25/8/2021
È stato pubblicato un
rapporto congiunto delle tre agenzie ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), EFSA (European Food Safety Authority) ed EMA (European Medicines Agency), sul
consumo di antibiotici in Europa. Una
sintesi del rapporto è stata pubblicata sulla nostra rivista web IOZ – Infezioni Obiettivo Zero.
Nel periodo 2016-2018 si evidenzia un
calo dell'uso di antibiotici negli animali destinati alla produzione alimentare: tale risultato mostra una efficacia delle misure adottate a livello internazionale.
L'uso delle polimixine (antibiotici che comprendono la colistina, utilizzabile anche in medicina umana per infezioni da germi multiresistenti) risulta
quasi dimezzato negli allevamenti.
Il quadro nell'UE è vario: la situazione varia notevolmente in base al paese e alla classe di antibiotici.
Il rapporto mostra che l'uso nell’uomo di carbapenemi, cefalosporine di terza e quarta generazione e chinoloni è associato alla resistenza di
Escherichia coli a questi antibiotici. Inoltre, si descrivono i collegamenti tra somministrazione di antibiotici e resistenza antimicrobica negli allevamenti, a sua volta associata alla resistenza antimicrobica nei batteri dell'uomo.
La resistenza antimicrobica è un problema di salute pubblica globale significativo con importanti risvolti di qualità delle cure, di ordine economico e sociale. L'approccio One Health richiede sforzi continui per affrontare la resistenza antimicrobica a livello nazionale, europeo e globale in tutti i settori sanitari.