L’ARS descrive la pratica dell’
attività fisica in Toscana elaborando dati dell’ISTAT, realizzando indagini, come lo studio
Epidemiologia dei determinanti degli incidenti stradali in Toscana (
EDIT) e ricavando informazioni da altre rilevazioni. L’ARS segue la letteratura sull’argomento e i principali siti Internet.
L’ARS si è occupata dell’efficacia degli interventi per la lotta alla sedentarietà con la metodologia della
Evidence-Based Prevention (
EBP). Il
gruppo EBP ha elaborato la linea guida
Lotta alla sedentarietà e promozione dell’attività fisica su mandato del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (
CCM).
Nel 2011 svolgono qualche forma di attività fisica (come fare
passeggiate, andare in
bicicletta) il 31,4% dei toscani (il 27,8% degli italiani). La pratica dell’
attività sportiva interessa complessivamente il 32% della popolazione di 3 anni o più (il 32,2% in Italia): il 23,5% la svolge con continuità, mentre l’8,5% saltuariamente.
Non svolgono né attività fisica né attività sportiva il 36,5% dei toscani e il 40% degli italiani: la situazione toscana risulta migliore rispetto al panorama italiano. La non pratica dell’attività fisica segue un gradiente per il quale risulta maggiormente diffusa nei soggetti con titolo di studio più basso e diminuisce al crescere della scolarizzazione (Fonte: elaborazioni ARS su dati ISTAT 2011).
Consulta i
dati sull’attività fisica raccolti da indagini nazionali e regionali e riordinati
per fasce di età dall’ARS:
{slider=Bambini di circa 8 anni}In Toscana solo il 14,9% dei bambini di circa otto anni di età ha svolto
attività fisica almeno un’ora al giorno per 5-7 giorni a settimana (in Italia, il 16,1%). In Toscana, nella maggior parte dei casi, i bambini fanno almeno un’ora di attività fisica per due giorni a settimana (il 38%); il 4,8% non ne svolge neanche per un giorno a settimana. I maschi fanno attività fisica un numero maggiore di giorni rispetto alle femmine. Sono molto diffuse tra i bambini le
attività sedentarie: il 33% trascorre al televisore o ai videogiochi più di due ore al giorno (il 35,6% in Italia), comportamento favorito dal fatto che il 45,4% possiede una televisione in camera. L’esposizione a più di 2 ore di TV o videogiochi è più frequente tra i maschi e diminuisce con l’aumento del livello di istruzione della madre (Fonte:
OKkio alla Salute 2012).{/slider}{slider=Ragazzi di 11, 13 e 15 anni}In Toscana solo il 9,3% degli undicenni, il 7% dei tredicenni ed il 9,4% dei quindicenni seguono le raccomandazioni delle linee guida internazionali di
praticare attività fisica moderata o intensa ogni giorno per almeno 60 minuti. I ragazzi presentano percentuali di adesione alle raccomandazioni più elevate delle ragazze (10,3% vs 6,4%). La percentuale di ragazzi di 11, 13 e 15 anni che non svolge attività fisica è inferiore al 10% (in particolare, il 5,3% degli undicenni, il 4,9% dei tredicenni e l’8,4% dei quindicenni). Anche in queste età, i ragazzi si muovono in generale più delle ragazze. La pratica dell’attività fisica nei giovani adolescenti toscani è in generale di poco più diffusa rispetto al dato nazionale. (Fonte:
Health Behaviour in School-aged Children -
HBSC - 2009/2010).{/slider}{slider=Adolescenti (14-19 anni)}
L’indagine Epidemiologia dei determinanti degli incidenti stradali in Toscana (
EDIT) svolta dall’ARS nel 2011 ha rilevato che l’
11,8% degli adolescenti toscani (14-19 anni)
non svolge mai attività fisica, con valori più alti nelle femmine rispetto ai maschi (16,7% vs 7,2%). La quota di soggetti che non svolge mai attività fisica tende ad aumentare al crescere dell’età. Nel confronto tra i territori toscani, la percentuale più elevata di sedentari si registra nella Asl di Livorno (16,3%), seguita da Empoli (15%), Firenze (13,1%) e Viareggio (12,9%). Solo il 6,8% del campione raggiunge il valore raccomandato dall’OMS di
praticare attività fisica almeno un’ora al giorno tutti i giorni (maschi: 8,0%; femmine: 5,5%) (Figura 1). L’84,8% dei ragazzi e il 69,5% delle ragazze ha dichiarato di aver praticato qualche attività sportiva nell’ultimo anno. La percentuale di ragazzi che hanno praticato sport nell’ultimo anno cresce all’aumentare del livello d’istruzione familiare. Nello studio abbiamo rilevato quali sono gli sport preferiti degli studenti: nei maschi ha il primato il calcio/calcetto, seguito da ginnastica e palestra, e pallacanestro, mentre nelle femmine prevalgono ginnastica e palestra, danza e aerobica e pallavolo. Per approfondire, il link allo studio
EDIT.{/slider}{slider=Adulti}In Toscana la percentuale nel 2010 di
soggetti sedentari di età 18-69 anni è del
27,8%, situazione di poco migliore rispetto al dato complessivo per l’Italia del 30,7%. La prevalenza risulta in aumento negli anni (nel 2007 era del 24% in Toscana e del 28% in Italia). La sedentarietà aumenta al crescere dell’età ed è più frequente nelle donne, nelle persone che hanno minor grado di istruzione e molte difficoltà economiche. Nel 2010, la percentuale di sedentari varia dal 21% della ASL di Siena al 44,3% di quella di Livorno. Il quadro generale italiano indica un gradiente nord-sud, con una maggiore diffusione della sedentarietà nelle regioni meridionali. Nel 2010 il 33,3% della popolazione toscana effettua un lavoro pesante o pratica attività fisica secondo i livelli raccomandati (
30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni a settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni a settimana) e il 39% non effettua un lavoro pesante e pratica attività fisica senza raggiungere i livelli raccomandati (Fonte:
PASSI).{/slider}
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Nato dalla necessità di migliorare le conoscenze sulle possibili
cause degli
incidenti stradali, lo studio EDIT (Epidemiologia dei determinanti dell'infortunistica stradale in Toscana) ha coinvolto un campione di studenti delle scuole medie superiori della regione Toscana rappresentativo per AUSL e per tipologia di istituto, mediante la somministrazione di un questionario anonimo.
Molti gli ambiti investigati: dai
comportamenti alla guida, all'uso di
alcol e
tabacco, dall'
alimentazione all'
attività fisica, ai
comportamenti sessuali, al
bullismo, al
malessere psicologico.
Ultimo aggiornamento: dicembre 2013