Il difficile rapporto tra scienza e politica: il "caso" vaccini contro il SARS-CoV2


23/9/2020
A cura di Caterina Silvestri e Cristina Stasi

Sebbene in questo momento storico tutte le istituzioni incaricate della protezione della salute e del benessere dei cittadini ricevano enormi pressioni per accelerare le approvazioni all’immissione in commercio dei vaccini contro il SARS-CoV-2, non dobbiamo dimenticare che la pubblicazione tempestiva dei disegni delle sperimentazioni cliniche, e dei loro risultati, garantisce una revisione indipendente da parte della comunità scientifica e sanitaria a livello globale.

Siamo al crocevia fra il bombardamento mediatico (che a momenti ci vuol far credere che un vaccino efficace e sicuro possa essere pronto su larga scala quasi immediatamente), l’interesse politico di alcune nazioni (a voler detenere il primato sui vaccini) e la disinformazione sui reali risultati di alcuni studi clinici.

Solo una radicale trasparenza dei risultati degli studi clinici e una valutazione indipendente da parte della comunità scientifica e degli esperti della salute pubblica potranno, infatti, garantire un'adeguata protezione della nostra salute e del nostro benessere contribuendo, al contempo, ad avere massima fiducia nei vaccini contro SARS-CoV-2.

E’ questo il tema che importanti riviste, come il British Medical Journal [thebmjopinion blog. Els Torreele: As politics trumps science in the race for a vaccine, who will protect public health? September 16, 2020] o The Lancet [Offline: The crisis of political language. The Lancet, Volume 396. September 12, 2020]  stanno mettendo in luce, pubblicando le opinioni e i commenti di alcuni esponenti del mondo scientifico internazionale.

Nello specifico, le preoccupazioni di scienziati ed esperti del settore stanno crescendo a causa delle pressioni politiche che alcuni Paesi stanno esercitando sugli organi governativi incaricati del controllo e della regolamentazione dei prodotti farmaceutici. E’ il caso, ad esempio, dell’annuncio fatto alcune settimane fa dall’agenzia statunitense Food and Drug Administration (FDA), che sembra stia valutando l’autorizzazione, in emergenza, dei vaccini Covid-19 prima del completamento delle sperimentazioni di fase 3 [FDA leader says agency could consider authorization for Covid-19 vaccine before Phase 3 trials are complete, Financial Times reports. CNN Health. August 30, 2020]. Nonostante la fase emergenziale che tutto il mondo sta affrontando, gli esperti di vaccini e di salute pubblica, al contrario, continuano a sottolineare la necessità che vi siano robuste prove di efficacia di fase 3 considerandole come l’unico modo per stabilire se un vaccino sia realmente efficace nel prevenire le infezioni e sicuro per la somministrazione a grandi gruppi di popolazione.

Come abbiamo già descritto nel nostro approfondimento, la fase 3 rappresenta la fase sperimentale scientificamente più solida per dimostrare l’efficacia e la sicurezza di un vaccino, perché ha l’obiettivo di confermarne definitivamente la tollerabilità e l’immunogenicità a seguito della somministrazione su un numero molto ampio di soggetti, decine di migliaia [vedi anche la pagina Le fasi di sviluppo di un vaccino sul sito dell'AIFA].

E’ facilmente intuibile, quindi, come un processo così complesso che coinvolge migliaia di persone non possa risolversi in pochi mesi, lasciando intravedere la comparsa di “vaccini miracolosi” in grado di annientare questa terribile pandemia. Tutto ciò non solo fa nascere false illusioni, ma rischia di far perdere fiducia nel procedimento scientifico e nella sicurezza dei vaccini, andando a minare le importanti campagne d’informazione che da anni cercano di combatterne l’astensione.

Tutti ricorderemo le discussioni che hanno seguito l’entrata in vigore, in Italia, della legge n. 119 del 31/7/2017 che introduceva nuove disposizioni in materia di prevenzione vaccinale e di estensione dell'obbligatorietà. Molte sono state (e sono tutt’ora) le manifestazioni di dissenso da parte di cittadini, che vedono nella vaccinazione un rischio per la salute e un profitto per le aziende produttrici trascurando l’obiettivo principale, e cioè la necessità di recuperare e mantenere i livelli di copertura vaccinale ottimali in grado di limitare la diffusione di alcune importanti infezioni, garantendo, così, anche la protezione indiretta a coloro che per motivi di salute non possono essere vaccinati: la cosiddetta immunità di gregge [vedi la pagina Vaccinazioni: un piano di immunizzazione per la vita. Nuove disposizioni in materia di vaccinazioni sul sito della Regione Toscana]. 

In linea con quanto riportato da scienziati autorevoli, riteniamo che per combattere la diffidenza nei confronti del metodo scientifico, la piena trasparenza e la revisione collettiva indipendente dei risultati clinici siano l’unica via da seguire.

Tutti noi siamo in attesa di un vaccino veramente efficace e sicuro.



Per approfondire

Per maggiori info sui vaccini in sperimentazione contro Covid-19, consulta il nostro approfondimento:



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