8/5/2024
Come in tutte le attività umane, l’attività chirurgica degli ospedali della Toscana ha risentito drammaticamente della riduzione di operatività imposti dalla pandemia.
Alla risposta del network ospedaliero del Servizio Sanitario Regionale sono stati dedicati numerosi approfondimenti su questo sito negli anni scorsi (si veda la bibliografia a fine articolo), e l’argomento sarà oggetto di una nuova uscita nelle prossime settimane.
Nel presente articolo, si intende analizzare l’
andamento dei ricoveri chirurgici e dei
tempi di attesa per interventi programmati dal 2019 al 2023, in Toscana.
Nel
2023 si osserva una
netta ripresa dei volumi complessivi di attività chirurgica, dopo il crollo del 2020 (243.807 interventi; +12,1% sul 2022; +20,2% sul 2021; + 38,5% sul 2020), che avvicina i livelli del 2019, anche se anche se si registra ancora una riduzione del 2,7 % (-5.675 interventi) sul 2019 (Figura 1).
Figura 1. Volumi di attività chirurgica in regime di ricovero, anni 2019 – 2023
La maggiore fluttuazione del numero di interventi si è avuta, come atteso, per la
chirurgia programmata, sia in ricovero a ciclo continuo di cure, che in day surgery.
Per la chirurgia programmata, il
2023 presenta una
netta ripresa di attività (Figure 2 e 3):
- per i ricoveri a ciclo continuo di cure (80.269 interventi; +37% rispetto al 2020, mentre il delta negativo con il 2019 si è ridotto a -1.268 casi; -2,8%)
- per la day surgery (116.059 interventi; +12,9% rispetto al 2020; permane una riduzione dal 2019 di 2.313 casi; -2,1%)
- per la chirurgia in urgenza le variazioni annuali sono meno marcate (nel 2023 gli interventi in urgenza risultano diminuiti del 4% rispetto al 2019).
Figura 2. Ricoveri chirurgici in Toscana, anni 2019- 2023: ricoveri in urgenza, programmati e day surgery
Figura 3. Differenza ricoveri chirurgici dal 2019: ricoveri in urgenza, programmati e day surgery
Ma come mai, nel 2023 il numero di interventi resta ancora inferiore agli anni pre-pandemici?
Il maggior contributo a questa differenza rispetto al 2019 è dato dalla riduzione dei
parti cesarei e degli altri interventi chirurgici correlati alla
gravidanza (MDC 14), dovuta alla
denatalità, presente nella nostra Regione come sul tutto il territorio nazionale: si tratta di 3.886 interventi su una differenza totale di 5.675 (68,5%) (Figura 4). Al di fuori di questa componente ostetrica, permane ancora una differenza dello 0,7%.
Figura 4. Differenza ricoveri chirurgici dal 2019: totali e MDC 14 (gravidanza e parto)
Dopo l’ostetricia, le specialità che hanno mostrato il maggior decremento dei volumi operatori sono l’
ortopedia (-1,9% nel 2023 sul 2019, corrispondente a 1.219 interventi) e l’
oculistica (-9,6%, 1.092 interventi), entrambe queste specialità effettuano grandi volumi di attività chirurgica, anche complessa, in regime ambulatoriale.
La proporzione di attività chirurgica programmata eseguita dalle
case di cura private (accreditate e non) non si è modificata sostanzialmente: tali strutture hanno risentito delle ondate pandemiche in misura minore rispetto agli ospedali pubblici (Figura 5).
Figura 5. Volumi di chirurgia programmata degli ospedali pubblici (AOU e presidi di AUSL) e case di cura (privato accreditato e non), percentuale di attività delle case di cura, anni 2019 – 2023
Chirurgia oncologica anni 2019 – 2023
Nel
2023, i
volumi della chirurgia oncologica per le
12 patologie monitorate hanno superato complessivamente i livelli erogati in tutti gli anni precedenti, compresi quelli del 2019 (+11,6%), con un incremento del 6,5% sul 2022 (Tabella 1, Figura 6):
- per la patologia maligna di mammella, polmone, prostata, utero e pancreas, nel 2023 si registra un aumento dell’attività chirurgica rispetto agli anni precedenti, con tempi di attesa mediani inferiori o uguali a quelli rilevati prima della pandemia
- per i tumori colon, retto, fegato e stomaco il numero di interventi è in diminuzione, con tempi di attesa inferiori a quelli pre-pandemici
- per i tumori del rene si registra un notevole incremento degli interventi, (+21% sul 2022; +18,5% sul 2019); con tempi mediani di attesa superiori al 2019
- per i tumori del sistema nervoso centrale (sia maligni che benigni) si registra contestualmente la riduzione del numero di interventi e un aumento dei tempi di attesa mediani.
Tabella 1. Volume e tempi di attesa mediani di interventi chirurgici oncologici, eseguiti in regime programmato, Toscana, anni 2019 – 2023
Figura 6. Andamento dei volumi degli interventi chirurgici oncologici, Toscana, anni 2019-2023
Gli interventi per tumori maligni della
tiroide, sono notevolmente aumentati rispetto agli anni precedenti (+13% sul 2022; +65,1% sul 2019), con incremento del tempo di attesa mediano. Occorre precisare che l’aumento del numero di interventi si registra sia a carico dei residenti in Toscana che, in misura maggiore, per i pazienti provenienti dalle altre Regioni, operati in Toscana (Figura 7).
Figura 7. Volumi annuali degli interventi per TM della tiroide, operati in Toscana, anni 2019 – 2023
Chirurgia non oncologica, anni 2019 – 2023
I
volumi di interventi programmati per la
chirurgia non oncologica, per le
10 tipologie monitorate come tempi di attesa, nel 2023 hanno superato i volumi di erogazione di tutti gli anni precedenti (+ 8,8% sul 2022, + 3,7% sul 2019).
I tempi di attesa mediani risultano simili a quelli del 2019 per
colecistectomia, ernia addominale,
artroscopia e
aneurisma dell’aorta addominale; inferiori per
protesi d’anca, di
ginocchio e
isterectomia; superiori per interventi sulla tiroide, prostata e valvuloplastica (Tabella 2, Figura 8).
Tabella 2. Volume e tempi di attesa mediani di interventi chirurgici non oncologici, eseguiti in regime programmato, Toscana, anni 2019 – 2023
Figura 8. Andamento dei volumi dei 10 interventi chirurgici non oncologici monitorati, Toscana, anni 2019-2023
Il
2023 ha fatto registrare il
completo ritorno ai livelli pre-pandemici per la chirurgia in Toscana; per diverse condizioni cliniche i livelli base erano stati raggiunti già nel 2022.
I
tempi mediani di attesa per i ricoveri programmati sono in generale inferiori o tutt’al più simili a quelli che si registravano prima del 2020, con qualche eccezione come la chirurgia della tiroide (sia per patologia benigna che per i tumori), la prostatectomia per ipertofia benigna e gli interventi alle valvole cardiache, per i quali le attese risultano aumentate rispetto a prima della pandemia.
A cura di:Fabrizio Gemmi e Claudia Szasz, Osservatorio per la qualità ed equità, Agenzia regionale di sanità della Toscana