29/11/2014
TIRRENO PRATO PISTOIA MONTECATINI 29 novembre 2014 pag. XII
PRATO. Lunedì 1 dicembre si celebra il
World AIDS Day, la Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids istituita nel 1988 dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per ricordare i progressi nella cura, prevenzione e informazione dell'Aids e sensibilizzare la comunità internazionale verso l'impegno contro l'Aids. Nell'unità operativa malattie infettive dell'ospedale di Prato attualmente, sono seguite 543 persone (393 maschi e 150 femmine).
Delle persone seguite, gli italiani sono 367 (295 maschi e 72 femmine), 176 sono i soggetti di nazionalità estera (98 maschi e 78 femmine). Di tutti i soggetti seguiti, la maggior parte (circa l'80%) è in trattamento con farmaci antiretrovirali.
In accordo con i dati italiani, anche a Prato negli ultimi anni si sono modificati i gruppi a rischio. Oggi, i più a rischio ad infettarsi non sono i tossicodipendenti, ma la trasmissione del virus avviene soprattutto per via sessuale, sia etero - che omosessuale e principalmente in coloro che fanno sesso promiscuo e non protetto.
Da gennaio a novembre 2014 si sono registrati 32 nuovi casi di sieropositività (19 italiani e 13 stranieri). Si tratta di una popolazione prevalentemente maschile, eterosessuale, di età giovane/adulta. Di questi nuovi casi la metà è in terapia antiretrovirale e si tratta di soggetti in fase relativamente avanzata di infezione. Dai
dati forniti dalla Ars Toscana (agenzia regionale di sanità) anche nel 2013 per i cittadini residenti nella As14 di Prato si registra un tasso di incidenza di HIV del 10,9/100.000 ed un tasso di incidenza di Aids del 3,9/100.000 (al secondo posto dopo la Asl 12). I medici e gli infermieri della Unità operativa malattie infettive dell'ospedale di Prato hanno vissuto tutte le fasi dell'evoluzione di questa infezione, e le loro competenze professionali e umane si sono arricchite nel rapporto con le persone che quotidianamente sono seguite dalla struttura pratese.
«Nonostante i grandissimi progressi che in 30 anni hanno letteralmente cambiato il volto dell'epidemia, molto resta ancora da fare - sottolinea la dottoressa Donatella Aquilini, direttore malattie infettive dell'Asl4. Negli ultimi anni, c'è stato un crescente disinteresse e calo d'attenzione da parte dell'opinione pubblica, ed è invece necessario non abbassare mai la guardia. E' fondamentale l' informazione e la prevenzione, occorre favorire l'esecuzione del test HIV per diagnosticare precocemente l'infezione e attuare altrettanto precocemente la cura trattandosi di una patologia legata a comportamenti a rischio».
«Troppo spesso - prosegue Aquilini - chi attua tali comportamenti non percepisce se stesso come a rischio, non fa il test e si rivolge alla struttura sanitaria in fase tardiva rispetto al decorso naturale dell'infezione, diventando così consapevole del proprio stato di infezione solo quando vi è già un grave deficit delle difese immunitarie. Oggi abbiamo a disposizione terapie sempre più efficaci, con minori effetti collaterali e più semplici da assumere. Occorre sempre ricordare che il test Hiv è gratuito, che per eseguirlo non è necessaria la richiesta del medico curante e che viene sempre garantito il diritto alla riservatezza (privacy). L'ambulatorio dell'unità operativa malattie Infettive di Prato garantisce sempre l'esecuzione del test e del counselling tutte le mattine di tutti i giorni feriali senza appuntamento».
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