SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA Suppl al n. 13 9-15 aprile 2013
di Andrea Vannucci*
A oggi in Toscana gli
indici di salute e le
performance globali del sistema sanitario hanno mostrato una buona tenuta, continuando a migliorare durante tutto il 2012. Il tasso di
ospedalizzazione che si riduce, ma con l’aumento del numero d’interventi chirurgici effettuati, la tempestività nell’affrontare situazioni critiche, come le cure di pronto soccorso e gli interventi per le fratture del femore, la riduzione della necessità di posti letto ospedalieri per curare i cittadini con malattie croniche, i buoni indici di gradimento espressi dalle persone che hanno avuto contatti con i professionisti e le strutture del Sst, ne sono la prova.
Mai come oggi un sistema sanitario pubblico deve affrontare la sfida della ricerca di una
qualità sostenibile perché seriamente minacciato da pesanti problemi finanziari e da modelli culturali diventati inadeguati. È partendo da questa consapevolezza che chi governa e presiede al buon funzionamento del sistema sanitario in
Toscana ha maturato i contenuti di una vigorosa riorganizzazione, che è stata poi varata negli ultimi giorni del 2012.
Un lavoro collettivo e corresponsabile di chi guida l’amministrazione centrale e le aziende sanitarie, che ha individuato aree d’intervento strategiche, prioritarie e basate su evidenze di efficacia: centralità delle
cure primarie, connessione tra
territorio e ospedali, organizzazione della
rete ospedaliera, centralizzazione ragionata di funzioni essenziali quali la rete dell’
emergenza, l’attività di
laboratorio e quelle trasfusionali, l’Ict e la gestione dell’acquisizione di beni e servizi. Sembra una buona strada, che tiene conto di alcuni vincoli, affronta reali e persistenti necessità ed è predisposta a cogliere rilevanti opportunità.
Il vincolo primario è quello dello stato della finanza pubblica con improbabili futuri incrementi del rapporto tra disponibilità di spesa
sanitaria e Pil. La prima necessità è di un rinnovamento riformatore in grado di combinare e coordinare governance del sistema, modelli di azienda più snelli ed efficienti, metodi di programmazione più consapevoli delle risorse e degli impatti delle scelte, responsabilizzazione dei cittadini.
L’opportunità imperdibile è quella di utilizzare la produzione di
salute come un fattore per la crescita e perseguire politiche d’investimento su un sistema sanitario innovativo e sostenibile, che crea lavoro qualificato e benessere. È indispensabile la consapevolezza collettiva che la sfida richiede approcci multidimensionali, intelligenti e interconnessi.
Sanità, educazione, ambiente, politiche industriali e agricole, solo se integrate tra loro, possono diventare sinergiche e assicurare un futuro di benessere a noi tutti.
* Coordinatore Osservatorio Qualità ed Equità, Agenzia regionale di Sanità della Toscana
Scarica l'
articolo in pdf