ARS NEWS – 18/10/2013
Il
Rapporto finale sulla stagione influenzale 2012-2013 in Toscana predisposto dall’Agenzia regionale di sanità della Toscana descrive i dati della
Rete nazionale di sorveglianza della sindrome influenzale (
InfluNet), alla quale la Regione Toscana partecipa. InfluNet si basa sulla segnalazione settimanale dei casi di sindrome influenzale (ILI -
Influenza-like Illness) osservati tra gli assistiti di un campione di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta.
La stagione influenzale 2012-2013 (42a settimana 2012-17a settimana 2013) è stata caratterizzata in Toscana, come in Italia e in Europa, da un andamento tipico: il numero dei casi ha mostrato un marcato aumento a partire dalla 52a settimana del 2012 e il
picco epidemico è stato raggiunto nella
7a settimana del 2013 (8,48 per 1.000), con una settimana di ritardo rispetto all’Italia.
I tassi d’incidenza settimanali toscani sono stati costantemente inferiori, anche se in misura modesta, a quelli italiani. Anche il picco epidemico raggiunto in regione è risultato inferiore rispetto a quello italiano (9,97 per 1.000), oltre ad essere in ritardo di una settimana.
L’epidemia ha presentato un‘
intensità intermedia e si stima abbia coinvolto più di 300mila toscani, un numero superiore rispetto agli altri periodi interpandemici, verosimilmente per il maggior numero di settimane in cui l’incidenza si è mantenuta a livelli elevati. Il picco epidemico raggiunto (8,48 per 1.000) si è collocato ad un livello intermedio, superiore a quello delle stagioni influenzali 2005-2009 e della stagione 2011-2012 (7,2 per 1.000), ma inferiore sia a quello della stagione 2004-2005, che ha presentato il tasso d’incidenza più elevato (16,5 per 1.000), sia a quello della stagione pandemica (11,1 per 1.000).
La sindrome ha colpito soprattutto l’
età infantile e in particolare i più piccoli: nella classe di età 0-4 anni è stato raggiunto il picco epidemico più alto (23,7 per 1.000), come nella stagione epidemica precedente, e in controtendenza rispetto alla stagione pandemica, in cui sono stati colpiti più frequentemente i bambini di 5-14 anni.
Tra i
giovani adulti un‘incidenza lievemente superiore si è osservata nella classe di età 25-44 anni, diversamente dalle passate stagioni in cui venivano maggiormente coinvolti i più giovani (15-24 anni). In tutte le classi di età il picco pandemico raggiunto in Toscana è risultato inferiore rispetto a quello osservato in Italia.
I
virus influenzali prevalenti sono risultati essere di tipo
A nel 65,0% dei campioni positivi, mentre quelli di tipo
B sono stati il 35,0%
. All’interno del virus A, la maggior parte dei ceppi isolati è stata del sottotipo
AH1N1pdm09, mentre i restanti del sottotipo AH3N2. Nell’intero periodo sono stati isolati 36 virus influenzali di tipo B. In Italia e in Europa, invece, i virus prevalentemente circolanti sono risultati essere di tipo B, rispettivamente nel 58% e nel 53% dei campioni positivi. È probabile che la prevalenza di virus influenzali di tipo A in Toscana sia anche da imputare alla provenienza dei campioni positivi da pazienti ospedalizzati: su 10 campioni positivi 7 provenivano da pazienti ricoverati (70,9%) per forme cliniche gravi, attribuibili per lo più a virus di tipo A, in particolare della variante AH1N1pdm09, la più virulenta tra i sottotipi A.
Per approfondire