Anche se il bullismo rappresenta ormai da molti anni uno dei
problemi sanitari scolastici più rilevanti tra i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo, gli esiti estremi riportati dalla stampa ci fanno ancora sobbalzare. L’adolescente vittima di
violenze fisiche agite da parte di coetanei o la ragazza che, a causa delle continue prese in giro, tenta il
suicidio ci restituiscono l’immagine di un contesto scolastico che esula dal valore educativo e rassicurante che ognuno di noi gli attribuisce. Eppure, le informazioni provenienti da rilevazioni sia internazionali che nazionali riportano
dati allarmanti. Ad esempio, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), attraverso l’indagine
Youth Risk Behaviour Surveillance svolta nel 2013 su
studenti statunitensi che frequentano le scuole superiori, ha rilevato una percentuale di vittime di bullismo pari al
19,6% e stabile nel corso degli anni.
In
Italia, secondo i
risultati pubblicati recentemente dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), più del 50% dei ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 17 anni è stato vittima di un qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento nel corso dell’ultimo anno. Una percentuale significativa, pari al
19,8%, ha dichiarato di aver subito prepotenze tipiche di bullismo una o più volte al mese, valore che presenta un gradiente nord-sud con una percentuale che raggiunge il 24,5% nelle regioni del Nord-est (18,7% registrato al Sud e 12,4% nelle Isole). Le
femmine rappresentano un valore di vittimizzazione superiore rispetto ai coetanei maschi. Il cyber bullismo, ossia le azioni vessatorie effettuate tramite cellulare e/o Internet, ha interessato il 5,9% dei ragazzi vittime di bullismo.
In
Toscana, il fenomeno del bullismo viene monitorato dal 2008 attraverso lo studio “Epidemiologia dei determinanti dell'Infortunistica stradale in Toscana” -
EDIT. L’
edizione 2015 dell’indagine EDIT, condotta con cadenza triennale su
studenti fra i 14 e i 19 anni di età che frequentano gli istituti superiori di secondo grado, ha riportato valori che in parte si discostano dall’indagine ISTAT.
Tabella - Percentuale dei ragazzi che nel corso dell’ultimo anno hanno subito prepotenze da parte di un coetaneo – Confronto 2008-2011-2015
Infatti, se la prevalenza del fenomeno rilevata nel 2015 risulta sovrapponibile (19% dei ragazzi ha subito prepotenze nel corso dell’ultimo anno con un maggior interessamento del genere femminile) al dato nazionale (leggi i dati presentati in tabella), diversi appaiono i risultati riguardanti il
cyber bullismo. Questa forma di bullismo indiretta, infatti, interessa ben il
19,6% dei ragazzi che
subiscono prepotenze (rispetto al 5,9% registrato da Istat) con un coinvolgimento del genere femminile doppio rispetto ai coetanei maschi (femmine: 25,7%; maschi: 12,8%). L’uso del
cellulare attraverso minacce, foto, video e telefonate mute, è la modalità più utilizzata seguita dal web con la messa in rete di foto o video (vedi il grafico qui sotto). Parte della differenza osservata può essere dovuta alla diversa fascia di età coinvolta nelle due rilevazioni. Sicuramente, i ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni accedono con maggior facilità a strumenti informatici, ai social network o alla rete in genere ma, nonostante questo, l’elevato uso di questa forma di bullismo nella nostra regione rappresenta un elemento al quale prestare particolare attenzione.
Grafico - Distribuzione % delle diverse forme di cyber bullismo subite calcolata sul numero delle risposte – analisi per genere - Anno 2015
Non dobbiamo dimenticarci che l’associazione fra eventi di bullismo e l’instaurarsi di forme depressive, condotte di aggressività, ansia individuale e sociale, iperattività e problemi di apprendimento costituisce un fatto ormai noto. In linea con quanto appena descritto, l’indagine EDIT ha messo in evidenza che i ragazzi che subiscono prepotenze presentano un livello di
distress elevato (20,8%) in misura maggiore rispetto ai coetanei non coinvolti da questo fenomeno (16%), aspetto, questo, in grado di influenzare il percorso scolastico e lo stato di salute di questi ragazzi.
Vista la rilevanza del fenomeno, al fine di facilitarne il monitoraggio anche da parte dei professionisti che operano nel settore scolastico e/o sanitario, l’ARS ha costruito un
portale di facile utilizzo dal quale è possibile scaricare i dati di tutte le indagini EDIT suddivisi per singola Azienda USL.