L’accesso ai servizi di riabilitazione dopo frattura di femore, ictus e protesi di anca e ginocchio nel triennio 2021-23 in Toscana

A cura di: G. Napoli, S. D'Arienzo, P. Francesconi


5/8/2024
Come strumento di supporto alla programmazione, al monitoraggio e alla valutazione dei servizi di Zona-distretto e aziendali per la presa in carico riabilitativa dopo un evento acuto ortopedico e neurologico, è stato recentemente pubblicato l’aggiornamento degli indicatori nella sezione PrOTeR Riabilitazione delle banche dati ARS.

Il target di popolazione considerato si riferisce a quattro eventi che, per frequenza e complicanze, si possono considerare come percorsi rappresentativi dell’attività di riabilitazione nella popolazione anziana: frattura di femore, ictus, installazione di protesi d’anca e di ginocchio.

Gli indicatori permettono di misurare la percentuale di utenti dimessi dall’ospedale, dopo uno di questi eventi, che accedono ad un percorso di riabilitazione in strutture pubbliche o private convenzionate entro 28 giorni dalla dimissione per setting di erogazione: riabilitazione ospedaliera, residenziale ex art. 26, modulo motorio in Residenza sanitaria assistita (RSA), ambulatoriale e domiciliare.

Indice


Frattura di femore

Nel caso della frattura di femore la precocità nella presa in carico del bisogno riabilitativo è fondamentale per limitare i rischi correlati ad una all’eccessiva immobilizzazione della persona. In Toscana, nel periodo 2021-2023, i soggetti sottoposti a trattamento riabilitativo entro un mese dalla frattura di femore sono stati 9.613 su un totale di 18.362 pari a poco di più della metà. Di questi, 5.214 su 8.300, pari al 63%, residenti nella ASL Toscana Centro, 1.965 su un totale di 3.912, pari al 50%, nella Sud-Est e 2.434 di 6.150, pari al 39,6%, nella Nord-ovest che, osservando gli ultimi dieci anni, si mantiene costantemente al di sotto dell’andamento regionale su tutti i setting riabilitativi (Figura 1).

Figura 1. Percentuale di pazienti che accedono al servizio di riabilitazione nei singoli setting riabilitativi dopo frattura di femore entro 28 giorni: andamento regionale e delle singole ASL nel periodo 2014-2023

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In tutte e tre le ASL, la riabilitazione dell’assistito in ambulatorio e a domicilio è andata via via aumentando negli ultimi dieci anni (Figura 2).

Figura 2. Percentuale di pazienti che accedono al servizio di riabilitazione ambulatoriale e a domicilio post frattura di femore entro 28 giorni: andamento regionale e delle singole ASL nel periodo 2014-2023
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Ictus

Dopo ictus, nel biennio 2021-2023 in Toscana, 3.831 persone su un totale di 10.716 soggetti colpiti da questo evento neurologico, cioè circa un terzo, hanno iniziato un percorso riabilitativo entro un mese dall’evento acuto. Per l’ASL Toscana Centro sono stati 1.754 su un totale di 4.782 pari al 36,7%, 1.260 su 3.665 pari al 34,4% per la Nord-ovest e il 35,8% cioè 817 su 2.283 per la Sud-est.

La presa in carico nelle Zone-distretto è prevalentemente ospedaliera oppure in regime semiresidenziale e residenziale (ex art.26), con l’eccezione delle Zone-distretto pistoiese ed elbana dove prevale il setting ambulatoriale con rispettivamente 108 su 235 assistiti, pari al 46%, e 27 su 44 assistiti, pari al 61,3%, nel biennio 2021-2023. (Figura 3).

Figura 3. Distribuzione degli assistiti presi in carico nei setting riabilitativi dopo ictus nelle Zone-distretto delle tre ASL
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Protesi d'anca

Per la riabilitazione dopo protesi di anca, negli anni 2021-2023 gli assistiti in Toscana che sono stati presi in carico per la riabilitazione sono 5.399 su un totale di circa 10.020, pari a poco più del 50%. Nelle singole ASL, per la Toscana Centro sono stati 2.302 su un totale di 4.212 pari al 54,8%, per la Sud-Est sono 1.428 su 2.127, cioè il 67%, e per la Nord-ovest gli assistiti sono stati 1.669 su un totale di 3.681, pari al 45,3%.

La presa in carico per la riabilitazione dopo protesi di anca nelle Zone-distretto è prevalentemente ambulatoriale, con quote variabili di assistiti in strutture ex art 26, particolarmente elevate nella Zona-distretto Fiorentina Sud-est (254 su 535 assistiti, pari al 47,5%) e nella Zona-distretto Colline dell’Albegna (55 su 116, pari 47,4%) (Figura 4).

Figura 4. Distribuzione degli assistiti presi in carico nei setting riabilitativi dopo protesi di anca nelle Zone-distretto delle tre ASL
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Protesi al ginocchio

In Toscana nel biennio 2021-2023, i pazienti sottoposti a protesi al ginocchio sono in totale 15.128 e gli assistiti che hanno intrapreso un percorso di riabilitazione sono 8.797, cioè il 58%.

Nell’ ASL Sud-est i pazienti che sono presi in carico entro 28 giorni dall’ intervento chirurgico sono 2.560 su 3.493, pari al 73,2%; nella Toscana Centro sono 3.917 su 6.702, cioè il 58,4% e nella Nord-ovest sono 2.320 su 4.932, pari al 47%.

Anche in questo caso, la presa in carico è prevalentemente ambulatoriale, con quote variabili di assistiti nel setting residenziale e semiresidenziale ex art. 26, particolarmente elevate nella Zona-distretto Fiorentina (302 su 1050, pari al 28,7%), nella Fiorentina Sud-est (471 su 1.082, cioè il 43,5%), nel Valdarno (225 su 638, pari al 35,2%), nella Zona-distretto Colline dell’Albegna (66 su 139, pari al 47,5%) e nell’ Amiata Grossetana-Colline Metallifere (155 su 532, pari al 29%) (Figura 5).

Figura 5. Distribuzione dei pazienti presi in carico nei setting riabilitativi dopo protesi di ginocchio delle Zone-distretto delle tre ASL
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Osservando negli ultimi dieci anni la percentuale di assisti che entro un mese dall’installazione della protesi di ginocchio o di anca sono stati presi in carico in un setting riabilitativo residenziale o semiresidenziale (ex art.26), possiamo rilevare che questa percentuale è complessivamente diminuita nelle singole ASL, dove invece è aumentato il numero di persone che, dopo l’intervento chirurgico, sono prese in carico per la riabilitazione nel setting ambulatoriale (Figura 6).

Figura 6. Percentuale di assistiti che, entro un mese dopo l’installazione di protesi di anca o di ginocchio, sono presi in carico nel setting residenziale e semiresidenziale (ex art.26) e in quello ambulatoriale nelle singole ASL considerando gli ultimi dieci anni

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A cura di:

Giulia Napoli, Sara D'Arienzo, Paolo Francesconi