HIV e AIDS, il 1 dicembre la giornata mondiale: l’imperativo è non abbassare la guardia


immagine HIV AIDSARS NEWS - 29/11/2013
Prendiamo spunto dalla giornata mondiale 2013 contro l’AIDS - che si celebra il 1 dicembre e che quest’anno l’Organizzazione mondiale della sanità dedica alla cura e alla prevenzione di questa infezione negli adolescenti - per fare il punto della situazione su HIV e AIDS in Toscana.  

AIDS: i numeri in Toscana
Al 31 dicembre 2012 in Toscana le persone malate di AIDS viventi sono 1.620. L’andamento dei casi di AIDS nella nostra regione è analogo a quello nazionale: dal 1995 (in cui i casi erano 367)  si registra una progressiva diminuzione, che si è assestata negli ultimi anni intorno a 90-100 casi l’anno. Le nuove diagnosi in Toscana nel 2012 sono state 72.L’incidenza è maggiore tra i maschi: nel 2012 il rapporto maschi/femmine è quasi di 5 ad 1 e dall’inizio dell’epidemia i maschi costituiscono il 78% della casistica. Nel contesto nazionale, nel 2012 la Toscana si colloca, per tasso di incidenza, al quarto posto (2,2 casi per 100 mila abitanti), preceduta solo da Lombardia (2,7 casi per 100 mila abitanti), Veneto (3,3 casi per 100 mila abitanti) ed infine Liguria al primo posto (6,7 casi per 100 mila abitanti).

HIV: i numeri in Toscana
In 4 anni di sorveglianza delle nuove infezioni da HIV (di cui si occupa l’ARS) sono state notificate in Toscana 988 nuove diagnosi di cittadini residenti in regione. L’80% dei casi adulti segnalati in Toscana sono maschi ed il  59% ha tra i 30 e il 49 anni. Le donne scoprono più precocemente degli uomini l’infezione da HIV: la loro età media è di 34 anni, rispetto ai 40 anni dei maschi. Nel contesto nazionale l’incidenza delle nuove diagnosi da HIV nel 2012 va da 10,5 ogni 100 mila residenti in Lombardia allo 0,6 ogni 100 mila residenti in Calabria. La Toscana si colloca in una posizione intermedia, con 5,9 nuove diagnosi ogni 100 mila residenti (la media nazionale è di 6,5 nuove diagnosi ogni 100 mila abitanti).

Modalità di trasmissione
La maggioranza delle infezioni da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti: si tratta dell'86,6% di tutte le segnalazioni (anni 2009-2012). I rapporti eterosessuali rappresentano la modalità di trasmissione nettamente più frequente per le donne (89,6%). Nei maschi il contagio è sia omosessuale (MSM: maschi che fanno sesso con maschi) che eterosessuale: 49,7% e 36,2% rispettivamente. La trasmissione eterosessuale è la modalità più frequente di trasmissione per gli ultra-cinquantenni. Le persone che si sono infettate a causa dell’uso di droghe iniettive sono invece intorno al 7% nel quadriennio 2009-2012, ma scende al 5,4% se consideriamo solo il 2012: in linea con il dato nazionale che per il 2012 è del 5,3%.

Terapia antiretrovirale e quadro clinico ed immunologico
In Toscana il 60% dei pazienti HIV-positivo viene sottoposto a terapia antiretrovirale entro 90 giorni dalla diagnosi di sieropositività. Tra i casi di AIDS invece solo il 29% dei pazienti era stato sottoposto a terapia antiretrovirale pre-AIDS. Da rilevare un preoccupante ritardo diagnostico: infatti 1 caso di HIV su 5 è già in AIDS conclamato al momento della diagnosi di sieropositività e il 57% è late Presenter (LP), ovvero si presenta alla prima diagnosi di sieropositività con un quadro immunologico già compromesso (numero di CD4< 350 cell/ µL) o con una patologia indicativa di AIDS.

I late presenter sono più frequenti nei maschi, in persone con età più avanzata e tra gli eterosessuali (65,0% vs 46,5% nei MSM). Questo dato testimonia una ridotta percezione del rischio tra gli eterosessuali, che eseguono il test quando c’è già il sospetto di una patologia HIV-correlata. Siamo di fronte a un abbassamento del livello di guardia, legato alla scarsa conoscenza del problema e dei comportamenti a rischio. La conseguenza: una diffusione anche inconsapevole dell’infezione e un ritardo nell’accesso alle cure. Iniziare la terapia antiretrovirale precocemente è un vantaggio sia in termini di sopravvivenza che di qualità della vita.

Test HIV in gravidanza
Tra le donne sieropositive in Toscana, il 20% ha scoperto la patologia in gravidanza grazie all’inserimento dello screening per l’HIV nel libretto regionale per la gravidanza. Scoprire la sieropositività in gravidanza permette non solo di iniziare la terapia precocemente e di salvaguardare quindi la salute della donna, ma consente anche di prevenire la trasmissione del virus al bambino, come è testimoniato dall’abbattimento  nel nostro paese del tasso di incidenza di infezione neonatale. Dei 123 casi di HIV con trasmissione madre-figlio registrati in Toscana dall’inizio dell’epidemia, solo 3 riguardano gli ultimi 5 anni.

World AIDS Day 2013: gli eventi a Firenze e dintorni
Molte sono, anche nella nostra regione, le iniziative per celebrare la Giornata mondiale contro l’AIDS. Di seguito sono indicati gli eventi locali a cui interverrà l’Agenzia regionale di sanità, presentando i dati regionali aggiornati su HIV e AIDS. I dati sono stati elaborati dal Registro regionale AIDS (che l’ARS gestisce da giugno 2004 per conto della Regione Toscana) e dal Sistema di sorveglianza regionale sulle nuove diagnosi da HIV (che l’ARS ha attivato su incarico della Regione Toscana).  

  • 25-26 novembre 2013= Convegno SIMIT a Prato 
  • 30 novembre 2013 = Convegno LILA CESVOT a Firenze
  • 2 dicembre 2013 = l’ARS incontra i detenuti di Sollicciano per parlare di HIV/AIDS e di malattie a trasmissione sessuale

Si tiene inoltre a Firenze:

Per approfondire