NAZIONE GROSSETO 29 agosto 2012 pag. 11
PROSEGUE la battaglia politica per la
centrale di Bagnore 4. Carlo Carlucci, esponente dei comitati ambientali, va all'attacco: «Nel caso la Valutazione di Impatto Ambientale ricevesse dalla Regione parere positivo è evidente che saremo costretti a ricorrere in quanto ci sono tanti, troppi segnali sfavorevoli». L'acqua ai minimi storici e che continua a calare malgrado le ultime annate di particolare piovosità, l'arsenico che aumenta, le risposte sulle emissioni fornite dall'
Ars contorte e distorsive. Su questi punti gli ambientalisti proseguono la loro battaglia contro la costruzione della centrale: «Ci batteremo contro l'anomalia tutta italiana del controllato che è anche il controllore - dicono.
Nel caso la Regione, ritornando sui propri passi, negasse una volta per tutte la possibilità di continuare con questa geotermia noi vorremmo partecipare attivamente all'individuazione delle scelte alternative. La prova evidente dell'anomalia protratta, per la quale il controllato è sostanzialmente il controllore e gli organi di controllo (Arpat,
Ars) della Regione svolgono appena, col loro dire-non dire, una funzione sostanzialmente subalterna. Questa prova è stata data nel confronto in Regione tra noi e i tecnici dell'Enel: a una serie di questioni pressanti e fondamentali da noi sollevate, i tecnici Enel non hanno avuto di che rispondere. Martini - concludono gli ambientalisti - ha presieduto al protocollo 2007 nel quale, secondo il principio del do ut des, si è consumato l'accordo con Enel e cioè il raddoppio della produzione geotermica in cambio di un aumento vertiginoso dei compensi per la Regione.
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