Il numero delle nascite, che era costantemente in crescita dalla seconda metà degli anni ’90 fino al 2008, è di nuovo in calo dal 2011. Non si arrestano i cambiamenti sociali, che si riflettono sulla salute perinatale. Le donne partoriscono in età sempre più avanzata: l’età media al parto è passata da 27,3 nel 1980 a 32,2 nel 2014. In aumento anche la proporzione di parti di donne straniere, che nel 2014 sono stati 27,5% del totale dei parti (11,4% nel 2001). Inoltre, negli ultimi anni si è assistito anche a una maggiore diffusione delle tecniche di procreazione assistita e al loro miglioramento, con conseguente aumento delle gravidanze gemellari e dei nati pretermine.
Le interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) sono invece diminuite, passando da 8.879 nel 2006 a 6.526 nel 2014 (fonte: interruzione volontaria di gravidanza - IVG) e comportando così un altro importante cambiamento nella salute riproduttiva. Il tasso di abortività è stato nel 2014 pari a 8,3 per 1.000 donne in età fertile, mentre ogni 1.000 nati vivi si sono registrate 224 IVG. Questo valore sale a 2.125 se consideriamo le minorenni.
L’Agenzia regionale di sanità della Toscana si occupa della salute della donna in periodo di gravidanza, parto e puerperio analizzando il flusso del Certificato di assistenza al parto. Questo importante strumento permette di monitorare l’assistenza in gravidanza, ma anche l’esposizione a fattori di rischio quali il fumo in gravidanza e l’obesità, oltre agli esiti del parto come la prematurità e il basso peso alla nascita. Altro aspetto importante indagato dall'Agenzia sono i determinanti dell’aumentato ricorso al taglio cesareo, che in Toscana presenta valori inferiori alla media nazionale, ma comunque superiori al resto d’Europa e agli standard stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Altri strumenti importanti per l’analisi degli esiti di gravidanza sono le rilevazioni ISTAT sulle IVG e sugli aborti spontanei.
Ultimo aggiornamento: ottobre 2015