Che cos’è Il radon (Rn) è un gas radioattivo, incolore, inodore ed insapore, naturalmente presente nell’ambiente in varie forme con numero atomico identico ma diversa massa atomica, dette isotopi. Durante il processo di decadimento degli isotopi del radon avviene l’emissione di particelle alpha radioattive. La componente di radioattività naturale è dovuta sia ai raggi cosmici sia alle emissioni radioattive dal suolo sia ad altre fonti. Alla radioattività naturale cui la popolazione è esposta quotidianamente si somma l’esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni, utilizzate in ambito medico, industriale, nella ricerca scientifica o legate all’impiego pacifico dell’energia nucleare o alla conduzione in passato di test nucleari in atmosfera. Le concentrazioni di radon nell’aria indoor (case, scuole) sono generalmente più alte rispetto a quella nell’aria outdoor. Gli edifici maggiormente a rischio sono quelli costruiti su suoli di origine vulcanica o fortemente permeabili e che impiegano materiali da costruzione quali tufo, pozzolane, graniti. Il livello di radon raggiunto negli edifici dipende da numerosi fattori, tra i quali la tipologia di edificio e il numero di ricambi d’aria, che a sua volta dipende dal grado di ventilazione naturale o artificiale.
Vie di esposizione La principale via di esposizione è quella inalatoria. Di per sé il radon, in quanto gas inerte, è poco reattivo e non si deposita sulle pareti dell’apparato bronco-polmonare ed è facilmente eliminabile per via respiratoria. Al contrario i prodotti di decadimento si depositano facilmente sulle pareti dei bronchi e dei polmoni e decadono emettendo radiazioni ionizzanti che possono colpire e danneggiare il DNA delle cellule. Meno rilevante l’esposizione per via orale, mediante ingestione di acqua contenente radon.
Effetti sulla salute umana Gli effetti dell’esposizione al radon sono stati evidenziati prima di tutto tra i minatori di miniere sotterranee di uranio, nelle quali la concentrazione di radon arrivava a valori estremamente elevati. Tali studi hanno mostrato un aumento di rischio di tumore polmonare tra i minatori esposti ad alte concentrazioni di radon. Di conseguenza il radon è stato classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra i cancerogeni per i quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità. Successivamente studi epidemiologici anche sulla popolazione esposta al radon nelle abitazioni hanno mostrato un aumento del rischio di tumore polmonare proporzionale alla concentrazione di radon e alla durata dell’esposizione. Chiaramente il rischio è ancora maggiore nel sottogruppo dei fumatori.
Siti web di riferimento Istituto superiore di sanità - Piano nazionale radon Il Piano nazionale radon è stato creato per ridurre il rischio di tumore polmonare in Italia. L’esposizione al radon in Italia è responsabile di circa 3.300 casi di tumore al polmone all’anno: la seconda causa dopo il fumo di sigaretta, secondo l’OMS. Questo nuovo sito, curato dall’Istituto superiore di sanità, rappresenta un nuovo ed importante strumento per informare e sensibilizzare tecnici e cittadini sul radon e sulle attività svolte in Italia per ridurre il rischio di tumore polmonare connesso all’esposizione della popolazione a questo gas radioattivo.