31/10/2019
La legge 219/2017 segna una tappa importante nella tutela dei diritti civili. Sia le
dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT), sia il rispetto della volontà del
cittadino gravemente malato mediante la
programmazione anticipata e condivisa delle cure, rappresentano una significativa affermazione del
principio di autodeterminazione.
Queste disposizioni si situano nell'ambito del
consenso informato, che riceve da questa legge un sostanziale riconoscimento giuridico. Tuttavia queste norme presuppongono sia un'informazione e un colloquio corretto col cittadino, sia la sua integra capacità di intendere e di volere. Chiunque può cambiare idea e aver modo di farla valere.
Vi è però una situazione, sempre più frequente con l'
invecchiamento della popolazione, rappresentata dal
declino delle facoltà cognitive, una delle tante situazioni cliniche di cui la più conosciuta è l'Alzheimer.
Quando comprensione e volizione si dissociano e lentamente scompaiono, quale è il limite del valore tra le decisioni precedenti e ciò che il paziente sembra ora desiderare? Un problema squisitamente etico e giuridico ma che medici, infermieri e familiari vivono sotto il peso di dover valutare ciò che il paziente, in quello specifico momento della sua malattia, vuole.
Il
convegno "Problematiche etiche della pianificazione condivisa delle cure nei pazienti con declino cognitivo", organizzato dalla
Regione Toscana -
Commissione di Bioetica - per l'
8 novembre 2019 presso
Villa La Quiete alle Montalve a
Firenze, cercherà di approfondire questo intricato problema: senza dare certezze, ma linee di comportamento nell'interesse di chi soffre.
Consulta il
programma e
iscriviti al convegno (partecipazione gratuita previa iscrizione on line)