10/10/2018
Sono circa
373mila le nuove diagnosi di tumore attese nel 2018 in Italia (+4.300 rispetto al 2017). È quanto emerge dal recente aggiornamento del rapporto sui tumori, “I numeri del cancro in Italia 2018”, a cura dell’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM), della Fondazione AIOM e del tavolo nazionale PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) dell’Istituto superiore di sanità.
Il tumore della mammella è oggi il più frequente (circa 53mila diagnosi in un anno), vengono poi il cancro del colon-retto (51mila) e del polmone (41.500).
I progressi nelle cure, l’estensione dei programmi di
screening e, più in generale, della
diagnostica precoce hanno contribuito negli anni ad innalzare l’aspettativa di vita alla diagnosi, su livelli pari o superiori alla media europea, anche se nelle regioni del Sud Italia permangono alcune situazioni di criticità. Mediamente il 63% delle donne e il 54% degli uomini è ancora vivo a 5 anni dalla diagnosi. Cala quindi la mortalità per tumore rispetto al passato e aumenta la prevalenza della malattia (le persone che attualmente vivono con una diagnosi pregressa): sono circa 3 milioni e 400mila, pari al 6% della popolazione, quasi 1 milione in più rispetto al 2006.
La fotografia della Toscana
L’incidenza Le stime 2018 forniscono uno scenario delle nuove diagnosi attese nell’anno nelle diverse regioni. Non si tratta di dati reali, ma di
proiezioni basate sui tassi d’incidenza più recenti.
In Toscana il tumore più frequente in termini assoluti è quello del
colon-retto (3.650 casi nell’anno), seguito dalla mammella (3.400), dal polmone (2.900) e dalla prostata (2.700) (tabella 1). In totale sono circa
12.900 le nuove diagnosi attese nel 2018 tra gli uomini (627 ogni 100mila abitanti) e 12mila quelle tra le donne (482 ogni 100mila ab.).
Tabella 1. Tumori – Nuovi casi incidenti e tasso standardizzato per età per 100mila abitanti per le sedi più frequenti – Toscana, Centro, Nord, Sud e isole – Fonte: I numeri del cancro in Italia
Rispetto alla media dell’Italia centrale, tra le
donne si rilevano maggiori criticità. Le toscane hanno, infatti, una maggiore incidenza di cancro del colon-retto, della mammella, del polmone, della cute e della vescica, mentre gli uomini hanno una maggiore incidenza del tumore della cute. Una parte, non quantificabile, delle nuove diagnosi per le sedi tumorali per le quali sono attivi programmi di screening, come mammella, colon-retto, o esami diagnostici efficaci nella diagnosi precoce, come i melanomi, potrebbe essere dovuta proprio all’azione di questi programmi e all’emersione di un maggior numero di casi che altrimenti non sarebbero stati diagnosticati. È quello che viene chiamato “
effetto screening”, fenomeno che contribuisce, a parità di malattia nella popolazione, a far aumentare l’incidenza nelle zone che hanno programmi di prevenzione secondaria più sviluppati e con maggiori livelli di adesione.
La sopravvivenzaDiagnosi precoci e terapie efficaci e accessibili hanno contribuito negli anni ad aumentare l’aspettativa di vita di un malato oncologico alla diagnosi, è così in Toscana e in Italia, pur con differenze territoriali che ancora permangono nella nostra penisola. Si tratta di una misura che valuta quindi sia interventi di prevenzione secondaria (screening) che la
qualità, l’
efficacia e il
livello di accessibilità alle cure da parte di tutte le fasce della popolazione.
Mediamente a
5 anni dalla diagnosi oncologica, indipendentemente dalla sede, in Toscana il 56% degli uomini e il 65% delle donne è ancora in vita (54% e 63% in Italia).
Il tumore più letale è quello del
pancreas, sopravvive a 5 anni 1 toscano su 10, seguito dal polmone (16%) e fegato (18%) (tabella 2). Rispetto alla media nazionale si rilevano valori lievemente più bassi per il tumore dell’utero (corpo o cervice) e del fegato. Tiroide, testicolo e prostata sono invece le tre sedi che hanno raggiunto ormai livelli di sopravvivenza superiori al 90%.
Tabella 2. Sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi – Valori percentuali – Toscana e Italia, periodo 2005-2009 – Fonte: I numeri del cancro in ItaliaLa mortalitàNel 2015, ultimo anno disponibile per i dati sulla mortalità, i tumori hanno comportato circa 6.800 decessi tra gli uomini e 5.400 tra le donne in Toscana. Tra gli uomini, 1 decesso su 4 è dovuto al tumore del
polmone (25% del totale dei decessi per tumore), seguito dal colon-retto (9,5%) e prostata (7,6%). Tra le donne il tumore che incide di più sulla mortalità è quello della
mammella (14,3%), seguito dal polmone (11,9%) e colon-retto (10,2%).
In Toscana, come in Italia, il trend della mortalità è in
diminuzione e il dato della nostra regione si mantiene al di sotto della media nazionale (figura 1). I tumori rappresentano comunque ancora la seconda causa di morte, dopo le malattie del sistema circolatorio, e colpiscono circa 337 uomini e 192 donne ogni 100mila in Toscana (rispettivamente 342 e 197 x100mila in Italia).
Figura 1. Mortalità per tumori per genere – Tasso standardizzato per età per 100mila abitanti – Toscana e Italia, periodo 2003-2015 – Fonte: ISTAT Lo scenario toscano è quindi simile o migliore di quello italiano per quanto riguarda la sopravvivenza e la mortalità per tumore. Le uniche criticità riguardano l’incidenza di alcuni tumori nelle
donne, in particolare polmone e cute per entità della differenza rispetto alla media dell’Italia centrale e frequenza della casistica. Difficile quantificare quanto di questa differenza possa dipendere da una maggiore efficienza del sistema toscano nel diagnosticare precocemente la patologia, mentre è indubbio il fatto che si tratti di due sedi tumorali sulle quali è possibile intervenire efficacemente anche con campagne di prevenzione primaria (fumo ed esposizione solare in primis) per cercare di diminuirne l’incidenza.