31 maggio, World No Tobacco Day: fondamentale rafforzare monitoraggio e prevenzione


immagine campagna 2013 World No Tobacco DayARS NEWS - 31/05/2013
Consumo di tabacco e conseguenze: i numeri nel mondo
Il tabacco rappresenta una delle maggiori minacce alla salute pubblica: a livello globale uccide quasi 6 milioni di persone all’anno, di cui 5 milioni sono fumatori ma più di 600 mila sono invece non fumatori esposti al fumo passivo. Se non si adottano misure urgenti e concrete di prevenzione, entro il 2030 i morti a causa del tabacco potranno salire a più di 8 milioni all’anno.

Gli effetti a lungo termine del consumo di tabacco sulla salute cominciano a farsi evidenti a distanza di qualche decennio ed i numeri ci confermano che il tabacco è un killer spietato, che uccide quasi la metà dei suoi utilizzatori abituali: di malattie correlate all’uso di tabacco muore 1 persona ogni 6 secondi circa, ovvero il tabacco è responsabile globalmente di 1 morte su 10. Purtroppo quasi l’80% dei fumatori del mondo (più di 1 miliardo di persone) vive in paesi a basso-medio reddito, dove maggiore è anche il peso delle malattie e delle morti correlate al tabacco.

World No Tobacco Day: obiettivi generali e obiettivi specifici della campagna 2013
Ogni anno, il 31 maggio, l’OMS ed  i suoi partners celebrano il World No Tobacco Day per mettere in evidenza i rischi per la salute provocati dall’uso di tabacco e per chiedere ai vari paesi di attivare politiche efficaci a ridurne il consumo.  Il tema della campagna 2013 è “Ban tobacco advertising, promotion and sponsorship” (vietare la pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco). I due obiettivi specifici della campagna di quest’anno:
  • Spronare i vari paesi ad applicare l’articolo 13 e le linee guida della WHO Framework Convention on Tobacco Control, la Convenzione OMS sul controllo del tabacco entrata in vigore nel febbraio 2005. L’articolo 13 suggerisce di vietare la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione del tabacco quale misura efficace di prevenzione.
  • Attivare iniziative a livello locale, nazionale ed internazionale per contrastare i tentativi dell’industria del tabacco di minare i controlli.
Si stima che il divieto completo di qualsiasi pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco potrebbe ridurre il consumo del tabacco del 7% in media, e addirittura fino al 16% in alcuni paesi. Attualmente, solo 19 paesi (6% della popolazione mondiale) hanno promosso un divieto completo a livello nazionale di qualsiasi tipo di pubblicità, promozione o sponsorizzazione del tabacco. Circa il 38% dei paesi, invece, hanno previsto finora restrizioni minime – o addirittura nessuna restrizione - sulla pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco.

Le strategie raccomandate dall’OMS per ridurre il consumo di tabacco
Sebbene il consumo di tabacco sia in diminuzione in alcuni paesi  a reddito alto e medio-alto, a livello globale il consumo sta purtroppo aumentando. Si tratta di una vera e propria epidemia, che nel 20esimo secolo ha ucciso 100 milioni di persone. Se questo trend nel consumo continua, nel 21esimo secolo le morti correlate all’uso di tabacco potrebbero arrivare addirittura ad 1 miliardo. Per questo, oltre a vietare la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione del tabacco occorre anche intensificare la sorveglianza sulle abitudini della popolazione: attualmente invece sono solo 59 i paesi (cioè circa la metà della popolazione mondiale) che monitorano l’uso di tabacco con indagini sui giovani e sulla popolazione adulta almeno 1 volta ogni 5 anni. Altre misure di prevenzione efficaci sono:
  • le leggi anti-fumo che alcuni paesi hanno approvato per bandire il fumo dai luoghi pubblici chiusi come scuole, uffici, ristoranti (oggi meno dell’11% della popolazione mondiale è protetta da leggi antifumo nazionali)
  • un supporto attivo da parte dei sistemi sanitari nazionali per fornire assistenza e informazione medica a chi vuole smettere di fumare
  • le campagne pubblicitarie antifumo e i messaggi di avvertimento sui pacchetti delle sigarette
  • le tasse sul tabacco, il modo più efficace per ridurre l’uso di tabacco, specialmente tra i giovani e le persone più povere (una tassa che aumenta i prezzi del tabacco del 10% ne diminuisce il consumo di circa il 4% nei paesi ad alto reddito e fino all’8% in quelli a basso-medio reddito)

Il consumo di tabacco in Toscana e in Italia
Nella nostra regione i fumatori sono il 23,5% della popolazione secondo i dati ISTAT elaborati dall’ARS (anno 2011). Il dato regionale è simile alla media nazionale. Come in Italia, la percentuale di fumatori è più elevata negli uomini: nel 2011 in Toscana fumava il 27,9% dei maschi ed il 19,5% delle donne. Negli ultimi anni si osserva una diminuzione dei fumatori maschi ed una sostanziale stabilità delle fumatrici, ma  ci aspettiamo che per i prossimi anni anche nelle donne l’abitudine diventi sempre meno diffusa: tendenza evidente negli ultimi dati DOXA-ISS, che riportano per il 2012 in Italia una percentuale di fumatrici pari al 17,2%, la più bassa degli ultimi 10 anni. L’indagine multirischio EDIT del 2011 condotta dall’ARS mostra invece che il 65% degli adolescenti toscani di 14-19 anni ha provato a fumare ed il 24,1% è fumatore regolare. Inoltre, secondo i certificati di assistenza al parto (elaborazioni ARS, 2011), sono circa il 9% le donne toscane che continuano a fumare in gravidanza, incrementando così il loro rischio di avere un bambino sottopeso o pretermine. Per quanto riguarda le conseguenze del fumo sulla salute, i tassi di mortalità fumo-correlata in Toscana dal 1994 al 2008 (elaborati dall’ARS considerando il tumore del polmone come prototipo di malattia legata al tabacco) sono diminuiti nei maschi (passando da  190,7/100.000 a 152,9/100.000) ed aumentati nelle femmine (da 17,5/100.000 a 25,8/100.000).

Per approfondire