ARS SEGNALA - 26/08/2013
Quali sono i fattori che influenzano i cambiamenti nella
dieta delle
donne immigrate? Quali le conseguenze per la salute? Vi sono interventi efficaci di prevenzione che si possono attuare? A questi interrogativi risponde un
articolo pubblicato recentemente sulla rivista Journal of Immigrantant Minority Health.
Uno degli aspetti correlati alla migrazione è la cosiddetta "
acculturazione", ovvero quel processo di cambiamento culturale, di valori e norme di comportamento dovuto al contatto duraturo con culture differenti. Tra i vari tipi di acculturazione quello che riguarda l'
alimentazione costituisce certamente uno degli aspetti più importanti. Gli immigrati infatti di solito tendono a mantenere vive le proprie credenze e pratiche tradizionali legate alla nutrizione. Quindi, le abitudini alimentari sono spesso le ultime ad adattarsi alla nuova cultura, perché costituiscono parte integrante dell'identità culturale dei migranti e svolgono inoltre un importante ruolo simbolico, religioso e sociale nella vita di tutti i giorni.
Le donne migrantiNel 2005, la quota di donne migranti ha rappresentato circa il 50% dei 190 milioni di migranti di tutto il mondo. Esse costituiscono l'obiettivo principale di questo studio. Vivono spesso negativamente il processo di migrazione e quello di acculturazione alimentare a causa della doppia
emarginazione che subiscono, sia come donne che come straniere. A loro deve essere quindi rivolta un'attenzione particolare, sia per il
ruolo riproduttivo, sia perché influenzano le
abitudini alimentari della
famiglia. Gli interventi di promozione della salute rivolti alle donne migranti devono quindi prendere in considerazione i determinanti della salute specifici delle donne.
Le maggiori difficoltà nel mantenere sane abitudini alimentariGran parte delle donne immigrate si lamenta del prezzo elevato dei
cibi sani che favorisce l'acquisto di prodotti meno salutari e dell'irreperibilità di prodotti e ingredienti tradizionali come alcune verdure e spezie. Assecondando i desideri dei
figli, le madri spesso acquistano snack dolci e bibite zuccherate e non conoscendo bene la lingua diffidano delle
nuove preparazioni.
Stress,
solitudine e
disoccupazione spingono poi a scegliere cibi più gustosi e meno salutari. Il cambiamento dello
stile di vita, con ritmi sempre più frenetici e orari di lavoro più lunghi non favoriscono una cucina sana, poco è infatti il tempo che le donne possono dedicarvi.
I
cibi accessori come dolci, frutta, snack e bibite vengono adottati per primi per una questione di sapore. La sostituzione dei
cibi di base come farina, riso e patate si protrae invece per un periodo di tempo molto più lungo. La scarsa conoscenza della
lingua del paese ospitante, da quante
generazioni vi si risiede sono considerati alcuni tra i fattori più rilevanti nel processo di "acculturazione gastronomica". Accanto a questi, il grado di
istruzione, il
reddito, il
lavoro fuori casa, l'
essere sposati, avere
bambini piccoli, seguire
televisione,
radio, leggere
libri e
riviste.
Le principali malattie correlate alla variazione delle abitudini alimentariI cambiamenti nella dieta possono causare malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete di tipo 2. I migranti non necessariamente presentano condizioni di salute peggiori rispetto al resto della popolazione, tuttavia il loro rischio di sviluppare malattie cardiovascolari è maggiore. Gli effetti negativi aumentano poi con il tempo trascorso nel paese straniero. E la situazione è particolarmente grave soprattutto se si tratta di Stati Uniti e Canada. In Europa invece gli effetti sono meno negativi.
Per intervenire in maniera efficace occore comprendere il
processo di acculturazione, con particolare attenzione alle
donne che hanno un reddito basso, sono spesso discriminate, ma sono loro ad influenzare la salute di tutti i membri della
famiglia.
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