7/12/2014
TIRRENO GROSSETO 7 dicembre 2014 pag. X
La centrale di Bagnore 4 di Enel Green power a Santa Fiora è praticamente in funzione, ma i comitati antigeotermia proseguono la loro battaglia contro lo sfruttamento del vapore. E gli animi si scaldano.
Così, dopo che due giorni fa il Comune di Arcidosso e gli albergatori della zona hanno annunciato di voler adire a vie legali per procurato allarme e danno di immagine contro i comitati, Roberto Barocci, del Forum Ambientalista Grosseto, aderente a Sos Geotermia, annuncia al sindaco di Arcidosso Jacopo Marini che si rivolgerà alla Procura.
Il motivo del contendere è sempre lo stesso: la mortalità in eccesso del 13% in Amiata che chi è contrario alla geotermia si picca di dimostrare sia conseguenza dello sfruttamento del vapore.
Barocci, che da anni segue da vicino la questione geotermica sull'Amiata - territorio naturalmente ricco di metalli pesanti che, nel processo di conversione in energia elettri ca del vapore, senza opportune precauzioni possono essere molto inquinanti - adesso non contesta che le emissioni siano fuori dai limiti, che vengono ampiamente rispettati. Contesta invece che quei limiti - fissati dalla legge e rispettati da Enel Green power - sono stati stabiliti dal legislatore non in funzione della difesa della salute. E quindi non difenderebbero dai rischi di inquinamento.
«Ieri ad Arcidosso - scrive Barocci in una nota - il sindaco alla richiesta di dire quali fossero le cause degli eccessi di mortalità, ci ha risposto che dovevamo rivolgerci alla Procura della Repubblica e che, secondo lui, non avremmo i ti toli di studio adeguati per parlarne. Al sindaco diciamo che riferiremo alla Procura, perché sappiamo leggere».
In particolare, Barocci si riferisce all'ormai famoso allegato 6 allo Studio dell'Agenzia regionale sanità Toscana (Ars) che «abbiamo letto», dice, e che, prosegue, «ha suddiviso i comuni geotermici toscani in tre gruppi in funzione delle concentrazioni crescenti di inquinanti. Tali inquinanti sono emessi anche dalle centrali geotermiche. Mettendo in relazione i dati delle varie cause di morte nei gruppi di popolazione esposta in modo omogeneo agli inquinanti, si individua che gli eccessi di rischio per malattie mortali sono statisticamente significativi per nove correlazioni nelle femmine e ventuno nei maschi».
Dunque, afferma Barocci, «è statisticamente certa la relazione tra incrementi di morti e concentrazioni crescenti nell'ambiente amiatino di arsenico, mercurio, acido solfidrico, acido borico... cioè degli stessi inquinanti prodotti in maniera consistente anche dalle centrali geotermiche, anche se ciascuna delle emissioni delle centrali è nei limiti stabiliti dalle norme. Ma quelle stesse norme affermano anche, in modo offensivo verso la nostra Costituzione, che tali limiti non sono stati stabiliti in funzione della difesa della salute. Pertanto, si può concludere che gli eccessi di mortalità registrati sono sicuramente correlabili a condizioni ambientali e che le emissioni delle centrali geotermiche concorrono aprodurli, anche se al momento non ci sono dati per stabilire l'entità di questo concorso».
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