16/4/2020
Dai dati epidemiologici disponibili fino ad oggi sembra che esista una
differenza di genere tra uomini e donne a proposito del
rischio di infezione e di
mortalità da Covid-19 a vantaggio delle donne.
In
Cina il tasso di
letalità dei casi confermati è pari al
4,7% negli uomini a fronte del
2,8% riscontrato nelle donne.
I
dati italiani confermano questo andamento: l’ultima analisi dell’ISS su un campione di
18.641 pazienti deceduti e positivi all’infezione in Italia, ha evidenziato che le
donne sono
6339 (il 34,0% del totale) e che le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’
età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 83 - uomini 79).
In
Toscana, secondo quanto riportato nell’ultimo rapporto ARS, i
maschi necessitano più frequentemente delle donne del
ricovero ospedaliero (tasso di ospedalizzazione: 54,3 per 100.000 residenti vs 33,7) e della
terapia intensiva (tasso di ricovero in terapia intensiva: 6,3 per 100.000 vs 1,6). Si rileva una
maggior letalità per il genere maschile: a fronte di un dato complessivo del 5,7%, la letalità dei maschi è il 7,6% mentre quella delle femmine il 3,8%.
Questo potrebbe dipendere da vari fattori:
- gli uomini hanno la tendenza a fumare maggiormente rispetto alle donne e, come sappiamo, il fumo rappresenta un fattore di rischio per contrarre la malattia e per sviluppare un quadro clinico più grave
- le donne sono più attente all’igiene personale e al lavaggio delle mani
- uomini e donne inoltre differiscono anche nella risposta immunitaria: le donne sviluppano maggiori risposte immunitarie verso patogeni, compresi i virus, motivo per cui sono meno suscettibili a contrarre infezioni da microrganismi.
Nuove evidenze scientifiche mostrano che, tra uomo e donna, vi sono delle
differenze nei meccanismi alla base dell’infezione. Differenze che possono essere sia di tipo ormonale che genetico.
Per quanto riguarda le
differenze ormonali, sono proprio gli ormoni sessuali che agiscono come importanti modulatori delle risposte immunitarie.
È ormai noto che il
nuovo coronavirus Sars-Cov-2 entri nelle cellule umane bersaglio
tramite un enzima detto di conversione dell’angiotensina II (
ACE2), il quale si trova localizzato sull’endotelio dei capillari polmonari, da dove
protegge il polmone dai danni causati dalle infezioni, infiammazioni e stress. Quando il virus si lega ad ACE2 ed entra nella cellula, fa diminuire la sua espressione e lo sottrae così allo svolgimento della sua funzione protettiva.
Nelle
donne in età fertile gli
estrogeni sono in grado di
aumentare la presenza del recettore ACE2 facendo sì che questo enzima, anche dopo l'infezione, riesca a svolgere la sua funzione di
protezione, in particolare nei confronti dei polmoni. Viceversa gli ormoni androgeni sembra che svolgano un ruolo opposto nell’influenzare l’espressione di enzimi cellulari coinvolti nelle fasi che seguono l’attacco del virus al recettore, favorendo le fasi successive dell’infezione delle cellule polmonari.
Infine non va dimenticata la
differenza legata ai cromosomi sessuali.
Come sappiamo, nelle cellule femminili ci sono due
cromosomi X mentre nelle cellule maschili sono presenti un cromosoma X e un cromosoma Y. Nelle cellule femminili quindi, per impedire la ridondante espressione dei prodotti dei geni presenti in doppia copia sui cromosomi X, si verifica una fisiologica inattivazione casuale di uno dei due cromosomi. Tuttavia restano
porzioni cromosomiche che sfuggono l’inattivazione e i geni presenti in queste zone possono essere sovraespressi nelle donne.
ACE2 è codificato proprio in queste regioni del cromosoma X che sfuggono all’inattivazione di uno dei due cromosomi X, sostenendo così l’ipotesi di una maggiore espressione di questa proteina nei polmoni delle donne.
Si sottolinea come sia necessario, quindi, approfondire ed effettuare
studi specifici, anche retrospettivi, per valutare il ruolo degli ormoni sessuali nelle differenze di genere riscontrate durante questa pandemia.
Per approfondire
Riferimenti bibliografici:
- The Novel Coronavirus Pneumonia Emergency Response Epidemiology Team. The Epidemiological Characteristics of an Outbreak of 2019 Novel Coronavirus Diseases (COVID-19). China CDC Weekly. 2020, 2: 113-122
- Ruggieri A, Anticoli S, D’Ambrosio A, Giordani L, Viora M. The influence of sex and gender on immunity, infection and vaccination. Ann Ist Super Sanità 2016 | Vol. 52, No. 2: 198-204
- Wenham C, Smith J, Morgan R. Gender and COVID-19 Working Group. COVID-19: the gendered impacts of the outbreak. Lancet. 2020 Mar 14;395(10227):846-848
- Channappanavar R, Fett C, Mack M, Ten Eyck P.P, Meyerholz D.K, Perlman S. Sex-based differences in susceptibility to SARS-CoV infection. J Immunol. 2017 May 15; 198(10): 4046–4053
- Yatsunenko T, Rey F E, Manary M J. Human gut microbiome viewed across age and geography. Nature 2012;486:222-7
- ISS. Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all'infezione da SARS-CoV-2 in Italia
- The gendered dimensions of COVID-19. Lancet. 2020;395(10231):1168. doi:10.1016/S0140-6736(20)30823-0a
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