Il 23 aprile scorso è stata presentato al Teatro degli Unanimi di Arcidosso, ad una folta platea di cittadini, amministratori e tecnici, un primo resoconto del progetto InVetta - Indagine di biomonitoraggio e valutazioni epidemiologiche a tutela della salute nei territori dell’Amiata: il progetto che l’Agenzia regionale di sanità della Toscana ha avviato per studiare la salute degli amiatini ed i principali fattori di rischio presenti nell’area. Si tratta di un’indagine su un campione di 2mila persone, di età 18-70 anni, residenti nei comuni dell’Amiata maggiormente interessati dalle emissioni degli impianti geotermici.
Com'è organizzata l'indagine Il progetto prevede la raccolta di un campione di sangue e urine per determinare la presenza di metalli pesanti (arsenico, mercurio, cromo, tallio e tanti altri) e per effettuare alcuni esami di laboratorio come glicemia, colesterolo, creatinina etc. Inoltre ai partecipanti viene fatta una visita per misurare la pressione, rilevare peso e altezza ed eseguire una spirometria per valutare la loro salute respiratoria. Infine viene loro somministrato un questionario approfondito su abitudini, ambiente di vita e di lavoro, storia clinica personale e percezione del rischio. Una quantità considerevole di analisi e controlli, tutti gratuiti per i cittadini.
L’indagine risulta piuttosto complessa da un punto di vista logistico in quanto prevede l’attività di: sei ambulatori per il prelievo dei campioni di sangue e urine, uno per ogni comune interessato; quattro ambulatori per la spirometria e la compilazione face-to-face del questionario; due laboratori di analisi, uno per i metalli e l’altro per i parametri emato-chimici. E’ coinvolto un numero considerevole di professionisti, di varia estrazione, che comprende, oltre al personale ARS, operatori dell'Asl Toscana Sud est, i medici di medicina generale, il Laboratorio di Sanità pubblica di Siena e il Laboratorio di analisi di Nottola.
L’indagine, dopo una campagna, sostenuta anche dalle amministrazioni comunali, per sensibilizzare la cittadinanza a partecipare, è partita di fatto il 19 maggio 2017 con i primi prelievi di sangue nei comuni del versante senese, ed il 13 giugno nel versante grossetano. Oltre ad arruolare un campione di popolazione generale estratto dall'ARS, utilizzando come criteri di stratificazione il genere, l’età, il comune di residenza e l’esposizione alle emissioni geotermiche, è stata lasciata la possibilità alla popolazione di autocandidarsi come volontari per la partecipare allo studio, vista l’importanza in termini di sanità pubblica dell’indagine.
Com'è composto il campione Ad oggi sono 1.065 le persone che hanno aderito allo studio InVetta: 992 (93.1%) hanno già completato tutte le analisi previste. Nella mappa seguente è riportata la localizzazione del campione (punti gialli) e dei residenti (punti neri), rispetto alle centrali geotermiche (stelle verdi).
Ben 629 persone (59%) si sono candidate volontariamente. Come mostra il grafico seguente, la distribuzione dei volontari per comune di residenza mostra una situazione piuttosto disomogenea, con la percentuale maggiore nel comune di Arcidosso e la più bassa in quello di Castell’Azzara.
La forte presenza di volontari impone necessariamente una riflessione metodologica in fase analitica. I volontari, infatti, possono essere una fonte di introduzione di distorsioni delle stime, i cosiddetti “bias di selezione”, cioè possono non essere rappresentativi della popolazione generale o perché più attenti al proprio stato di salute, o viceversa perché più a rischio.
Se si considera il campione estratto dall'ARS dalle liste anagrafiche, rispetto alle numerosità previste per ciascun comune di residenza, si osserva un tasso di risposta medio del 51.1% , con il valore più alto a Arcidosso (55.6%) e il più basso ad Abbadia San Salvatore (47.0%). Le donne partecipano più degli uomini (57% contro il 43%) e la fascia d’età più rappresentata con il 38.4% è quella degli over 55, mentre quella più scarna è quella degli under 40 (26%).
Principali parametri emato-chimici e metalli: prima valutazione descrittiva Riguardo i parametri emato-chimici, una prima valutazione relativamente ai superamenti dei valori di riferimento è riportata nella tabella sottostante. Al netto del fatto che si tratta di considerazioni del tutto preliminari, il valore che più colpisce è il dato sulla ipercolesterolemia: il 47% del campione analizzato ha livelli di colesterolo sopra i 200 mg/dl.
Per quanto riguarda i metalli, nella tabella che segue si riportano le principali descrittive, per ciascuno dei 10 metalli analizzati, relative ai campioni effettuati fino al 31/12/2017. Solo per il mercurio nel sangue, a causa di problemi tecnici degli strumenti di misura, si riporta una numerosità più bassa. In tabella sono presenti anche i valori di riferimento della popolazione italiana professionalmente non esposta, prodotti e pubblicati nel 2017 dalla Società italiana valori di riferimento (SIVR). Sono stati, inoltre, definiti dei livelli di attenzione il cui superamento prevede la ripetizione del campione. Tali limiti sono stati determinati considerando o i livelli biologici di esposizione (BEI), così come definiti dalla letteratura, o una soglia pari a 5 volte il 95° percentile, nel caso di metalli per i quali non si hanno valori di BEI. Anche nel caso di valori di creatinina >3 g/L (urine troppo concentrate) o <0.3 g/L (urine troppo diluite), la persona viene invitata a ripetere l’analisi.
Il tallio e il mercurio nel sangue sono i metalli per i quali è stato osservato il maggior numero di superamenti del 95° percentile della popolazione di riferimento SIVR. E' opportuno ricordare che il superamento del 95° percentile non è direttamente associabile ad effetti avversi sulla salute, a meno di studi specifici sulle relazioni dose-effetto alle concentrazioni osservate. Per l’antimonio e il cromo è riportato solo il 95° percentile poiché presentano una percentuale di valori al di sotto del limite di quantificazione maggiore del 50% (90% per l’antimonio e 74% per il cromo).
Se si osserva la distribuzione degli sforamenti del 95° percentile SIVR per comune di residenza (vedi grafico sottostante), si nota come gli sforamenti per il tallio siano maggiori nel comune di Santa Fiora, mentre quelli per mercurio nel sangue nel comune di Arcidosso. Per l’arsenico è ancora Santa Fiora il comune con più sforamenti, mentre molto bassi sono quelli di Castell’Azzara. In generale i comuni del versante grossetano presentano un numero di sforamenti maggiori di quelli registrati nei comuni del versante senese.
Se si analizzano questi primi dati considerando il sesso, l’età, l’abitudine al fumo e il fatto di essere un volontario o parte del campione, si osservano alcuni trend interessanti. Per l’arsenico, ad esempio, si osserva una associazione con l’età (valori più alti nella classe 18-40 anni) e con il fumo.
L’associazione con il fumo, come atteso, è confermata anche per il cadmio, per il quale si osservano valori più alti nelle donne e negli over 40.
Per il tallio, invece, diversamente da quanto atteso secondo le indicazioni di letteratura, non abbiamo riscontrato un’associazione con il fumo. Questo fatto, oltre ai valori piuttosto alti osservati nel campione analizzato, impone degli approfondimenti specifici per questo metallo: già da ora, ai partecipanti con un valore 5 volte superiore al 95° SIVR che vengono quindi richiamati per ripetere l’analisi, viene analizzato anche un campione di acqua al rubinetto di casa, in modo da escludere una contaminazione dell’acqua potabile.
A che punto siamo con l'indagine Si precisa che quella presentata è una panoramica del tutto parziale dei risultati dello studio InVetta. La raccolta dei campioni è tuttora in corso e probabilmente continuerà per tutto il 2018; da giugno inizierà anche la fase di raccolta dei campioni di controllo, ovvero dei residenti in altri comuni della zona non interessati dalle attività geotermiche. I dati presentati sono parziali anche perché, a parte l’abitudine al fumo, nell’analisi non si è potuto tener conto della notevole quantità di informazioni raccolte mediante il questionario e ad oggi non sono stati ancora analizzati i dati sulle spirometrie.
Al netto di questa parzialità, si tratta comunque di un campione di numerosità consistente, quasi 740 persone, che forniscono comunque delle indicazioni importanti, come per esempio per il tallio, che è un elemento poco conosciuto e studiato, per il quale si ritiene opportuno da subito programmare ulteriori approfondimenti per studiare la presenza nel territorio dell’Amiata.
Si rimanda alle presentazioni allegate a questo approfondimento per una trattazione completa dei primi risultati sui livelli di metalli nel sangue e nelle urine. Nelle slide è riportata anche per ciascun metallo una scheda riassuntiva delle caratteristiche dell’elemento, delle principali vie di esposizione e dei valori di riferimento.
Per informazioni, chiarimenti o segnalare la propria candidatura Questi sono i contatti:
Per avere chiarimenti o supporto per la lettura dei referti si prega di contattare la Dott.ssa Letizia Centi tel. 3292604878, o U.F. Igiene Pubblica e Nutrizione - Setting Ambiente e Salute Riccardo Frazzetta, via Serdini 46 Abbadia San Salvatore, dal lunedì al venerdì ore 9:00-12:00 o rivolgersi al proprio medico di base.
Daniela Nuvolone, Daniele Petri, Fabio Voller - ARS Toscana Maria Cristina Aprea - Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Sud Est, Azienda Usl Toscana Sud est