Le leggi antifumo nei paesi UE: cala l'esposizione al fumo passivo


immagine divieto di fumareARS SEGNALA - 28/02/2013
Il nuovo Report on the implementation of the Council Recommendation of 30 November 2009 on smoke-free environments appena pubblicato dalla Commissione europea riassume tutte le azioni normative messe in atto dai singoli stati membri per abolire il fumo dai luoghi pubblici e proteggere i cittadini dal fumo passivo, a seguito della raccomandazione adottata dal Consiglio nel novembre 2009.



La raccomandazione relativa agli ambienti senza fumo invitava gli Stati membri a:
  • fornire un'efficace protezione dall'esposizione al fumo di tabacco nei luoghi di lavoro, nei luoghi pubblici chiusi e nei pubblici trasporti
  • rafforzare le leggi antifumo, con misure di sostegno
  • incentivare la cooperazione a livello UE attraverso la creazione di una rete di centri di riferimento nazionali per il controllo del tabacco.
L'esposizione al fumo passivo è infatti causa di mortalità e disabilità. Quasi 79mila adulti erano deceduti nel 2002 nei 25 paesi UE per l'esposizione al fumo di tabacco in casa (72.000) o sul posto di lavoro (7300). Molti di loro erano non fumatori.

Qual'è la situazione attuale nei paesi UE?
Dalla relazione emerge che tutti i paesi hanno adottato misure volte a proteggere i cittadini contro l'esposizione al fumo di tabacco.
Le misure nazionali differiscono però per estensione e portata: la tabella Overview of smoke-free legislation and its implementation in the EU, a corredo del rapporto, fornisce una visione d’insieme della legislazione sugli ambienti liberi da fumo nei paesi UE. Rimangono tuttavia severi i divieti negli istituti scolastici, nelle strutture che forniscono servizi per i bambini, nei trasporti pubblici e nel settore sanitario. Particolarmente difficile da far rispettare risulta in molti paesi una legislazione comprendente esenzioni.

Irlanda, Regno Unito, Grecia, Bulgaria, Spagna e Ungheria hanno disposizioni severe con il divieto assoluto di fumo nei luoghi pubblici chiusi, nei trasporti pubblici e nei luoghi di lavoro, con poche eccezioni. Belgio, Spagna e Polonia sono esempi di paesi in cui l'adozione di una legislazione completa ha portato a cali molto significativi di esposizione al fumo ed in breve tempo.

I tassi di esposizione a fumo passivo sono scesi. Nel 2012 il 28% dei cittadini europei che frequentavano bar è risultato esposto al fumo passivo rispetto al 46% che si registrava nel 2009. Gli effetti sulla salute della legislazione antifumo sono immediati e comprendono una riduzione dell'incidenza di attacchi di cuore e il miglioramento della salute respiratoria.

La relazione dissipa inoltre le preoccupazioni rispetto al fatto che il divieto di fumare si ripercuota negativamente sulle entrate dei bar e dei ristoranti.


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