Presentati l’8 settembre durante un’
assemblea pubblica a Pietrasanta i risultati dello studio epidemiologico condotto dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana per valutare gli effetti sullo stato di salute delle popolazioni residenti nelle aree interessate dalla contaminazione da tallio.
I
risultati delle analisi statistiche non hanno mostrato situazioni di particolare criticità ed allarme per i cittadini delle aree esposte al tallio. Non si registrano eccessi di ricoveri o decessi rispetto al resto del comune di Pietrasanta. Qualche caso in più di bambini con basso peso alla nascita, anche se di non chiaro valore statistico. E comunque, proprio perché i bambini e ragazzi costituiscono un sottogruppo di popolazione a maggiore suscettibilità, tra le attività del gruppo di lavoro sanitario (ARS, ASL Toscana Nord Ovest, Laboratori di sanità pubblica e Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana), costituitosi in seguito all’emergenza, è già previsto un
follow-up nel tempo specifico su tale popolazione per indagare più approfonditamente il loro sviluppo.
Lo studio ha confrontato i dati di salute di coloro che in passato hanno vissuto in case servite dall’
acquedotto contaminato dal tallio con quelli di chi ha vissuto nelle altre zone del comune. Per fare questo sono state ricostruite le storie residenziali dei cittadini di Pietrasanta dal 2000 ad oggi, considerando i cambiamenti demografici come nascite, immigrazioni, emigrazioni, decessi, variazioni di residenza e durata delle singole residenze. In tal modo sono stati identificati i cittadini che vivono o hanno vissuto nelle aree inquinate di Valdicastello, del Pollino e del centro storico di Pietrasanta. Per tutti è stato ricostruito lo stato di salute nei
15 anni di osservazione utilizzando gli archivi sanitari con informazioni sullo stato in vita, i ricoveri per gravi malattie e alcuni problemi del neonato, come il basso peso alla nascita e la nascita prematura.
Nell’ambito di un
progetto del Ministero della salute, con il supporto dell’ISS, nella filiera idro-potabile di Valdicastello e Pietrasanta è stato implementato un Piano di sicurezza dell’acqua (PSA) che prevede un’analisi di rischio strutturata nell’intero sistema idro-potabile, dalle falde idriche al rubinetto. I criteri e i metodi applicati nel territorio toscano, sono importanti elementi di conoscenza che presiedono all'introduzione nel breve periodo di nuovi criteri di controllo nella legislazione sulla qualità delle acque potabili in Italia. L’applicazione della
nuova normativa intende potenziare sostanzialmente il livello di protezione della salute pubblica, valorizzando e revisionando le molte azioni di sorveglianza ambientale e sanitaria operate dagli enti territoriali e dai gestori dei sistemi idrici.