ARS NEWS - 05/09/2012
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione della sepsi del 13 settembre 2012, si è tenuto a Firenze un
convegno internazionale organizzato su due giornate, il
12 e il 13 settembre, dal Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente (Regione Toscana), dalla Scuola di Specializzazione in anestesiologia, rianimazione e terapia intensiva, dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi e dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS).
Per l’ARS è intervenuta Silvia Forni (Osservatorio per la qualità e l’equità) con una relazione su “
Mortalità per sepsi, timing e compliance al sepsis bundle”.
La sepsi è uno
stato morboso grave, dovuto a un processo di infezione diffuso a tutto l'organismo attraverso la
moltiplicazione nel sangue dei batteri di un originario focolaio infettivo localizzato. Essa rappresenta una condizione clinica
frequente e in aumento, di
difficile gestione clinica, associata a una
prognosi grave. È particolarmente frequente nei pazienti delle
Unità di terapia intensiva (UTI), ma spesso è la sepsi stessa che rappresenta il motivo di ricovero in UTI. Nonostante gli avanzamenti nella conoscenza della fisiopatologia della sepsi e nelle opzioni diagnostico-terapeutiche, la sepsi presenta una
mortalità ancora molto elevata. Questo è in parte dovuto alla
mancanza di criteri diagnostici e di protocolli terapeutici standard nella pratica clinica.
Per questi ed altri motivi la
European Society of Critical Care Medicine e la
Society of Critical Care Medicine hanno dato il via a un
progetto internazionale denominato
Surviving Sepsis Campaign con l'obiettivo di definire e attuare protocolli standard di trattamento del paziente con sepsi grave.
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