ARS NEWS - 03/12/2012
Circa il 15% della popolazione mondiale, quasi un miliardo di persone, vive con disabilità. In occasione della
giornata mondiale delle persone con disabilità, facciamo il punto sulla situazione in Toscana. Sono
194.085 i
disabili in
Toscana (4,9% della popolazione con oltre 6 anni) secondo le ultime stime disponibili riferite all’anno 2010 (fonte: Rapporto Osservasalute 2011), a fronte di una media nazionale del 5,1%. L’83% di questa popolazione ha più di 64 anni: circa 162.849 persone.
L'ARS svolge una consolidata attività di supporto alla Regione Toscana sul tema della
non autosufficienza degli anziani, intesa come
compromissione funzionale nelle
attività di base della vita quotidiana. Si tratta di una condizione nella quale gli anziani, senza l’aiuto di terzi, hanno perso la capacità di svolgere le proprie attività basilari (mangiare, lavarsi, spostarsi, ecc.) non necessariamente coincidente con la condizione di disabilità.
Secondo le stime ARS, in Toscana nel 2011 si trovavano circa 69.502
anziani non autosufficienti residenti al proprio domicilio (fonte: Portale ARS Indicatori di salute ParsIS 2011), ai quali vanno aggiunti circa 11.000 ospiti di Residenze sanitarie assistite. A queste persone si rivolgono il “Progetto per l’assistenza continua della persona non autosufficiente” (approvato con
delibera n. 370/2010) ed il fondo regionale per la non autosufficienza (istituito con
legge regionale 18 dicembre 2008 n. 66), che intendono realizzare un insieme di servizi capace di rispondere ai bisogni accertati, per migliorare le condizioni di vita e l’autonomia delle persone non autosufficienti.
Per approfondire le attività di ARS sul tema della non autosufficienza, del monitoraggio dell’assistenza e della prevenzione della disabilità nell’
anziano fragile, ovvero a rischio di disabilità, è possibile consultare la sezione
Fragilità e non autosufficienza della pagina Anziani.
Nella nostra regione si sta inoltre ultimando l’indagine
Passi d’argento sulla qualità della vita, le condizioni di salute ed il ricorso ai servizi sociosanitari della popolazione ultra64enne, che fornirà, tra gli altri, dati più aggiornati sul tema della disabilità in età avanzata.