Quanti casi in Toscana...In
6 anni di
sorveglianza delle
nuove infezioni da HIV sono state notificate in Toscana
1.763 nuove diagnosi. L’andamento delle nuove diagnosi di Hiv in Toscana è costante negli anni: nel 2014 sono state segnalate 297 nuove diagnosi con un tasso di 7,9 per 100mila residenti. Nel 2009, primo anno di sorveglianza, erano 283 con un tasso di notifica di 7,6 per 100mila residenti. Il 78,5% dei casi notificati riguarda il genere maschile (rapporto maschi/femmina 3,6:1). L'età mediana alla diagnosi è 41 anni.
Il 13% delle sieropositive scopre la propria condizione grazie allo screening offerto in gravidanza grazie al quale i casi con modalità di trasmissione verticale tra madre e figlio, sono divenuti eventi rari. Negli ultimi 6 anni i casi pediatrici sono stati 5. Nessun caso è stato segnalato negli ultimi due anni.
Nel contesto nazionale, la
Toscana si colloca, per tasso di incidenza, al
quarto posto, preceduta da Lazio (9,7), Lombardia (8,1) e Emilia Romagna (8,0). La media nazionale è di 6,1 nuove diagnosi ogni 100mila abitanti.
La maggioranza delle infezioni da HIV è attribuibile a
contatti sessuali non protetti: i rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (90,2%). Nei maschi il contagio è sia omosessuale (MSM: maschi che fanno sesso con maschi) che eterosessuale: 53,2% e 34,8% rispettivamente. Il
60% dei pazienti sieropositivi viene sottoposto a
terapia antiretrovirale entro 90 giorni dalla diagnosi di sieropositività.
Un caso di HIV su 5 è già
in AIDS conclamato al momento della diagnosi di sieropositività e il
54,8% è
Late Presenter (LP), ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso (numero di CD4< 350 cell/ µL) o con una patologia indicativa di AIDS. I
late presenter sono più frequenti nei
maschi, in
persone con età più avanzata e tra gli
eterosessuali (63,2% vs 45,2% nei MSM). Questo dato testimonia la scarsa percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia HIV-correlata. I pazienti con nazionalità straniera a cui viene diagnosticata una infezione da HIV sono 442 (il 25,2% del totale) ed hanno un tasso di notifica 3 volte superiore a quello degli italiani (19,9 per 100.000 residenti vs 6,5).
Al
31 dicembre 2014 in
Toscana le persone malate di
AIDS viventi sono
1.882. L’andamento dei casi di AIDS nella nostra regione è analogo a quello nazionale: dal 1995 si registra una progressiva diminuzione, fino ad arrivare a
75 nuove diagnosi nel 2014. Nel contesto nazionale, nel 2014 la Toscana si colloca, per tasso di incidenza al quinto posto (1,8 casi per 100mila abitanti), preceduta da Lombardia e Marche (1,9), Liguria e Lazio (2,1). I casi con
trasmissione madre-figlio risultano
54: 51 casi registrati prima del 2001, 1 nel 2011 e 2 nel 2012. La mortalità per AIDS a 2 anni dalla diagnosi è inferiore al 10% ed è drasticamente diminuita dalla metà degli anni ’90. Con l’introduzione della terapia antiretrovirale nel 1996, in Toscana, in Italia e nel resto del mondo è
aumentata la sopravvivenza delle
persone infette da HIV e sono
diminuiti i
decessi per AIDS.
... e quanti nel mondoN
el mondo il numero di
persone che
vivono con l’
HIV continua ad aumentare (nel 2014 i sieropositivi sono circa 36,9 milioni), in gran parte grazie al fatto che sempre più persone hanno accesso alle terapie antiretrovirali (a giugno 2015 circa 15,8 milioni di persone ricevevano il trattamento antiretrovirale) e di conseguenza vivono più a lungo una vita più sana. Allo stesso tempo, anche se le
nuove infezioni da Hiv
stanno diminuendo (sono diminuite del 35% dal 2000), è ancora alto il numero di nuove infezioni da Hiv e decessi per Aids che si verificano ogni anno. Nel
2014 circa 2 milioni di persone sono state contagiate da Hiv e
1,2 milioni sono morte per problemi correlati all’AIDS.
Registro AIDS e sorveglianza HIV: il ruolo dell'ARSL’Agenzia regionale di sanità ha in gestione
dal giugno 2004 per conto della Regione Toscana il
Registro regionale AIDS ed è stata incaricata di attivare la
sorveglianza regionale sulle
nuove diagnosi da HIV a seguito del
decreto ministeriale del 31 marzo 2008 che annovera l'infezione da HIV nell'
elenco delle malattie di classe III e raccomanda l'attivazione della sorveglianza HIV in tutte le regioni.
Ultimo aggiornamento: ottobre 2015