La
crisi economica mondiale iniziata nel 2008 interferisce con molte dimensioni del benessere, fra cui la
salute.
L’Osservatorio dell’ARS su “Crisi e salute” ha identificato una serie di
indicatori che misurano come cambia il benessere dei toscani con la crisi economica. I risultati dell'indagine ARS sono raccolti nel
rapporto Crisi economica, stato di salute e ricorso ai servizi in Toscana.
Dal rapporto ARS emerge che gli effetti della crisi sono finora più evidenti per gli
stili di vita: i dati toscani indicano che la crisi incide tendenzialmente di più sui
gruppi di popolazione più fragili dal punto di vista socio-economico. Nel breve periodo alcuni cambiamenti provocati dalla crisi possono anche avere alcuni effetti paradossalmente positivi. Ecco una sintesi dei risultati del rapporto.
Attività fisica, alimentazione, peso corporeo
Cala l’acquisto di generi alimentari: si consuma meno carne bovina (con effetti positivi per la salute), ma anche meno pesce, latte e frutta (alimenti protettivi per molte malattie). Sono in lieve aumento i sedentari, soprattutto fra i meno scolarizzati, ma a livello generale si interrompe il trend in aumento del sovrappeso (probabile conseguenza della riduzione dei consumi alimentari). La prevalenza di obesità e sovrappeso è maggiore nei meno istruiti.
Fumo, alcol e droghe
Stabile la percentuale dei fumatori, ma è calata la vendita di sigarette e cresciuta quella del tabacco sfuso, più economico. Continua a diminuire sia il “consumo a rischio” di alcol (oltre 40 grammi al giorno per gli uomini - cioè 4 bicchieri di vino al giorno, oppure 4 lattine di birra, o ancora 4 bicchierini di superalcolici - e oltre 20 grammi al giorno per le donne - 2 bicchieri di vino o 2 lattine di birra o 2 bicchierini di superalcolici) che le “abbuffate di alcol” (binge drinking, cioè 6 bicchieri di qualunque bevanda alcolica in un'unica occasione) nella popolazione generale. Tra i disoccupati è invece in aumento il binge drinking. Anche nel periodo di crisi è in aumento fra i giovani toscani l’uso di droghe (soprattutto cannabis), probabilmente a causa della riduzione dei costi del mercato illecito e della facilità di approvvigionamento anche in Internet. Per lo stesso motivo si accentua anche il fenomeno della poliassunzione (mix di sostanze diverse).
Malattie e ricorso ai servizi sanitari
Rimane elevato in Toscana il consumo di farmaci antidepressivi e si interrompe il trend in diminuzione del tasso del suicidio. Gli andamenti delle malattie cardiovascolari, respiratorie e materno-infantili non sembrano aver subito modifiche con la crisi. La modesta riduzione delle prestazioni sanitarie specialistiche (-3%) può essere letta inizialmente come un ridimensionamento dell’eccesso di medicalizzazione che per molti anni è stato denunciato da più parti. Il volume delle prestazioni è diminuito, ma si registra un incremento del 4% circa della spesa complessiva. I cittadini continuano a preferire il sistema pubblico a quello privato per le prestazioni ad alto professionalità e per gli esami con tecnologie più avanzate.
Ambiente e incidenti stradali
Con la crisi si è ridotta la mobilità della popolazione e l’uso dei mezzi privati di trasporto, con un conseguente miglioramento del dato ambientale e un’altrettanto benefica riduzione degli incidenti stradali.
Quelli che stiamo osservando sono solo gli effetti precoci della crisi sulla salute dei toscani. L’ARS continua a monitorare, insieme ad altri enti ed istituti regionali, l’impatto sociale e sanitario della crisi e l’efficacia delle politiche di contenimento messe in piedi dalla Regione Toscana.
Ultimo aggiornamento: gennaio 2014