ARS NEWS - 25/10/2012
In Toscana nel 2012- le intossicazioni alimentari da funghi sono in numero superiore rispetto agli anni immediatamente precedenti: ben
229 casi (selezionati sulla base del codice ICD9-CM: 988.1 riportato nella diagnosi principale) che si sono presentati ai Pronto soccorso della
Toscana fino al 22 ottobre 2012. Dati peraltro parziali, dal momento che la stagione dei funghi si è da poco aperta. Si tratta in effetti di numeri elevati: nel 2010 le intossicazioni avevano riguardato 172 persone (di queste poi il 18% ricoverate in ospedale), mentre nel 2011 sono stati 76 gli individui che hanno richiesto cure mediche di prima emergenza (di cui il 16% ricoverati in ospedale).
Le intossicazioni da funghi sono un classico
esempio di epidemia stagionale. L'incidenza della casistica è correlata alle condizioni più o meno favorevoli per la crescita dei funghi che si determinano di anno in anno. In generale, sono i mesi autunnali quelli in cui si registrano le frequenze maggiori di accessi ai pronto soccorso. I dati toscani lo confermano: nelle
prime tre settimane di ottobre del 2012 i
casi di intossicazione sono stati
168, corrispondenti al
73,4% del totale dei casi al momento registrati. Non c'è un'età maggiormente a rischio, così come non sono state rilevate differenze importanti tra maschi e femmine.
Generalmente sono infatti
intere famiglie ad essere colpite: perchè hanno consumato funghi raccolti autonomamente, oppure ricevuti da conoscenti,
senza che sia stata attentamente valutata la commestibilità. La letalità per questa tipologia di eventi è comunque bassa: secondo il registro di mortalità regionale, dal 2000 al 2009 sono stati tre gli episodi di intossicazione mortali (ma il dato potrebbe essere influenzato dalla modalità di codifica dell'evento).
A partire dal 2004 in Toscana le informazioni più accurate sugli avvelenamenti da funghi sono raccolte dal Centro di riferimento regionale per il monitoraggio delle tossinfezioni alimentari - CeRRTA. Secondo questa fonte, i dati mostrano un trend negli anni molto discontinuo, di pari passo con la stagionalità di crescita dei funghi. I dati del CeRRTA sono piuttosto coerenti con quelli dei Pronto soccorso per entrambi gli anni di confrontabilità (2010 e 2011). La tabella seguente riporta i dati disponibili rilevati da ciascuna fonte:
* dati relativi al periodo 1/1/2012 - 22/10/2012
Poiché l'avvelenamento da funghi è facilmente evitabile, il
Ministero della salute ha prodotto un decalogo di semplici regole da seguire per non intossicarsi. E' tuttavia preferibile
recarsi sempre nelle Aziende USL della Toscana, dove sono attivi gli Ispettorati Micologici, tra le cui funzioni è preponderante il servizio di
riconoscimento gratuito delle specie fungine, la valutazione della loro commestibilità, non solo in relazione alla specie ma anche al grado di conservazione.
E' importante che i cittadini siano a conoscenza di questo servizio e ne facciano un uso maggiore rispetto a quanto accaduto finora, perché tanti degli episodi sarebbero stati sicuramente evitati se fossero stati eseguiti un riconoscimento ed una diagnosi di commestibilità da parte di tecnici che hanno seguito corsi intensivi di formazione e che effettuano un aggiornamento continuo.
Va sottolineato infine che
anche i funghi commestibili possono creare problemi se consumati in eccesso, e dunque la raccomandazione è di
consumarli in quantità moderate.