ARS SEGNALA - 25/01/2013
Dopo il
primo volume del 2001, l’
Agenzia europea per l’ambiente (EEA) ha appena pubblicato “
Late lessons from early warnings: science, precaution, innovation - Volume II”. Il volume prende in esame
20 nuovi casi in cui i
segnali di pericolo sono rimasti
inascoltati da parte dei decisori. In alcune circostanze ciò ha causato conseguenze negative per l’uomo e l’ambiente. Tra i casi di studio vi sono la contaminazione di origine industriale da mercurio, i problemi di fertilità causati da pesticidi e la presenza di distruttori endocrini ormonali in materiali di largo uso (ad esempio le plastiche).
Il report esamina anche i
segnali di allarme che emergono da tecnologie attualmente in uso, inclusi i telefoni cellulari, gli organismi geneticamente modificati e le nanotecnologie. Si raccomanda il ricorso al “
principio di precauzione” per ridurre i rischi quando si è in presenza di nuove tecnologie, nuovi materiali e prodotti chimici non testati. Tale approccio è sempre utile anche perché le azioni precauzionali spesso stimolano, piuttosto che soffocare, l'innovazione.
Nuove forme di
governance sono necessarie per coinvolgere maggiormente i cittadini nelle scelte sui percorsi innovativi e sull’analisi dei rischi, contribuendo a ridurre l'esposizione ai rischi da un lato e incoraggiare il cambiamento dall’altro, con ampi benefici per la società. Una maggiore sinergia tra imprese, governi e cittadini potrebbe infatti sostenere le
innovazioni ad un costo inferiore per la salute e per l'ambiente.
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Ambiente e salute