7/6/2021
Il 2019 è l’anno che ha preceduto la più grande crisi sanitaria, sociale ed economica verificatasi dopo la Seconda Guerra Mondiale. Riflettere adesso sulle valutazioni relative a quel periodo, per l’intero Paese serve, eccome se serve! Probabilmente dovremo reinterpretare quegli indicatori, aggiungerne altri e introdurre nuove dimensioni della qualità. Consideriamo il 2019 come “l’anno zero”.
Il
Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei conti, uscito il 28 maggio scorso ma riferito appunto al 2019, conferma la Toscana, insieme a Veneto ed Emilia Romagna, fra le regioni che meglio hanno garantito ai propri cittadini i livelli essenziali assistenza (LEA). Il sistema della “Griglia” LEA stabilisce come punteggio minimo da raggiungere il valore di 160 e la Toscana raggiunge il punteggio complessivo di 222.
Complessivamente la
rete ospedaliera toscana conserva buone performance rispetto all’anno precedente, anche in termini di appropriatezza, qualità e sicurezza dell’assistenza. Fa eccezione l’ospedalizzazione degli over 75, che continua a essere sopra soglia (tasso pari a 272,6 ogni 1.000 abitanti vs soglia ≤255,5), e la percentuale di parti cesarei primari eseguiti in strutture di I livello che risulta essere anch’essa troppo alta (17,6% vs soglia massima del 15%) (tavola 11 pag 273 Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica).
Al contempo, il mantenimento della
performance ospedaliera non è stato accompagnato da un rafforzamento dell’assistenza territoriale rivolta alla parte più debole della popolazione, cioè anziani, disabili e malati terminali. La Toscana raggiunge la sufficienza sia nei servizi domiciliari che residenziali anche se viene posta attenzione alla diminuzione dei posti equivalenti residenziali in strutture che erogano assistenza ai disabili (tavola 12 pag. 276 Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica).
Le
coperture vaccinali dei bambini raggiungono i livelli ottimali poiché raggiungono, e in alcuni casi superano, la soglia del 95%, come anche gli screening oncologici superano largamente la soglia (13 vs soglia minima pari a 9). Solo la vaccinazione antinfluenzale negli over 65 è ancora molto bassa (56% vs soglia minima 75%).
Sarebbe ancora più interessante se già sapessimo qualcosa sulle
stime 2020, non solo perché più recenti ma perché riguardano l’
anno della pandemia. Attraverso
PROLEA (il Programma regionale di osservazione dei LEA) questo è già possibile. ARS ha già reso disponibili i risultati 2020 per la Toscana secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG). Consci della particolarità dell’anno che andiamo a descrivere, per il 2020 focalizzeremo l’attenzione sui 22 indicatori core, attraverso i quali le Regioni verranno valutate dal prossimo anno (vedi tabella 1), mentre lasciamo gli altri 56 indicatori di osservazione a una libera e attenta lettura di chi voglia cimentarsi, promettendo di discuterli in un prossimo approfondimento.
Nel 2020 l’ospedalizzazione ordinaria e diurna dei residenti toscani resta molto sotto soglia (92,6; soglia <160 per 1000 abitanti) e diminuisce ampiamente rispetto al 2019 (-23%). Infatti, seppure i
ricoveri per COVID-19 siano stati oltre 13.000 in Toscana, sappiamo bene che
gli ospedali per far fronte alle ondate pandemiche hanno dovuto interrompere gran parte dell’attività programmata e che molti pazienti hanno evitato di recarsi in ospedale per paura di contrarre il coronavirus. Ad esempio è crollata l’ospedalizzazione dei pazienti in età pediatrica per asma e gastroenterite (-61,9%) e sensibilmente diminuita l’ospedalizzazione degli adulti con diabete, BPCO e scompenso cardiaco, per complicanze a breve e lungo termine (-19,6%).
Per quanto riguarda l’
appropriatezza delle cure, emerge che il rapporto tra DRG alto rischio in appropriatezza e DRG non a rischio in appropriatezza è diminuito del 12,5% e gli interventi per colecistectomia laparoscopica con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni riguardano l’84,3% dei casi, superando la soglia minima di garanzia (70%).
In seguito alla
riorganizzazione delle attività ospedaliere per il contrasto alla pandemia, è invece diminuita la percentuale di interventi per tumore maligno della mammella eseguiti in reparti con volume di attività superiore a 135 interventi annui, che passa da 96,5% a 90,9%, e la percentuale di interventi frattura del collo del femore dell’anziano eseguiti entro 2 giorni dalla diagnosi, che sono passati da 75,8% al 70,4%. Entrambe le stime rientrano nei parametri soglia scelti dal Ministero, ma l’evento della pandemia ha inevitabilmente spostato attenzione e risorse,dobbiamo esserne consapevoli. Perdura la criticità sui tagli cesarei nei primi parti, già evidenziata dal report della corte dei conti nella gran parte delle regioni e anche in Toscana:in particolare i cesarei avvenuti in maternità di I livello sono oltre misura e ancora in aumento (19,3% vs soglia <=15%, variazione: +4,8% rispetto al 2019).
La
media dei tempi di intervento dei mezzi di soccorso (intervallo allarme – target) è aumentata di 3 minuti rispetto all’anno precedente pur rimanendo sempre entro soglia (18 min vs soglia 19 min).
Il
Sistema sanitario toscano ha continuato a garantire entro 10 giorni dalla prescrizione le prestazioni di classe B nel 75% dei casi. Il consumo di antibiotici è diminuito del 26,5%.
Nel 2020 è aumentato il numero di pazienti trattati in ADI (+57,6%), passando da 68.351 pazienti a 106.628, segno di un’aumentata offerta del servizio di assistenza domiciliare.
Diminuisce invece l’offerta di strutture semiresidenziali e residenziali extra ospedaliere in relazione al fabbisogno potenziale della popolazione con più di 75 anni (-13,6% semiresidenziale, -15,1% residenziale).
Resta pressoché invariata la presa in carico dei pazienti oncologici da parte della rete di cure palliative nel momento del fine vita che riguarda il 36% dei casi.
Per quanto riguarda la prevenzione nei bambini al di sotto dei due anni, il dato più recente disponibile resta quello del 2019, dove tutte le coperture vaccinali raggiungono e superano il 95%.
Da questa prima analisi il
Sistema sanitario toscano è riuscito a reggere l’impatto della pandemia, rispetto agli indicatori che valutano l’erogazione dei LEA. Le stime fanno supporre che anche il Nuovo sistema di garanzia dei LEA ci valuterà positivamente ma è innegabile che alcuni indicatori mostrano criticità e lievi peggioramenti che dovranno essere monitorati nell’anno in corso per poter virare la direzione e continuare a garantire al meglio i livelli essenziali di assistenza ai cittadini toscani.
Ormai tanti professionisti autorevoli affermano che i
servizi offerti dal territorio debbano essere ripensati o almeno rafforzati, ed una conferma emerge largamente anche da questo pool di indicatori. Andrà monitorata con grande attenzione la diminuzione dell’offerta semiresidenziale e residenziale per gli over 75 perché potrebbe essere solo espressione di un anno critico in cui le difficoltà vissute dalle RSA e i Centri diurni, le aperture e chiusure a singhiozzo e la paura di ammalarsi di COVID-19 per poi morire soli, abbiano portato a questo risultato oppure che sia necessario qualche cambiamento.
Tabella 1 – stima 2020 indicatori CORE del Nuovo Sistema di Garanzia LEM
A cura di:
Francesca Collini, Letizia Bachini, Claudia Szasz, Fabrizio Gemmi - Agenzia regionale di sanità della Toscana