Il 10 di aprile è stato presentato l’
aggiornamento annuale del rapporto Osservasalute a cura dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane.
Il rapporto monitora i principali indicatori di salute e di ricorso ai servizi sanitari della popolazione, consentendo di seguire l’andamento temporale dei fenomeni e di confrontare la Toscana con le altre regioni italiane.
Demografia e stato di saluteI dati del rapporto 2016 confermano per la Toscana alcune considerazioni ormai consolidate. La nostra regione è tra le più anziane in Italia, grazie ai progressi fatti nella riduzione della mortalità e al conseguente aumento dell’attesa di vita alla nascita. L’
invecchiamento progressivo è però alimentato anche da una
diminuzione della natalità, che non assicura un ricambio generazionale naturale.
Il
tasso di fecondità, nati per donna in età fertile, è in diminuzione costante dal 2010 in Italia, a causa di diversi fattori, tra i quali l’aumento dell’età media al parto e la diminuzione dei nuovi nati da donne straniere, che invece avevano contribuito all’aumento del tasso nel periodo 2002-2010. Nel 2014 sono nati circa
1,35 figli per donna in Toscana, ma il livello di sostituzione naturale per garantire un ricambio generazionale sarebbe di 2,1 figli per donna.
La nostra regione è tra quelle con
livelli di mortalità più bassi in Italia. Nel 2014 sono deceduti circa 103 uomini (108 in Italia) e 67 donne (70 in Italia) ogni 10mila abitanti. Il trend della mortalità è in diminuzione ormai consolidata, grazie ai progressi nella prevenzione e cura delle patologie circolatorie e oncologiche ed ha portato a un aumento della speranza di vita media alla nascita.
Figura 1. Speranza di vita alla nascita per genere, Toscana e Italia. Anni 2002-2015. La Toscana è tra le cinque regioni italiane con la
speranza di vita più alta: 80,6 anni tra gli uomini e 85,1 tra le donne nel 2015, circa 6 mesi in più della media nazionale. Nel 2015, dopo anni di continuo aumento, la speranza di vita ha subito una battuta d’arresto in tutto il paese, a causa del picco di mortalità osservato nell’anno, riconducibile agli effetti dell’ondata di calore estiva e al calo delle vaccinazioni antinfluenzali tra gli anziani.
Figura 2. Vaccinati ogni 100 anziani d’età 65+, Toscana e Italia. Anni 2005-2016.
La
copertura vaccinale antinfluenzale nella nostra regione è in diminuzione dal 2006, dopo un trend in aumento nel periodo 2000-2006. Nella stagione 2015-2016 si è vaccinato il 52,2% degli anziani, 49,9% in Italia, a fronte dei valori di poco inferiori al 70% nella stagione 2005-2006.
Stili di vitaNell’ambito della
prevenzione delle principali malattie del sistema circolatorio come
infarto,
ictus, ma anche di malattie metaboliche come il
diabete, hanno assunto ormai rilevanza consolidata le campagne di prevenzione del fumo e dell’obesità nella popolazione. La Toscana è vicina alla media nazionale
sia per quanto riguarda la prevalenza di fumatori che di obesi, ma, se da un lato sta diminuendo la percentuale di fumatori, dall’altro sta pian piano erodendo il vantaggio che aveva, rispetto alla media nazionale, per quanto riguarda l’impatto dell’obesità.
Dal 2007 al 2015 diminuiscono dell’11% i
fumatori, ma la media toscana è leggermente superiore a quella nazionale, con 20,3% di fumatori contro il 19,6% in Italia. L’aumento della prevalenza di
persone obese tra i maggiorenni toscani è circa del 7% dal 2005 al 2015, ed ha raggiunto il 9,5% della popolazione, in Italia il 9,8%.
Figura 3. Prevalenza % di obesi tra i maggiorenni, Toscana e Italia. Anni 2010-2015.
Spesa sanitaria e consumo farmaceuticoLa
spesa sanitaria pubblica procapite nel 2015 in Toscana è stata più alta della media nazionale, 1.900€ procapite contro 1.838€ procapite. Nel 2013 la spesa media toscana e italiana erano sostanzialmente uguali, successivamente entrambe sono aumentate, ma l’aumento nella nostra regione è stato maggiore.
Figura 4. Spesa sanitaria pubblica pro-capite in euro, Toscana e Italia. Anni 2010-2015. Anche il
consumo farmaceutico è in costante aumento dal 2001, mantenendosi però sempre al di sotto della media nazionale. Aumentato del 65% negli ultimi 15 anni, in Toscana come in Italia, ha raggiunto le 1.065 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti/die (dose di mantenimento giornaliera media di un farmaco utilizzato per la sua indicazione principale nell'adulto).