28/9/2022
Nell'ambito della rete
Choosing Wisely International, l'Università di Helsinki e la Finnish Medical Society Duodecim hanno proposto un’
indagine, nel contesto delle cure primarie, sulle
cure a basso valore clinico e sulla loro
de-implementazione. L'indagine è rivolta ai
medici di medicina generale (assistenza primaria) e si è svolta con un breve
questionario online.
L’appropriatezza di esami e trattamenti rappresenta un argomento di attualità e interesse all'interno della discussione in atto sulle prospettive del Servizio sanitario, anche alla luce delle conseguenze della pandemia da Covid-19.
L’
Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS) , d’accordo con i Direttori dei Dipartimenti MMG, ha così colto con grande favore la proposta di partecipazione fatta da Slow Medicine-Choosing Wisely Italy, con cui già da tempo è in atto una fattiva collaborazione, e ha coinvolto la
rete toscana dei Medici di medicina generale. L'indagine ha consentito di cogliere risultati della realtà regionale, ma allo stesso tempo aprirà un confronto con altre realtà assistenziali a livello internazionale, arricchendo il dibattito. Permetterà inoltre di avviare una riflessione su questo tema, che ha forti ripercussioni sia sugli aspetti di cura sia nel rapporto medico-paziente.
Questa
indagine è no-profit e ha
coinvolto i seguenti paesi: Finlandia, Svezia, Austria, Italia, Germania, Grecia, Giappone, Israele.
In Toscana, a maggio 2022, il link al questionario è stato inviato ai 115 coordinatori di AFT, invitandoli a inoltrarlo ai loro colleghi. Si presenta di seguito una sintesi dei risultati ottenuti a livello locale. Saranno poi diffusi i risultati ottenuti a livello internazionale.
Risultati
Hanno risposto 255 MMG su circa 2500 (10,2%), due terzi dei quali maschi e quasi la metà ultra-60enni. La distribuzione per sesso ed età dei MMG rispondenti è mostrata in
tabella 1.
Tabella 1. Descrizione del campione - Distribuzione di frequenza per genere e per età (frequenze assolute, percentuali di riga e di colonna)
La quasi totalità dei rispondenti ha esercitato come MMG nei 24 mesi precedenti l’indagine, per l’80% praticamente a tempo pieno, per circa la metà con un’anzianità di servizio maggiore di 20 anni. Circa il 50% dei medici rispondenti ha fatto il corso specifico per MMG e altrettanti hanno una specializzazione. La maggior parte conosce le raccomandazioni CW che però sono seguite da meno della metà dei MMG (
tabella 2).
Tabella 2 - Descrizione del campione – Distribuzione di frequenza (frequenze assolute e percentuali) delle risposte ai quesiti sull’attività di medico di medicina generale
Circa due terzi dei 246 MMG che hanno esercitato come MMG negli ultimi 24 mesi ritengono che sia la sovra-diagnosi che il sovra-trattamento siano problemi con certa importanza sia nella propria pratica clinica che nei SS.SS.NN (
figura 1).
Figura 1 – Quesiti generali su sovra-diagnosi e sovra-trattamento – Distribuzione percentuale delle risposte
Quasi tutti i possibili ostacoli alla riduzione delle cure di basso valore clinico (Cdbvc) legati al professionista sanitario sono considerati di moderata importanza da circa metà del campione dei rispondenti. Solo il timore di commettere errori medici è ritenuto un ostacolo di grande importanza dalla maggioranza dei MMG (
figura 2).
Figura 2 – Quesiti sugli ostacoli alla riduzione delle cure di basso valore clinico legati al professionista sanitario – Distribuzione percentuale delle risposteTra gli ostacoli organizzativi, il carico di lavoro e la mancanza di tempo sono ritenuti un ostacolo di grande importanza da circa due terzi dei rispondenti. Seguono la mancanza di sostegno da parte dei colleghi e della direzione e la mancanza di risorse e strumenti utili (
figura 3).
Figura 3 – Quesiti sugli ostacoli organizzativi – Distribuzione percentuale delle rispostePer quanto riguarda gli ostacoli legati al paziente, le richieste del paziente di effettuare un trattamento o un esame e le informazioni ricavate dai mezzi di comunicazione sono quelli ritenuti più frequentemente di grande importanza (
figura 4).
Figura 4 – Quesiti sugli ostacoli legati al paziente – Distribuzione percentuale delle risposteLe risposte alle due domande aperte confermano, almeno in parte, quanto sopra.
Dei 241 medici che hanno praticato come MMG negli ultimi 24 mesi e ritengono che sovra-diagnosi e sovra-trattamento rappresentino un problema almeno di poca importanza, 104 hanno risposto alla domanda su quali pratiche sanitarie di basso valore clinico sarebbe più importante ridurre. Le risposte appropriate sono state 88, 10 hanno risposto “non so/nessuna”, 23 hanno dato risposte generiche (ad es. tutte le prestazioni senza evidenza di efficacia) e 15 hanno indicato prestazioni indotte dall’assistenza specialistica soprattutto privata (10), dai pazienti che hanno consultato internet (3) e per medicina difensiva (2).
I rimanenti 40 hanno indicato specifiche prestazioni che sarebbe importante ridurre o abbandonare tra le quali più frequentemente diagnostica per immagini (18, 20,5%), soprattutto per problemi osteoarticolari cronici, analisi di laboratorio (16, 18,2%), soprattutto in pazienti sani con finalità di screening, esami e terapie connesse a osteoporosi (9, 10,2%), farmaci (8, 9,1%), soprattutto antibiotici e inibitori di pompa (tabella 3).
Tabella 3 – Prestazioni di basso valore clinico da ridurre – Distribuzione delle risposte
Per quanto riguarda la domanda su cosa porterebbe a ridurre l’uso di cure di basso valore clinico, dei 241 MMG eleggibili hanno risposto in 112. La maggior parte delle risposte sono riconducibili alla necessità di campagne di informazione per i cittadini, all’uso consapevole di servizi efficaci o all’opportunità di una maggiore integrazione tra cure primarie e assistenza specialistica. Anche la maggior disponibilità di tempo è frequentemente riportata tra le misure che potrebbero ridurre l’erogazione di cure di basso valore clinico. Meno frequenti, ma degne di nota, la richiesta di tutela per ridurre il fenomeno della medicina difensiva, la proposta di estendere il pagamento dei ticket per responsabilizzare maggiormente i pazienti e la necessità di una organizzazione che eviti il “ricatto” della ricusazione (
tabella 4).
Tabella 4 – Misure che porterebbero alla riduzione delle cure di basso valore clinico – Distribuzione delle risposte
A cura di:
Benedetta Bellini, Paolo Francesconi - Agenzia regionale di sanità della Toscana