24/1/2012
QN 24 gennaio 2012 pag. 17
Ci sono
bambini che, a 4-5 anni, vengono curati con
medicine normalmente usate per i disturbi mentali. Succede quando esplodono di gioia eppoi piangono disperatamente. Casi rari. Ma forse capaci di aiutare a capire perché la
Toscana è la
prima regione italiana per consumo di antidepressivi. Non siamo più «matti», ma solo più attenti e pronti a intervenire.
Soprattutto se la cura è a carico del servizio sanitario. Non a caso, il consumo di antidepressivi è aumentato del 100% fra il 2001 e il 2010, ossia nel primo decennio in cui sono stati rimborsati. Al secondo posto fra le regioni maggiormente consdumatrici, dopo lan Toscana, c'è la Liguria, al terzo l'Emilia Romagna. Ultima la Campania. Nel
2010 sono state
78 mila i
toscani (2% della popolazione) a ricorrere ai
servizi di salute mentale: 54 mila maggiorenni e 23 mila minorenni. Più i maschi in giovane età. Le donne risultano colpite dopo i 40 anni.
E scorrendo i dati dell'
indagine sulla salute mentale in Toscana, presentati dall'
Agenzia regionale di sanità (Ars), il dottor Francesco Cipriani, presentatore della ricerca, lascia intendere che i toscani non sono primatisti in depressione, ma vanno spesso in farmacia con la ricetta perchè qui c'è un servizio di prevenzione che, in linea di massima, funziona meglio. che altrove. Cipriani indica anche le zone dove esiste il picco di consumi. Precisando però che i motivi sono ancora in fase di studio.
Si tratta della
provincia di Lucca e, in genere, della
costa toscana.
Ma attenzione: ci si può deprimere sia al mare che al di sopra dei mille metri. Infatti preoccupa il numero dei suicidi in
montagna, per il quale è stato istituito un numero verde. Che però, spiegano in Regione, non viene divulgato per timore «che la linea venga intasata». E allora - perdonate il sorriso su un argomento d'indubbia gravità - come fa l'aspirante suicida a sapere chi deve chiamare? Altra laconica risposta regionale: «Il numero lo conoscono i servizi sanitari di zona». Nuova considerazione elementare: se il personale medico conosce il caso non può intervenire direttamente, senza bisogno di numeri verdi?
Comunque, gli antidepressivi sembrano funzionare: perché i ricercatori hanno appurato che, in tutta la Toscana, sono nettamente
diminuiti i ricoveri in ospedale, in favore del trattamento in
day hospital (più 9% nel 2010, rispetto al 2002).
Soprattutto, e questo è probabilmente il risultato capace d'incoraggiare le cure, c'è un sensibile calo dei suicidi: furono registrati 314 casi nel 1988, mentre nel 2008 (ultimo dato disponibile secondo l'Ars) sono stati 263. E ricoveri diminuiti per entrambi i sessi: con un tasso, nel 2010, di 36 per 10 mila abitanti, di gran lunga inferiore alla media nazionale (44 per 10 mila abitanti). E sono variate anche le patologie che portano al ricovero: in calo i ricoveri per schizofrenia. Che lasciano il posto al «disturbo bipolare» (psicosi maniaco-depressiva), e ai casi d'ansia.
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La salute mentale in Toscana