9/9/2024
Istituita nel 2019 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite, la
giornata mondiale dell'aria pulita, che è stata celebrata il 7 settembre, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a facilitare le azioni per migliorare la qualità dell’aria. È un appello globale a trovare nuovi modi di fare le cose, per ridurre la quantità di inquinamento atmosferico che causiamo e garantire a tutti il diritto a respirare aria pulita.
Indice
Giornata mondiale dell’aria pulita
La qualità dell’aria in Italia
La qualità dell’aria in Toscana
Aria di Toscana
Fonti bibliografiche
Giornata mondiale dell'aria pulita
L’accesso a un ambiente sano è un diritto umano per tutti.
Con circa 6,7 milioni di decessi prematuri in tutto il mondo, l’
inquinamento atmosferico costituisce il
maggior rischio ambientale per la salute umana, e colpisce in modo sproporzionato donne, bambini e anziani, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Respirare aria malsana espone le persone ad un significativo rischio di sviluppare malattie cardiache, respiratorie, ictus e tumori.
L’
inquinamento atmosferico incide sia sulla salute che sul clima. Alcuni inquinanti atmosferici, come il particolato carbonioso, il metano e l’ozono troposferico sono responsabili di una porzione significativa dei decessi connessi all’inquinamento atmosferico, nonché degli effetti sulle colture e, di conseguenza, sulla sicurezza alimentare.
Come ha rico
rdato recentemente il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres “l’inquinamento atmosferico non conosce confini. L’aria è un bene comune e una responsabilità collettiva”.
Il tema scelto per la campagna del 2024 è
Invest in #CleanAirNow, per ricordare l’importanza di investire in energie rinnovabili e di trasformare i sistemi di trasporto e alimentari. Serve la collaborazione di tutti e serve ora. Affinché le politiche in materia di qualità dell’aria siano efficaci sono necessarie un’azione e una cooperazione a livello mondiale, europeo, nazionale e locale.
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La qualità dell'aria in Italia
L’indagine
Quality of Life in European Cities, condotta dalla Commissione europea, con il contributo dell’ISTAT, indaga la qualità della vita percepita in ambito urbano, incluso tematiche relative all’ambiente, in una selezione di città europee, tra cui 26 città italiane.
Tra le città dove più della metà dei cittadini ritengono che la
qualità della vita nella propria città sia
peggiorata negli ultimi cinque anni, si trova anche
Firenze. Solo il 10% dei fiorentini ritiene che la qualità della vita a Firenze sia migliorata.
La qualità dell’aria rappresenta un indicatore capace di influenzare il benessere soggettivo e la soddisfazione della qualità della vita. Nell’indagine
Quality of Life in European Cities viene chiesto agli individui di indicare il proprio livello di soddisfazione per la qualità dell’aria della propria città. Ai primi due posti della classifica si trovano due città italiane: Cagliari e Sassari.
Firenze si colloca
tra le città con meno soddisfazione (48° posto): sono solo il 43% i cittadini fiorentini che dichiarano di essere soddisfatti della qualità dell’aria della loro città, contro una media italiana del 50,8%.
Entrando nello specifico della sola situazione italiana, dai dati ISTAT
Dati ambientali nelle città si conferma un peggioramento della qualità dell’aria nei comuni capoluogo, con l’aumento delle concentrazioni delle polveri sottili e dell’ozono.
Nel 2022, rispetto all’anno precedente, si è registrato un
incremento delle concentrazioni medie annue di PM2,5 in 56 dei 93 comuni capoluogo. In peggioramento anche l’andamento del PM
10, con incrementi delle concentrazioni nel 75% dei casi. A livello di ripartizione geografica emerge, per entrambi gli inquinanti, una maggiore gravità del problema al Nord, dove oltre il 90% dei capoluoghi supera entrambe le soglie. La quota scende intorno all’80% nel Centro e nel Sud, ed è circa del 60% nelle Isole.
L’Organizzazione mondiale della sanità considera il particolato PM
10 e PM
2,5 particolarmente dannoso per la salute, in quanto riesce a penetrare in profondità nei polmoni e nel caso del PM
2,5 addirittura ad entrare nel flusso sanguigno, provocando problemi cardiovascolari e respiratori.
Ad aggravare la situazione dei capoluoghi metropolitani ci sono le
concentrazioni di biossido d’azoto, inquinante direttamente connesso al consumo di combustibili fossili, per la circolazione veicolare e il riscaldamento domestico. Città come Firenze, Roma, Milano, Genova superano il limite di legge di 40µg/m
3.
Figura 1. Concentrazioni medie annue di biossido d’azoto nei capoluoghi metropolitani. Fonte: Istat, 2022L’Istituto superiore di sanità ha stimato che in media, nel periodo 2016-2019, l’esposizione a lungo termine al PM
2,5 è stata di 20,5 μg/m3 al Nord contro 14,5 al Centro e 12,6 nel Mezzogiorno. Il conseguente impatto si è tradotto in una stima di circa in 50.856 decessi prematuri all’anno, nettamente differenziato tra il Nord e il resto del Paese, sia in termini assoluti, sia in termini di incidenza sul totale dei decessi per cause naturali. In questo periodo, si stima che
ogni anno,
in media l’8,3 per cento dei decessi per cause naturali siano
attribuibili all’esposizione a lungo termine al PM2,5, quota che al Nord sale al 10,9 per cento.
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La qualità dell'aria in Toscana
In
Toscana, la valutazione della qualità dell’aria avviene tramite un
sistema di monitoraggio basato sulla Rete regionale di rilevamento, coordinata dall’ARPAT, composta da 37 stazioni e 2 mezzi mobili che misurano i principali inquinanti, e dai risultati della catena modellistica WRF-CAMx gestita dal LAMMA.
Dalla Relazione annuale sullo stato della qualità dell’aria in Toscana anno 2023 emerge una
situazione complessivamente positiva. La
criticità più evidente si conferma per i valori obiettivi per l’
ozono, che non sono attualmente raggiunti in gran parte del territorio.
Il limite di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50µg/m3 per il PM10 è stato rispettato in tutti i siti, eccetto nella stazione della zona del Valdarno Pisano e Piana Lucchese, mentre il limite di 40 µg/m3 come media annuale è stato rispettato in tutte le stazioni. Per il PM2,5 (il cui limite normativo è di 25 µg/m3) è stato rispettato in tutte le stazioni della Rete regionale. Per il livello di biossido di azoto il valore limite di 40 µg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni, eccetto quella del traffico dell’agglomerato di Firenze. Il valore più critico rimane quello dell’ozono, per il quale i valori obiettivo non sono stati pienamente raggiunti.
Emerge, quindi, una situazione complessivamente positiva per la qualità dell’aria toscana, come avviene ormai da diversi anni, frutto anche dei nuovi regolamenti messi in atto.
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Aria di Toscana
Nel 2018 la Regione Toscana ha lanciato la campagna informativa Aria di Toscana, il cui obiettivo era ricordare a tutti che dalla qualità dell’aria dipende il benessere di tutti e che tutti dobbiamo adottare comportamenti corretti nel quotidiano per migliorare la qualità dell’aria, invitando cittadini, enti e aziende a comportamenti consapevoli.
Nello stesso anno con delibera consiliare 72/2018, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato il Piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA). Il PRQA interviene con azioni finalizzate alla riduzione delle emissioni di materiale particolato fine PM10 e di ossidi di azoto, che costituiscono elementi di parziale criticità nel raggiungimento degli obiettivi di qualità imposti dall’Unione europea.
I contenuti del PRQA si integrano con le linee guida per la predisposizione dei Piani di azione comunale (PAC), che i Comuni sono tenuti ad adottare. I PAC prevedono interventi e azioni per il miglioramento della qualità dell’aria in attuazione della strategia e degli obiettivi definiti nel PRQA. Inoltre, i comuni sono tenuti ad adeguare i propri regolamenti edilizi, i piani urbani della mobilità e i piani urbani del traffico.
Se norme, divieti, prescrizioni e incentivi sono strumenti di politica ambientale efficaci per governare comportamenti tangibili e sanzionabili come il traffico, le attività produttive e gli abbruciamenti all’aperto, altrettanto fondamentali sono i comportamenti individuali e collettivi, occorre, quindi, maggiore conoscenza e consapevolezza che permetta di fare scelte efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria.
Sulla pagina dedicata Aria di Toscana sono disponibili brochure e documenti utili per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.
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Fonti bibliografiche
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A cura di:
» Simona Olivadoti, Fabio Voller - Agenzia regionale di sanità della Toscana