20/1/2020
La Direzione generale della Programmazione sanitaria del Ministero della salute ha diffuso in questi giorni il
Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero – Dati SDO 2018. Il corposo documento si può scaricare dal sito del Ministero alla pagina
Ricoveri ospedalieri (SDO).
Nel presentare il rapporto, il Ministero rende evidente per il
2018, come già sottolineato gli anni precedenti, la
riduzione complessiva dei ricoveri del
2,1% su base nazionale, rispetto al 2017. I
ricoveri ordinari per acuti si riducono dell’1,8%, accentuando il trend annuale di riduzione: lo scorso anno erano stati lo 0,5% in meno. Le
giornate di degenza, per questa tipologia di ricoveri, si riducono meno del numero dei ricoveri (0,9%); questa differenza è dovuta a una lieve tendenza all’allungamento delle degenze, già riscontrato lo stesso anno.
Continuano a diminuire anche i
ricoveri diurni (
day hospital: - 3,2%), quelli per lungodegenza (-1,9%) e per la riabilitazione (-1,1% in ricovero ordinario e, soprattutto -7,2% in ricovero diurno, quest’ultima modalità di erogazione risulta spesso inappropriata).
La
riduzione generale dei ricoveri suggerisce per tutto il territorio nazionale una
ricerca continua dell’appropriatezza nell’utilizzo della risorsa ospedaliera, con erogazione di attività complessa in regime ambulatoriale: di 108 DRG a rischio di in appropriatezza [
Patto per la Salute 2010 – 2012, allegato B], 91 mostrano una riduzione di ricoveri sia in regime ordinario che in DH. Questo indicatore è compreso nel
Nuovo Sistema di Garanzia (NGS) che fissa un set di misure per la valutazione dell’applicazione dei
Nuovi LEA. Per la
Toscana l’indicatore mostra un continuo miglioramento: l'ARS monitora l’andamento degli indicatori del NSG e li rende disponibili per approfondimenti tramite il
portale PROLEA (
Figura 1).
Figura 1 - Regione Toscana. Andamento 2014 -2018 dei ricoveri per DRG a rischio di inappropriatezza (fonte ARS - PROLEA)Il
tasso di ospedalizzazione standardizzato per età e sesso si riduce, passando da 126 ricoveri per 1.000 abitanti nel 2016 a 123,2 nel 2017 e infine a 120,5 nel 2018. Questo indicatore mostra una discreta variabilità tra le regioni (
Figura 2).
Figura 2 - Tasso di ospedalizzazione standardizzato (per età e genere) per 1.000 abitanti - Attività per acuti in regime ordinario e diurno, anno 2018 (fonte Ministero della salute)
Anche il tasso di ospedalizzazione fa parte del NGS, ed è disponibile per approfondimenti tramite il
portale PROLEA.
La
mobilità interregionale dei ricoveri per acuti (ricoveri fuori Regione per residenti) mantiene i livelli rilevati nel precedente Rapporto SDO: 8% dei ricoveri ordinari per acuti, 9% per i DH. Il fenomeno, fortemente indicativo di disuguaglianza nell’accesso ai servizi, anche se stAbile negli ultimi anni, è in aumento rispetto al 2010 (
Figura 3).
Figura 3 - Mobilità passiva in rapporto all'attrazione (fonte Ministero della salute, Rapporto SDO)La
Figura 3 mette in rapporto la mobilità passiva con l’attrazione delle singole Regioni. Come si vede,
solo tre Regioni (Emilia Romagna, Lombardia e
Toscana) si collocano
nel quadrante in alto a sinistra, caratterizzato da attrattività superiore e, contemporaneamente, da mobilità passiva inferiore, rispetto alla media nazionale.
La
mobilità interregionale dei ricoveri per acuti per tumore è stazionaria rispetto all’anno precedente: 10% in regime ordinario, e 8% per il Day Hospital. La Toscana ha un’attrazione del 10,7% per il regime ordinario e del 13,2% per il DH mentre i toscani che si curano fuori regione (mobilità passiva) sono del 5,8% in ricovero ordinario e 6,7% in DH, con un saldo attivo di 2.675 ricoveri.
Il
confronto tra Indice di case mix (ICM) e Indice comparativo di performance (ICP) permette una
valutazione complessiva dell’efficienza degli ospedali nell’erogazione dell’assistenza in regime di ricovero per acuti.
Il grafico mostrato in
Figura 4 evidenzia un fenomeno che è presentato annualmente dal Rapporto SDO dal 2012: rispetto alle Regioni, la
Toscana si distingue nettamente per erogare la
casistica di maggiore complessità (Indice di case-mix –ICM = 1.08; maggiore dell’8% della media nazionale)
con tempi di degenza inferiori del 12% rispetto alla media nazionale per la stessa complessità di casistica (Indice comparativo di performance –ICP =0,88).
Figura 4. Indice di case-mix (ICM) e Indice comparativo di performance (ICP). Attività per acuti in regime ordinario, anno 2018 (fonte Ministero della salute, Rapporto SDO)
Fabrizio GemmiCoordinatore Osservatorio per la qualità e l'equità, ARS Toscana