ARS NEWS – 07/11/2013
È stato recentemente pubblicato un
articolo che riporta alcuni interessanti risultati su gravidanza e parto nelle adolescenti in Toscana. I dati sono stati ottenuti dall‘analisi dei flussi delle Interruzioni volontarie di gravidanza (IVG) e del Certificato di assistenza al parto (CAP). Anche alcuni ricercatori dell’Agenzia regionale di sanità della Toscana hanno contribuito ad analizzare i dati e a redigere l’articolo pubblicato sulla rivista della Società italiana di ginecologia e ostetricia (
SIGO): Puglia M, Da Frè M, Dubini V, Postiglione M, Voller F.
Pregnancy and birth in teenagers in Tuscany. It J Gynaecol Obstet. 2013, 25: N.1/2:41-48 .
Tra i risultati principali rilevati dall’analisi emerge che le adolescenti ricorrono all’
IVG molto più spesso di quanto partoriscono e in particolare le minorenni: nel triennio 2009-2011 si sono registrate 2.509 IVG ogni 1.000 nati vivi. Questo rapporto è nettamente più alto rispetto a quello registrato nelle 18-19enni (991,4 ogni 1.000 nati vivi) e al rapporto riscontrato nella media delle donne toscane (234,2 ogni 1.000 nati vivi). Il fenomeno è più evidente tra le minorenni italiane piuttosto che tra quelle straniere: 4.146,6 e 1.022,7 rispettivamente.
Le
mamme adolescenti rappresentano una percentuale circoscritta rispetto al numero totale dei parti (1,3%), tuttavia le gravidanze prima dei 20 anni risultano a rischio sia per il ritardo all’accesso alle cure prenatali sia per il minor ricorso a visite ed ecografie in gravidanza. In particolare il 20,9% delle partorienti minorenni dichiara di aver effettuato la prima visita dopo i primi 3 mesi di gravidanza (rispetto al 5,7% delle madri che partoriscono in generale in Toscana) e il 21,7% effettua meno di 3 ecografie (rispetto all’8,1).
L’
esito neonatale in termini di prematurità risulta peggiore nelle minorenni: 11,3% sono i nati vivi sotto le 37 settimane di età gestazionale, rispetto al 6,5% della popolazione generale. L’anticipo dell’attività sessuale ad un’età sempre più giovane, senza un‘adeguata educazione all’uso di contraccettivi sicuri, rende le adolescenti una popolazione a rischio di gravidanze precoci o indesiderate, con conseguenti importanti implicazioni psicologiche, sociali, relazionali e anche mediche.
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