21/11/2020
La scorsa settimana, sulla base dei dati contenuti nel Report n. 26 dell’ISS (settimana 2-8 novembre), la Toscana passava da zona “arancione” a zona “rossa”.
Ieri, nel consueto aggiornamento settimanale, l’ISS ha pubblicato il
Report n. 27, con i dati relativi alla settimana 9-15 novembre.
La prima tabella del Report presenta il
quadro sintetico di alcuni dei 21 indicatori che sono alla base del sistema di monitoraggio che porta alla classificazione dei territori regionali.
In un nostro precedente
approfondimento avevamo analizzato nel dettaglio i passaggi che portano alla
classificazione a semaforo.
Vediamo
cosa è cambiato per la Toscana nell’ultima settimana e
cosa possiamo aspettarci nelle prossime settimane.
Step 1: Valutazione della probabilità di diffusioneIl
primo set di indicatori si riferisce alla valutazione del livello di rischio rispetto alla
probabilità di diffusione della pandemia (in tabella sono indicati i valori degli indicatori per la Toscana sia nella settimana 9-15/11 che 2-8/11).
Nel
precedente report da questo primo set di indicatori emergeva una
discordanza tra trend settimanale del
numero di nuovi casi sulla base dei dati della Protezione civile (in aumento del +6.2%), rispetto a quello calcolato sulla base dei
dati riportati al sistema di sorveglianza di ISS (-14.4%). Questa discordanza era in buona parte dovuta ai ritardi da parte degli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione nella notifica dei casi al sistema integrato ISS, che influenzava l’affidabilità anche di altri indicatori.
Nell’
ultima settimana questa discordanza si è annullata:
entrambi i trend sono in aumento, anche se ISS continua a segnalare per la Toscana, ma anche per altre regioni, un forte ritardo nella notifica dei casi.
Questi indicatori, oltre ad una autovalutazione
NEGATIVA (nel Report precedente questa autovalutazione era stata affermativa) da parte dei referenti regionali di una “trasmissione non gestibile in modo efficace con misure locali (zone rosse)”, portano ad un
rischio MODERATO (nel Report precedente era alto) per quanto riguarda la
probabilità di diffusione.
Step 2: Valutazione dell’impattoLa valutazione di impatto si basa essenzialmente sui
due indicatori riportati in tabella:
percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e
in area medica.
Per la
Toscana è confermato il superamento della soglia sul tasso di
occupazione delle terapie intensive (47% pressoché stabile rispetto alla settimana precedente) e rispetto ai posti letto in area medica (36% in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente).
Oltre a questi due indicatori, la valutazione del rischio si basa su una autovalutazione circa la
presenza di focolai in popolazioni vulnerabili (RSA, case di riposo, ospedali). Sulla base di questi elementi, i dati portano ad un
rischio ALTO circa l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e assistenziali.
Step 3: Matrice del rischio e resilienza territorialeAlla combinazione delle valutazioni su diffusione e impatto (matrice di attribuzione del rischio) si aggiunge un ulteriore
set di indicatori relativi alla resilienza territoriale, per arrivare alla classificazione complessiva del rischio.
Gli indicatori di resilienza territoriale utilizzati sono riepilogati nella tabella sottostante tabella.
Per la Toscana sono
confermate le due ALLERTE (in rosso in tabella) relative alla
percentuale dei tamponi positivi su totale (25,5% pressoché stabile rispetto alla settimana precedente) e alla percentuale di
casi di cui si riesce a effettuare una regolare indagine epidemiologica (53,3% in aumento rispetto alla settimana precedente ma ancora sotto il 75%).
Quindi, per la nostra regione la
valutazione complessiva del rischio (diffusione, impatto e resilienza territoriale) si conferma
ALTA anche nella settimana 9-15 novembre.
Step 4: Scenari RtA questo impianto base definito con il DM del 30 aprile, quindi in una fase discendente del numero dei contagi dopo il lungo periodo di lockdown totale, si è aggiunto con il DPCM del 3 novembre un ulteriore indicatore relativo all’indice di contagiosità, l’indice Rt, che almeno in questa fase epidemica rappresenta l’indicatore cui viene dato un peso importante nella classificazione finale delle Regioni/PA.
Sono stati definiti
4 livelli o scenari di rischio dell’Rt:
- scenario 1: Rt <1 situazione di trasmissione controllata
- scenario 2: 1 <Rt <1.25 situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario
- scenario 3: 1.25<Rt <1.5 situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma con rischi di tenuta del sistema sanitario
- scenario 4: Rt >1.5 situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario
E’ necessario specificare che a differenza della gran parte degli altri indicatori, che sono aggiornati al periodo di riferimento (le percentuali di occupazione dei posti letto sono aggiornate al 17 novembre), l’
indicatore Rt si riferisce a dati aggiornati a due settimane precedenti, nello specifico i dati dell’ultimo Report n. 27 arrivano al 4 novembre. Questo ritardo, come specificato dall’ISS, è fisiologico ed è dovuto al tempo che intercorre tra l'evento infettivo e lo sviluppo dei sintomi, al tempo tra i sintomi e l'esecuzione del tampone, quello tra l'esecuzione del tampone e la conferma di positività, e quello tra la conferma di positività e l'inserimento nel sistema di sorveglianza integrata ISS. Pertanto, è necessario attendere il consolidamento dei dati al fine di fornire stime attendibili.
Per la Toscana, l’indice Rt [Rt puntuale basato sui sintomatici] ha subito le
seguenti variazioni:
- settimana 2-8 novembre (con dati al 28/10): Rt=1,8 (CI: 1,72- 1,86), scenario 4
- settimana 9-15 novembre (con dati al 04/11): Rt=1,31 (CI: 1,29-1,32), scenario 3
Quindi, sulla base di tutte queste valutazioni la
Toscana si conferma “zona rossa”.
Cosa possiamo aspettarci nelle prossime settimane?L’Rt nella nostra regione, così come a livello nazionale, è in calo, ad indicare un
effetto delle restrizioni via via messe in atto dai vari DPCM, anche se, è bene ricordarlo, l’obiettivo è riportare l’Rt sotto l’1. Restano delle criticità, relative all
'elevata incidenza e all’impatto sul sistema sanitario, sia per il
sovraccarico negli ospedali, che per la
capacità di tracciamento, sebbene anche i ricoveri mostrino un rallentamento nella crescita.
Per Lombardia e Piemonte, che fin dall’inizio sono state classificate in zona “rossa”, nonostante già dall’aggiornamento precedente mostrino un Rt in scenario 3 e nel più aggiornato in scenario 2, viene ancora confermata la zona “rossa”, con possibilità di riclassificazione in zona “arancione” solo dal prossimo aggiornamento. Il
DPCM del 3 novembre prevede, infatti, che
eventuali passaggi a zone con scenari meno restrittivi devono essere valutati almeno per 3 settimane consecutive, questo per garantire il consolidamento dei dati e dei trend in miglioramento. A questo si aggiungono anche le ipotesi in fase di definizione di un allentamento delle restrizioni in vista delle festività natalizie.
Quindi il monitoraggio dei dati toscani nelle prossime due settimane sarà fondamentale per capire le tendenze della diffusione dei contagi e del loro impatto sul sistema sanitario regionale.
A cura di D.Nuvolone
Per approfondire:
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