25/10/2012
Lo studio condotto dall’ARS Toscana e dal CNR di Pisa nei
comuni geotermici toscani, presentato nel 2010, aveva evidenziato criticità sanitarie soprattutto nell’area amiatina, meno in quella tradizionale pisana di Larderello. Pur non rilevando un ruolo significativo della geotermia come causa degli eccessi riscontrati di malattie, alcuni aspetti sanitari erano degni di approfondimenti e di monitoraggio. I
nuovi dati hanno confermato molti dei risultati dello studio originario: i maggiori cambiamenti riguardano le statistiche di ospedalizzazione rispetto a quelle di mortalità.
Si confermano gli eccessi di problemi di salute soprattutto nei maschi dell’area geotermica sud, senese e grossetana e la migliore salute, invece, dei maschi dell’area geotermica nord. Scompaiono alcuni eccessi rilevati originariamente, come i tumori dell’apparato linfoematopoietico nelle femmine dall’area geotermica amiatina e le malatie neurologiche nei maschi dell’area pisana. Ne compaiono però altri, come quelli per le malattie cardiovascolari nell’area amiatina. Di particolare attenzione è il dato, confermato, dell’eccesso di insufficienza renale. Questi aggiornamenti suggeriscono comunque di continuare a monitorare l’area e di potenziare l’indagine nell’area amiatina, con particolare riguardo ai danni renali e respiratori, anche con il supporto dei medici di medicina generale.
I dati dello studio condotto da
Bates e
Reed, epidemiologi dell’
Università della California, per il governo americano a Rotorua in Nuova Zelanda, presentati in anteprima al seminario del 25 ottobre, non mostrano allo stato attuale delle analisi particolari criticità né per l’asma, né per alcune prestazioni cerebrali (memoria, umore e capacità intellettive). Per quanto riguarda l’asma, l’esposizione ad acido solfidrico, fino a certi livelli, sembra essere addirittura protettiva. Nei prossimi mesi saranno comunque disponibili dati più dettagliati di questo studio internazionale, che dovrebbero consentire di identificare con maggiore esattezza quali sono i livelli di esposizione nell’aria ad acido solfidrico da ritenersi privi di rischi per l’uomo. Lo studio sta indagando possibili effetti su polmoni, occhi e sistema nervoso su un campione di 1.640 cittadini residenti. La popolazione di Rotorua, isola vulcanica, è la popolazione più ampia al mondo (60 mila persone) sottoposta ad emissioni naturali di acido solfidrico. I ricercatori toscani ed il prof. Bates hanno deciso di avviare una collaborazione scientifica per approfondire i risultati dei rispettivi studi.
Per quanto riguarda la situazione in Toscana, le informazioni sulla
qualità dell’aria e
dell’acqua nelle aree geotermiche confermano che le criticità rilevate nel passato per alcuni parametri, in particolare per l’arsenico nell’acqua, sono adesso decisamente ricondotte a valori nella norma. Per l’aria si confermano alcune differenze tra le aree geotermiche nei livelli di alcuni inquinanti, mai comunque al di sopra dei valori limite per la salute.
Sono inoltre in svolgimento gli interventi di diagnosi tempestiva e di prevenzione per alcune delle patologie rilevate in eccesso: vaccinazione per epatite B e pneumococco, screening per tumore del colon, azioni per ridurre il consumo di fumo e di alcol.
In conclusione, pur con qualche novità, gli approfondimenti ed aggiornamenti dello studio toscano nei comuni geotermici confermano i problemi dell’area amiatina e le assai modeste criticità dell’area pisana. I risultati sono ancora in linea con l’ipotesi che le
emissioni geotermiche abbiano un ruolo del tutto marginale o assente negli eccessi delle malattie, ma non consentono di ridurre l’attenzione, la sorveglianza e gli interventi, soprattutto nell’area geotermica amiatina.
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Ambiente e salutePER INFORMAZIONI:Barbara Meoni – Comunicazione e informazione ARS Toscana
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