ARS NEWS - 06/11/2014
Ad un anno di distanza dal nostro
rapporto 2013, ci è sembrato importante aggiornare le nostre osservazioni sul tema
crisi e salute in Toscana, visto che la situazione economica ancora oscilla tra la debolissima ripresa e la stagnazione. Questo aggiornamento 2014 dei dati lo abbiamo fatto “in cifre”: utilizzando cioè una forma più sintetica ed immediata, ed affidandoci per lo più a grafici e tabelle.
Il quadro generale in Toscana conferma i segnali individuati già nel nostro rapporto 2013. E’ ormai noto che il peggioramento delle condizioni socio-economiche si trasmette, a breve termine, solo in parte in modo diretto sullo stato fisico delle persone, ma molti possono essere invece gli effetti trasversali strettamente associati agli
stili di vita individuali. I dati toscani su
fumo,
alcol,
sedentarietà ed uso di
droghe sembrano indicare che la crisi incide di più su alcuni gruppi della popolazione, spesso quelli più fragili e svantaggiati dal punto di vista socio-economico. La crisi sembra accentuare alcune differenze di classe sociale anche per quanto riguarda la prevalenza di
obesità e
sovrappeso, che risulta maggiore nei meno istruiti, in Toscana come in Italia. Nel periodo della crisi si sono contratti sensibilmente a livello generale anche i
consumi alimentari e si sono visti effetti della crisi sulle
nascite, con il tasso di natalità che dal 2008 in Toscana, così come in Italia, inizia a decrescere. Per la prima volta nel 2013 si registra un calo delle nascite anche nella popolazione straniera. Per quanto riguarda il
ricorso ai servizi sanitari, alla modesta riduzione delle prestazioni sanitarie specialistiche (fenomeno da leggere almeno all’inizio anche in senso favorevole come un ridimensionamento dell’eccesso di medicalizzazione) si contrappone un lieve aumento delle attività cliniche e della diagnostica strumentale. I cittadini continuano a preferire il sistema pubblico al privato per le prestazioni ad alto contenuto professionale e per gli esami che richiedono tecnologie più avanzate.
Sappiamo che quelli che stiamo osservando sono solo gli
effetti precoci della crisi sulla salute. Per questo un anno fa abbiamo deciso di attivare un osservatorio specifico: per monitorare la situazione in modo costante anche a medio e lungo termine, fornendo con tempestività informazioni utili a chi deve organizzare i servizi sanitari e le politiche di welfare. Solo in questo modo si possono contenere gli effetti negativi della crisi sulla salute, mitigando le disuguaglianze.
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