Aggiornato dall’Ars lo studio sui determinanti degli incidenti stradali
Arruolati nell’analisi 69 istituti d’istruzione secondari con quasi 6mila iscritti
SOLE 24 ORE SANITA' TOSCANA 22 luglio 2014
Nel mese di ottobre 2013 l’Ars ha condotto un aggiornamento dei dati di alcuni dei principali ambiti indagati dallo studio
Epidemiologia dei determinanti degli incidenti stradali in Toscana (Edit), studio che viene fatto ogni tre anni e la cui ultima rilevazione risale al 2011. Sfruttando le potenzialità di Internet, l’Ars ha effettuato una rilevazione (a livello sperimentale) con una metodica relativamente nuova: i questionari sono stati compilati dagli studenti direttamente via web, accedendo al sito dell’Agenzia regionale di Sanità della Toscana. Lo studio così ha preso il nome di Edit Web 2013.
Sono stati arruolati nello studio 69 istituti di istruzione secondaria per un totale di 5.771 studenti (49,3% femmine) che hanno scelto di rispondere alle domande di uno specifico questionario. I dati rilevati hanno riguardato diversi ambiti: informazioni socio-demografiche; comportamenti alla guida, uso dei mezzi e incidentalità; gioco d’azzardo; uso di sostanze psicotrope legali e non; bullismo; comportamenti sessuali; attività fisica e alimentazione. Rispetto alle precedenti (e più complete) edizioni dello studio Edit (2005, 2008 e 2011), le principali differenze sono consistite nell’esclusione delle sezioni riguardanti la salute mentale, il rapporto con i coetanei e con i familiari e l’uso del tempo libero.
Dai risultati emerge che quasi
1 studente su 3 ha utilizzato almeno una volta nella vita una
sostanza stupefacente, con una rilevante attrazione di genere: circa il 29% delle femmine rispetto al 36,4% dei maschi.
Gli studenti che hanno consumato almeno una sostanza nell’ultimo anno sono il 25,1% del totale del campione, mentre quelli che lo hanno fatto nell’ultimo mese sono il 16,6%. Le differenze di genere si mantengono le stesse anche per questi due riferimenti temporali.
Per quanto riguarda la prima sostanza utilizzata, come nelle altre edizioni dell’Edit, la
cannabis mantiene il primato con il 78,3% delle preferenze e senza rilevanti differenze tra i generi. Tuttavia il dato risulta più basso di circa 10 punti percentuali rispetto al 2011 a fronte di un netto aumento della scelta come prima sostanza sperimentata dei farmaci o psicofarmaci assunti non per motivi di salute, che arriva all’11% del totale degli assuntori (nel 2011 era pari al 4%). Ciò assume ancor più rilevanza se andiamo a osservare le differenze tra femmine e maschi, dove le prime riportano una preferenza pari al 13,7% contro il 9,2% dichiarato dai coetanei di sesso maschile.
Per quanto riguarda l’
età del primo uso, il 55% dei giovani ha dichiarato di aver consumato una droga per la prima volta entro i 15 anni. In questo caso le differenze di genere non sembrano essere particolarmente evidenti e anche il confronto con il dato 2011 non riporta variazioni. La sostanza maggiormente adoperata si conferma essere la cannabis, a prescindere dal riferimento temporale. Il consumo una tantum riguarda infatti 1 studente su 4 (25,5%), oltre 5 punti percentuali in meno rispetto ai risultati del 2011.
I consumi riferiti all’ultimo anno e agli ultimi 30 giorni riguardano rispettivamente 1 ragazzo su 5 e (oltre) 1 su 10. Anche in questo caso le prevalenze risultano in decremento rispetto al 2011. Andando invece a guardare il dato in modo territoriale e le distribuzioni percentuali delle prevalenze d’uso (vita, anno e mese) di almeno una sostanza illegale emerge che gli studenti aretini, seguiti da quelli livornesi e fiorentini, sono quelli che mostrano le prevalenze nella vita, nell’anno e nel mese più alte della media regionale, mentre Viareggio, Siena e Lucca le Aziende sanitarie locali mostrano le prevalenze che risultano tendenzialmente più basse. Rispetto alla precedente edizione dell’Edit, si registra un decremento di molte delle zone costiere che nel 2011 erano risultate maggiormente coinvolte nel consumo di droghe.
Nella fascia giovanile della popolazione i consumi aumentano con l’aumentare dell’età. Anche nella distribuzione (considerando tutti e tre i riferimenti temporali), si passa da una prevalenza che varia tra il 5% e il 7% circa tra i 14enni a una che va dal 24% al 28% tra i 19enni.
L’aumento risulta più marcato nei consumi più frequenti (mensili). Il 9,3% del campione riferisce l’uso di due o più sostanze nella vita. Inferendo tale dato sulla popolazione residente toscana della stessa fascia di età, si stimano in quasi 14mila gli studenti coinvolti in questo tipo di consumo.
Una volta consolidati i risultati di questo studio - precisa nel rapporto l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana - come per la precedente edizione, verranno effettuate delle analisi statistiche più approfondite per verificare la correlazione di questo complesso modello di comportamento e, se vogliamo, di abuso (il poliuso mensile), con gli altri comportamenti a rischio indagati dalla rilevazione (binge driking, tabacco, incidenti stradali ecc.).
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