ARS SEGNALA - 17/12/2012
Negli ultimi mesi il caso ILVA di Taranto ha scosso i vari settori della società civile, dagli organi politici e giudiziari alla comunità scientifica e all’opinione pubblica. Anche l’
Associazione italiana di epidemiologia si è interrogata sul ruolo, sul valore e sull’uso che si fa della conoscenza epidemiologica nei processi decisionali in ambiti controversi come quello dei
rischi ambientali e del lavoro.
Con l’intento di raccogliere la
documentazione disponibile e fornire materiale per
approfondimenti, Epidemiologia&Prevenzione, dopo lo
studio di coorte su mortalità e morbosità nell’area di Taranto uscito sul volume di
settembre-ottobre, pubblica per il bimestre
novembre-dicembre un numero dedicato al caso ILVA di Taranto raccogliendo gli articoli scientifici sullo
stato di salute delle popolazioni residenti attorno agli impianti, ma anche proposte e indicazioni per
monitorare la qualità dell'ambiente nel territorio e sorvegliare la popolazione
dal punto di vista epidemiologico.
Nel volume si suggerisce di intervenire anche valutando gli eventuali cambiamenti temporali nella
concentrazione degli inquinanti ambientali dopo gli interventi di adeguamento, risanamento e bonifica, e sorvegliando la popolazione dal punto di vista epidemiologico, garantendo la
qualità dei dati sanitari.
Si conclude che in questo momento, come in futuro, è essenziale
coinvolgere la popolazione non solo per effettuare studi di biomonitoraggio sorvegliando l’assorbimento e la persistenza degli inquinanti ambientali e dei loro metaboliti nell’organismo della popolazione esposta, ma anche per creare un’interazione efficace e un
clima di fiducia tra cittadini e istituzioni, ribadendo in ogni caso che è inaccettabile contrapporre posto di lavoro e diritto alla salute.
Scarica il
volume di novembre-dicembre da Epidemiologia&Prevenzione
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Ambiente e salute