Indagine telefonica sul ricorso ai servizi specialistici territoriali in era CoViD

A cura di: E. Gualdani, C. Ferravante e P. Francesconi


14/6/2021
Approfondimento sugli esami del sangue

Nel periodo tra fine novembre 2020 e inizio gennaio 2021, l’Agenzia regionale di sanità ha condotto un’indagine telefonica su un campione di 2.500 cittadini rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Toscana con l’obiettivo di indagare il ricorso ai servizi sanitari specialistici territoriali in era CoViD. In un precedente approfondimento ne abbiamo descritto obiettivi e metodi e fornito i risultati relativi alla fruizione delle visite specialistiche. In questo approfondimento intendiamo sintetizzare i risultati relativi alle fruizioni di esami del sangue.

Servizi specialistici territoriali: gli esami del sangue effettuati

Nell’anno precedente all’intervista il 63,8% dei partecipanti ha riferito di aver eseguito almeno un esame del sangue, mentre, nell’ambito dell’indagine Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari" del 2013, questa percentuale riguardava il 10% in meno dei rispondenti (53,6%) (Figura 1).
La distribuzione degli esami osservata in base alle caratteristiche anagrafiche (Figura 1) non mostra differenze percentuali significative fra le variabili in esame, ad eccezione della popolazione over 65 che riporta un valore superiore alle altre (70,3%).

Figura 1. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati in base alle caratteristiche anagrafiche

fig 1


Comprensibilmente questa variabile è anche influenzata dal maggior numero di malattie croniche riportate in età avanzata: nella Figura 2 si evidenzia infatti una richiesta di esami del sangue maggiore (74,4%) per le persone con condizioni croniche rispetto a chi non riporta alcuna malattia cronica (55,1%).

Figura 2. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati in base all’assenza o presenza di almeno una malattia cronica

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Dai dati emerge anche una percentuale maggiore di esami del sangue in coloro che hanno un livello di istruzione minore (74,1%), tuttavia questo dato deve tenere conto dell’effetto confondente dell’età correlato al livello di istruzione (Figura 3).

Figura 3. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati in base alla scolarità

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In linea con quanto finora emerso, risulta inoltre che, in base all’aspetto occupazionale dei rispondenti, la categoria che ha in maggior misura effettuato tali esami risulta quella dei pensionati (69,2%) (Figura 4).

Figura 4. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati in base all’aspetto occupazionale

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Infine, si evidenzia che le percentuali delle persone che hanno effettuato esami del sangue nell’ultimo anno sono prevalentemente beneficiarie di un’esenzione totale (75,5%) o un’esenzione parziale (73,1%) rispetto a chi non ne è avente diritto (55,8%) (Figura 5).

Figura 5. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati in base al beneficio e alla tipologia di esenzione per le prestazioni sanitarie

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Scelta della struttura erogatrice dell’esame del sangue

Tra i rispondenti che hanno effettuato almeno un esame del sangue nell’anno precedente l’intervista, tre su quattro (74,2%) si sono rivolti ad una struttura pubblica ospedaliera o della ASL, mentre un numero più esiguo presso una struttura privata convenzionata (16%) o privata non convenzionata (9,8%) (Figura 6).
Le percentuali sopra citate rimangono sostanzialmente proporzionate in relazione alle variabili di stratificazione selezionate, anche se per alcune di queste è possibile osservare uno sbilanciamento maggiore a favore del servizio pubblico.
Per esempio, coloro con un’età maggiore ai 65 anni (81,1%) (Figura 6), coloro che riportano una malattia cronica (79,2%) (Figura 7), oppure la presenza di un’esenzione sanitaria totale (89,4%) (Figura 8) o ancora coloro che riferiscono risorse economiche insufficienti (82%) (Figura 9).

Figura 6. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati nelle diverse tipologie di strutture sanitarie in base alle caratteristiche anagrafiche

fig 6


Figura 7. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati nelle diverse tipologie di strutture sanitarie in base all’assenza o presenza di almeno una malattia cronica


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Figura 8. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati nelle diverse tipologie di strutture sanitarie in base al beneficio e alla tipologia di esenzione per le prestazioni sanitarie


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Figura 9. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati nelle diverse tipologie di strutture sanitarie in base alle risorse economiche familiari riferite


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Anche il livello di istruzione sembra influenzare la scelta
, in quanto chi possiede la licenza elementare (90,3%) o chi non possiede nessun titolo (95,6%) ha percentuali di accesso al pubblico maggiori di chi ha titoli di studio più elevati (Figura 10); tuttavia, anche in questo caso è necessario considerare il possibile ruolo dell’età in questo andamento. Fra coloro che invece riportano di possedere una laurea o un dottorato di ricerca, è possibile osservare la percentuale più alta di accessi a strutture private (13,9%) (Figura 10), incremento condiviso anche nel caso di un’elevata posizione professionale (22,4%) (Figura 11).

Figura 10. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati nelle diverse tipologie di strutture sanitarie in base alla scolarità

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Figura 11. Distribuzione percentuale degli esami del sangue effettuati nelle diverse tipologie di strutture sanitarie in base alla posizione professionale di coloro che sono occupati


fig 11


Motivi della scelta di un servizio pubblico, privato convenzionato o privato non convenzionato

Tra gli intervistati che hanno scelto una struttura pubblica o privata convenzionata per l’ultimo esame del sangue, il 61,8% riferisce come motivazione principale la vicinanza/accoglienza della struttura, il 24,5% riporta come ragione principale la fiducia nella struttura, l’8,9% la possibilità di fruire di un costo contenuto ed infine una minoranza, il 4,8%, per altre motivazioni (Figura 12).

Figura 12. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura sanitaria pubblica o convenzionata in base alle caratteristiche anagrafiche

fig 12


In linea generale, la motivazione della vicinanza/accoglienza della struttura rimane quella più frequentemente selezionata anche elaborando i dati in base alle diverse categorie di stratificazione previste, ad eccezione della categoria degli studenti, i quali hanno riportato la fiducia nella struttura come principale motivazione che ha orientato la loro scelta (Figura 13).

Figura 13. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura sanitaria pubblica o convenzionata in base all’aspetto occupazionale

fig 13


Inoltre, a dispetto della maggior parte delle categorie in cui la fiducia nella struttura è riportata come seconda maggior motivazione, coloro con nessun titolo (22,4%) (Figura 14), con una posizione professionale “medio-bassa” (22%) (Figura 15), o nei casi di risorse economiche familiari riferite come assolutamente insufficienti (18,7%) (Figura 16), la motivazione del costo contenuto è stata quella secondariamente più selezionata.

Figura 14. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura sanitaria pubblica o convenzionata in base alla scolarità

fig 14


Figura 15. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura sanitaria pubblica o convenzionata in base alla posizione professionale di coloro che sono occupati


fig 15


Figura 16. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura sanitaria pubblica o convenzionata in base alle risorse economiche familiari riferite


fig 16


Parallelamente, tra gli intervistati che hanno scelto una struttura privata non convenzionata per l’ultimo esame del sangue, il 36,7% riporta come motivazione principale l’attesa nell’eseguire l’esame in una struttura pubblica del Sistema sanitario nazionale (SSN), il 28,5% riferisce invece come principale motivazione la vicinanza/accoglienza della struttura, il 23,4% la fiducia nella struttura ed infine l’11,4% altri motivi (Figura 17).

Figura 17. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura privata non convenzionata in base alle caratteristiche anagrafiche

fig 17


Rispetto all’andamento, tendenzialmente omogeneo, dei motivi che hanno portato alla scelta di un ambulatorio pubblico o convenzionato, è possibile riscontrare un trend maggiormente variabile all’interno delle diverse categorie di stratificazione sui motivi che hanno portato alla scelta del privato non convenzionato. Interessante notare che, riguardo all’aspetto territoriale, ovvero all’ASL Toscana di residenza, gli intervistati residenti nell’ASL Centro riferiscono con minor frequenza la motivazione dei tempi di attesa (29,7%) rispetto alle altre due ASL, rispettivamente 41,3% ASL Nord-ovest e 41,2% ASL Sud-est (Figura 18).

Figura 18. Distribuzione percentuale dei motivi per la scelta di una struttura privata non convenzionata in base all’ASL Toscana di residenza

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Modalità di pagamento nel servizio pubblico, privato convenzionato o privato non convenzionato

A prescindere dalla tipologia di struttura in cui è stato eseguito l’ultimo esame del sangue, circa il 45,4% ha riferito di non aver eseguito alcun pagamento, il 39,4% di aver pagato attraverso il ticket, l’11,8% di aver pagato totalmente senza rimborso e il 3,4% con rimborso. È possibile osservare simili percentuali anche nell’ambito dell’indagine Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari" del 2013: il 53,8% ha riferito di non aver eseguito alcun pagamento, il 33% di aver pagato attraverso il ticket, il 12,9% di aver pagato totalmente senza rimborso e lo 0,3% con rimborso.
Di seguito si riportano le modalità di pagamento effettuate in base alla tipologia di struttura sanitaria.
Tra gli intervistati che hanno effettuato l’ultimo esame del sangue presso una struttura pubblica o privata convenzionata, quasi la metà (48,4%) riferisce di non aver eseguito alcun pagamento, più di quattro su dieci (43,7%) riferiscono di aver pagato attraverso il ticket e una minoranza di aver pagato totalmente con o senza rimborso, rispettivamente nel 2,7% e 5,3% dei casi (Figura 19).

Figura 19. Distribuzione percentuale della modalità di pagamento dell’ultimo esame del sangue in una struttura pubblica o convenzionata in base alle caratteristiche anagrafiche

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L’alta percentuale di mancato pagamento è probabilmente supportata dall’elevata percentuale di coloro che beneficiano di un’esenzione totale (92,2%) (Figura 20).

Figura 20. Distribuzione percentuale della modalità di pagamento dell’ultimo esame del sangue in una struttura pubblica o convenzionata in base al beneficio e alla tipologia di esenzione per le prestazioni sanitarie

fig 20


Parallelamente, tra coloro che, nell’ultimo anno, hanno effettuato l’ultimo esame del sangue in una struttura privata non convenzionata, l’83,7% riporta di aver pagato totalmente senza alcun rimborso, un’esigua minoranza riferisce di aver pagato con un rimborso parziale o totale dell’assicurazione privata o aziendale (13,0%), mentre una percentuale minima riporta di non aver eseguito alcun pagamento (3,3%) (Figura 21). Analizzando nel dettaglio i risultati, non si sono riscontrate fluttuazioni significative delle percentuali rispetto alle variabili in esame.

Figura 21. Distribuzione percentuale della modalità di pagamento dell’ultimo esame del sangue in una struttura privata non convenzionata in base alle caratteristiche anagrafiche

fig 21


Conclusioni

Dai risultati emersi da questa indagine è possibile osservare un maggior ricorso all’esecuzione degli esami del sangue da parte della popolazione over 65, spesso caratterizzata dalla presenza di una o più malattie croniche che richiedono un monitoraggio continuo. Inoltre, è interessante notare l’evidente differenza osservabile nella scelta della struttura sanitaria dove eseguire l’esame: la maggior parte degli intervistati si è orientata verso una struttura pubblica dell'SSN imputando tale decisone prevalentemente alla vicinanza/accoglienza della struttura; solo una minoranza si è orientata verso servizi privati non convenzionati, adducendo tale scelta soprattutto all’attesa necessaria per eseguire l’esame in una struttura del SSN. Infine, per quanto riguarda le modalità con cui sono state pagate queste prestazioni sanitarie, in ambito pubblico o convenzionato è possibile riscontare in modo pressoché uguale una modalità di pagamento attraverso ticket o una modalità di “nessun pagamento” probabilmente dovuta alla presenza di esenzione sanitaria, mentre in ambito privato fa da protagonista una modalità di pagamento totale senza rimborso.


A cura di Elisa Gualdani, Chiara Ferravante e Paolo Francesconi 



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