TIRRENO 12 dicembre 2014 pag. 13
La crisi economica fa bene alla salute dei toscani. A dirlo è la nuova
Relazione sanitaria regionale 2009-2013 redatta dall'Agenzia regionale di Sanità. In quattro anni l'aspettativa di vita è cresciuta di un anno sia per gli uomini che perle donne: i primi sono arrivati nel 2013 a vivere in inedia 80,1 anni, contro i 79,1 di quattro anni prima, e le seconde 84,8 anni, contro gli 83,8 fatti registrare nel 2009.
Stabile nell'intero quadriennio anche il tasso di incidenza dei tumori: nella popolazione femminile il tasso risulta invariato, mentre appare addirittura in diminuzione nella popolazione maschile. In miglioramento anche il dato riguardante la popolazione anziana non più autosufficiente: questa ammontava al 54% degli over 80 nel 2009, quattro punti percentuali in più rispetto al dato del 2013 fermo al 50%. Aumentano le malattie croniche, diabete, disturbi respiratori, renali, Parkinson e demenze, ma l'aspettativa di vita degli ammalati tende ad aumentare grazie a nuovi farmaci e a una più efficace azione delle strutture sanitarie.
«Può apparire difficile dal crederci - afferma il direttore dell'Ars, Francesco Cipriani -, ma la
crisi produce effetti paradossali sulla salute dei cittadini: si riduce infatti l'acquisto dei super-alcolici più costosi, si torna a bere con moderazione del buon vino, si consumano meno prodotti industriali, si smette di fumare, si usa meno la macchina andando più a piedi e contribuendo allo stesso tempo anche a realizzare una diminuzione del numero degli incidenti stradali. Gli effetti distorsivi si possono registrare soltanto nel più lungo periodo, quando una revisione delle abitudini alimentari può portare all'insorgenza di nuove malattie croniche e a un peggioramento generale delle condizioni di salute di un'intera popolazione, effetti non ancora visibili in Toscana».
Ciò che la crisi ha invece aggravato è il crollo delle nascite: nel 2013 si sono registrati in Toscana 7,9 nuovi nati ogni mille abitanti contro i 9,3 registrati nel 2008. «I dati - sottolinea l'assessore al Diritto alla salute Luigi Marroni - ci dicono che stiamo meglio di 5 anni fa: merito sia dello stile di vita, sia di un sistema sanitario capace di risposte adeguate ai bisogni della popolazione».
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