L'
invecchiamento della popolazione e la pressione esistente sui sistemi sanitari dei paesi ad alto reddito, hanno reso quasi invisibili i
bisogni di salute della popolazione giovanile di età compresa
fra i 10 ed i 24 anni.
Infatti, trattando la
popolazione giovanile, la maggior parte degli studi si concentra sulle minacce alla sopravvivenza infantile, ancora presenti in molti paesi a basso reddito, ma raramente trattano la
fascia di età che separa i bambini dagli adulti. La mancanza di attenzione è perlopiù dovuta all'idea che l'età adolescenziale/giovanile rappresenti una fase della vita caratterizzata da uno stato di salute ottimale, negando le conseguenze che le diverse condizioni sanitarie e sociali vissute in questo periodo possono provocare sulla salute futura.
A questo proposito riteniamo interessante segnalare l'articolo di Ali H Mokdad e colleghi
"Global burden of diseases, injuries, and risk factors for young people's health during 1990–2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013" pubblicato recentemente da The Lancet.
Come si evince dal titolo del lavoro, gli autori, partendo dai dati del
Global Burden of Disease Study 2013 (GBD 2013) e applicando specifiche metodiche di analisi, hanno raccolto e sintetizzato i
dati dal 1990 al 2013 di 188 paesi concentrandosi su
306 malattie e lesioni (raggruppate in 163 categorie),
1.233 conseguenze e
79 fattori di rischio.
I risultati, presentati per fascia di età, genere, regione e paese di appartenenza, mostrano le
importanti variazioni avvenute nel corso degli anni.
Partendo dai dati di
mortalità, nella fascia di età
10-14 anni, nel 1990, la principale causa di morte era l'annegamento (8,4%), causa che risulta al 3° posto nel 2013 (6,7%), mentre nel 2013
al 1° posto troviamo l'HIV/AIDS che costituisce il 10,4% dei decessi fra i ragazzi di questa fascia di età.
Più stabili i dati relativi alla fascia di età
15-19 anni dove la
mortalità per infortunio stradale continua a essere al 1° posto (1990:12,6%; 2013:14,2%) seguita dall'autolesionismo (1990:7,9%; 2013:8,4%). Di notevole importanza, anche in questa fascia di età, l'incremento della mortalità per HIV/AIDS che mentre nel 2000 copriva il 2,4% dei decessi fra i 15-19enni, nel 2013 risulta al 3° posto con un valore del 6,2%. Andamento simile si osserva anche nella fascia di età più avanzata con gli incidenti stradali e l'autolesionismo che rappresentano le prime cause di morte.
Un altro tema innovativo, per questa fascia di età, è la
valutazione dei DALYs (
Disability-adjusted life year), ovvero del
numero di anni persi a causa di malattia, di disabilità o per morte prematura. In tutta la popolazione presa in esame (10-24 anni), i disturbi depressivi risultano tra le prime tre cause di anni vissuti con disabilità e l'alcol è il fattore di rischio che contribuisce alla più alta percentuale (7%) di DALY. Notevole importanza deve essere attribuita anche ai rapporti sessuali non sicuri (
unsafe sex) che dal 1990 al 2013 mostrano un forte incremento soprattutto nella fascia 15-19 anni dove rappresentano la 2° causa di disabilità (era al 13° posto nel 1990).
L'ulteriore sforzo fatto dagli autori è rappresentato dalla
suddivisione per regione dei risultati raggiunti (in appendice) rendendo possibile per ogni lettore, consultare l'
area di interesse per tutte le fasce di età effettuando confronti per i 3 anni presi in esame (1990, 2000, 2013).
Per approfondire
Leggi l'
abstract dell'articolo: Mokdad, Ali H et al. Global burden of diseases, injuries, and risk factors for young people's health during 1990–2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013. The Lancet (Published Online: 09 May 2016).