Incidenti alcol-correlati: le stime in EuropaOgni anno in
Europa muoiono oltre 10mila persone
in incidenti stradali alcol-correlati: si tratta di oltre un terzo dei 28mila morti totali registrati nei 27 paesi UE nel 2012.
È questo il dato più preoccupante emerso durante il primo evento italiano del
progetto SMART (
Sober Mobility Across Road Transport), organizzato dalla
Fondazione ANIA per la Sicurezza stradale e dall’
European Transport Safety Council (ETSC).Il convegno, dal titolo “
La guida in stato di ebbrezza in Italia: verso la tolleranza zero” si è svolto a Roma lo scorso 3 aprile e vi hanno partecipato rappresentanti dell’Unione europea, politici e
stakeholders che hanno discusso le misure più efficaci, dal punto di vista socio-politico, per ridurre sulle strade il numero dei decessi provocati dall’alcol.
Il
progetto triennale SMART è una
partnership paneuropea gestita dall’ETSC, con il sostegno di
The Brewers of Europe (BOE), che è l’associazione dei produttori di birra europei. SMART rappresenta uno degli impegni delle due organizzazioni nell’ambito dell’
EU Alcohol and Health Forum.
Le statistiche a livello europeo rilevano che i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono quelli per i quali è più elevato il rischio di provocare o subire un incidente. Le stime più recenti riportano che il
25% degli
incidenti per i giovani compresi
tra i 18 e i 24 anni sono
attribuibili ad alcol.
I dati sugli incidenti stradali in Italia e in ToscanaSecondo le statistiche
ISTAT, in
Italia nel
2012 gli
incidenti stradali con lesioni a persone sono stati
186.726, i
feriti 264.716 ed i
decessi 3.653. I
dati ANIA riportano invece un quadro ben peggiore, rilevando circa
3 milioni di incidenti e circa
900 mila feriti. Gli incidenti legati al comportamento errato del conducente sono, secondo l’ISTAT, oltre l’80% del totale: di questi il 16,6% sono dovuti alla guida distratta, il 16,2% al mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo e l’11,2% alla velocità troppo elevata. Per quanto riguarda le cause di incidente stradale, l’ISTAT a partire dal 2009 ha smesso di fornire l’informazione circa il numero di incidenti legati allo stato psico-fisico alterato del conducente, e questo a causa dell’esiguo numero di casi accertati.
L’
Istituto superiore di Sanità (ISS) stima che gli
incidenti stradali alcol correlati in Italia sono pari al
30-35% degli incidenti mortali: dunque nel nostro Paese nel 2012 il numero di vittime al volante a causa dell’abuso di alcol si attesterebbe a circa 1.100-1.300.
In
Toscana nello stesso anno sono stati registrati
16.911 incidenti stradali con lesioni a persone: 22.780 i feriti, 248 i deceduti. La nostra regione è ai primi posti nel panorama nazionale in termini di numerosità di sinistri registrati, ma dal punto di vista della gravità degli eventi può essere ritenuta invece tra le regioni “più sicure”.
Applicando la stima dell’ISS ai dati regionali, gli
incidenti stradali alcol-correlati in Toscana risulterebbero essere la
causa di morte di circa
80 persone.
Pochi e semplici interventi potrebbero permettere, in modo pressoché immediato, una drastica riduzione del numero di incidenti stradali e quindi delle loro conseguenze più gravi. Dispositivi
blocca motore,
alcol-zero prima di mettersi alla guida,
aumento dei controlli stradali e
inasprimento delle pene sono i provvedimenti che ogni paese europeo dovrebbe attuare per raggiungere l’obiettivo di diminuire gli incidenti stradali alcol-correlati.
L’
Italia è ad oggi
in forte ritardo nell’attività di prevenzione dei sinistri associati all’alcol: si parla ancora poco dei dispositivi blocca motore e l’alcol-zero alla guida si applica solo ai conducenti professionali e ai neopatentati. Inoltre, i
controlli stradali per guida sotto l’effetto di alcol sono
in crescita ma ancora insufficienti: la media europea nel 2010 è di 176 controlli per 1.000 abitanti, il dato italiano si attesta a 27 per 1.000 abitanti, mentre quello toscano a 30 per 1.000 abitanti.
Per quanto riguarda infine l’
inasprimento delle pene, viene portata avanti la proposta di legge per “omicidio stradale” che, qualora divenisse legge, potrebbe configurarsi come un ottimo punto di partenza. E’ evidente comunque la necessità di motivare gli utenti della strada perché si possa avviare un importante e radicale
cambiamento culturale, specialmente nei comportamenti adottati nelle età più giovani, per i quali il modello del bere che abbiamo importato dal nord Europa (l’ormai noto binge drinking), deve essere contrastato con i mezzi più efficaci e nei tempi più rapidi.
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