8/11/2017
Dal 1 novembre 2017 la Toscana partecipa a un nuovo progetto dell'Istituto superiore di Sanità (ISS): "
Near miss ostetrici in Italia: la sepsi, l'eclampsia, l'embolia di liquido amniotico e l'emoperitoneo spontaneo in gravidanza".
Si tratta di un progetto finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute, coordinato dalla Regione Lombardia, e fa parte delle
attività del sistema di sorveglianza della mortalità materna ISS-Regioni ItOSS (
Italian Obstetric Surveillance System).
Oltre alla
Toscana vi partecipano altre
8 regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia) con 316 presidi ospedalieri pubblici e privati dotati di reparto di ostetricia, arrivando a coprire il 75% dei nati del Paese.
L'Organizzazione mondiale della Sanità definisce
near miss ostetrico il caso di una donna che "sarebbe deceduta ma che è sopravvissuta alle complicazioni insorte durante la gravidanza, il parto o entro 42 giorni dal termine della gravidanza stessa". Il
near miss rappresenta quindi un
successo terapeutico che, attraverso procedure di
audit e revisione critica dei percorsi assistenziali, permette di identificare e correggere le eventuali criticità cliniche e/o organizzative suscettibili di miglioramento.
In
Europa è stato stimato che gli
eventi morbosi gravi correlati al percorso nascita sono compresi tra 9 e 16 casi ogni 1.000 parti.
Nel 2014, l'ISS aveva condotto uno studio prospettico
population-based in 6 regioni italiane, tra cui la Toscana, sui
near miss emorragici che ha permesso di calcolare i primi tassi di incidenza di emorragia grave del
post partum, placentazione anomala invasiva, rottura d'utero e isterectomia.
Questa
seconda indagine riguarderà
quattro nuove condizioni cliniche:
sepsi,
eclampsia,
embolia di liquido amniotico ed
emoperitoneo spontaneo.
In base ai dati del
sistema di sorveglianza della mortalità materna, la sepsi e l'eclampsia rientrano tra le principali cause di morte materna, ed è urgente per entrambe le condizioni disporre di
dati italiani che facilitino il miglioramento della qualità assistenziale.
I dati relativi all'embolia di liquido amniotico e all'emoperitoneo spontaneo consentiranno di partecipare a uno
studio multicentrico, coordinato dalla Rete di sorveglianza ostetrica internazionale INOSS (
International Network of Obstetric Survey System). Si tratta, infatti, di
condizioni troppo rare per permettere di raccogliere un numero di casi sufficiente per un'analisi statistica che faccia riferimento ai soli dati raccolti in Italia.