Geotermia: già 500 gli amiatini che hanno aderito all’indagine di biomonitoraggio e valutazioni epidemiologiche InVETTA


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Firenze, 23 ottobre 2017

Si chiama InVETTA, Indagine di biomonitoraggio e Valutazioni Epidemiologiche a Tutela della salute nei Territori dell’Amiata, il nuovo progetto che l’Agenzia regionale di sanità della Toscana ha recentemente avviato per studiare la salute degli amiatini ed i principali fattori di rischio presenti nell’area.

L’indagine prevede la raccolta di un campione di sangue e urine per determinare la presenza di metalli pesanti (arsenico, mercurio, cromo, tallio e tanti altri) e per effettuare alcuni esami di laboratorio come glicemia, colesterolo, transaminasi etc. Inoltre ai partecipanti viene fatta una visita per misurare la pressione, rilevare peso e altezza ed eseguire una spirometria per valutare la loro salute respiratoria. Infine viene loro somministrato un questionario approfondito su abitudini, ambiente di vita e di lavoro, storia clinica personale e percezione del rischio. Una quantità considerevole di analisi e controlli, tutti gratuiti per i cittadini.

Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia di ARS e responsabile del progetto, fa il punto della situazione: «L’indagine, dopo una campagna di sensibilizzazione alla partecipazione sostenuta anche dalle amministrazioni comunali di cui fa parte il campione di popolazione, è partita di fatto il 19 maggio con i primi prelievi di sangue nei comuni del versante senese ed il 13 giugno nel versante grossetano. Questo disallineamento temporale è dovuto al fatto che abbiamo deciso di centralizzare le analisi del sangue e delle urine nei due laboratori della ex-Asl di Siena. Ciò ha determinato per il versante grossetano una riorganizzazione totale dei servizi di accettazione e di trasporto dei campioni, che si è dimostrata molto efficace».

Ad oggi sono già stati programmati e prenotati gli appuntamenti di 488 persone e sono state completate tutte le analisi previste per 407 cittadini. E’ iniziata in questi giorni anche la restituzione ai partecipanti dei referti individuali delle analisi sui metalli, che ha richiesto tempi più lunghi rispetto alle analisi del sangue classiche.

«Siamo molti soddisfatti della risposta della popolazione - continua Fabio Voller – perché c’è una buona partecipazione dei cittadini e molte persone si sono autocandidate a partecipare. Ma bisogna tenere alta la guardia, l’obiettivo di coinvolgere nell’indagine 2mila persone è molto ambizioso. Siamo anche molto soddisfatti di come sta funzionando tutta la macchina messa in piedi ad hoc per InVETTA: due laboratori di analisi, sei ambulatori per i prelievi, due sedi per le visite ed il coordinamento di un numero consistente di professionisti di varia estrazione, medici di medicina generale, un gruppo di lavoro molto eterogeneo che vogliamo ringraziare di nuovo». Insieme all’ARS, infatti, lavorano all’indagine InVETTA vari operatori della Asl Toscana Sud Est, i medici di medicina generale, il Laboratorio di Sanità pubblica di Siena e il Laboratorio di analisi di Nottola.


ARS Toscana