ARS NEWS - 09/09/2013
Il problema: dati, fattori di rischio, prevenzione Il
suicidio è
fra le prime 20 cause di morte nel mondo per tutte le fasce di età: il numero di suicidi sfiora ogni anno il milione,
1 ogni 40 secondi. Un numero molto elevato, che negli ultimi 45 anni è aumentato del 60%. I dati dell’OMS confermano il suicidio come un problema molto serio di salute pubblica nei paesi ad alto reddito, che sta cominciando ad emergere anche nei paesi a basso-medio reddito.I suicidi sono
in aumento soprattutto
nella popolazione giovane, il gruppo più a rischio in 1 paese su 3 (sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo). I maggiori fattori di rischio includono le malattie mentali (legate soprattutto a depressione e a disordini mentali dovuti all’uso di alcol) ma anche abusi, violenza, gravi perdite, il background sociale e culturale.
Nella maggior parte dei paesi
non si fa purtroppo una
prevenzione adeguata. I motivi sono molteplici:
mancata consapevolezza del suicidio come problema serio ed importante; i
tabù e la
stigmatizzazione del fenomeno in molte società, anche avanzate, che impediscono una discussione aperta. La prevenzione richiede un
approccio multisettoriale, con interventi anche al di fuori del settore sanitario. Una strategia di prevenzione efficace deve mirare a:
- limitare l’accesso della popolazione a strumenti come armi da fuoco e sostanze tossiche
- identificare e trattare adeguatamente le persone che soffrono di disordini mentali e legati all’uso di sostanze
- migliorare/implementare l’accesso ai servizi sociali e sanitari
- esigere dai mezzi di informazione un atteggiamento responsabile nel documentare i casi di suicidio
La giornata mondiale: aumentare la consapevolezza, migliorare la prevenzionePer aumentare la consapevolezza in tutto il mondo che il suicidio può essere prevenuto, l’
International Association for Suicide Prevention (IASP) e l’
Organizzazione mondiale di sanità celebrano ill
10 settembre la
Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio (
World Suicide Prevention Day – WSPD). Il
tema di quest’anno pone l’accento proprio sulla stigmatizzazione delle malattie mentali come dei suicidi e tentati suicidi, purtroppo profondamente radicata in molte società: "
Stigma: A Major Barrier for Suicide Prevention". Secondo la IASP, i programmi di prevenzione del suicidio, attivati a livello locale o nazionale nei vari paesi del mondo, non potranno mai funzionare bene se prima di tutto non si affrontano in modo efficace questi atteggiamenti mentali e culturali negativi: la Giornata mondiale può essere il momento ideale per provare a trovare metodi nuovi, creativi per combatterli. In occasione della Giornata mondiale la IASP sarà quindi promotrice quest’anno di un’attività singolare: una “biciclettata intorno al mondo” (
Cycle Around the World) per promuovere la consapevolezza, stimolare la prevenzione, ridurre i pregiudizi. Maggiori dettagli sul
sito web della IASP.
Crisi economica e suicidio in ToscanaNell’ultimo anno, il tema del suicidio è stato oggetto di crescente interesse da parte dell’opinione pubblica ed è stato posto in relazione all’attuale crisi economica internazionale. L’
ARS Toscana ha valutato l’andamento della mortalità per suicidio in Toscana e le possibili associazioni con la crisi economica. L’analisi è stata svolta utilizzando il Registro di mortalità regionale (RMR) e l’indagine ISTAT “Forza lavoro” (anni 1993-2011) riferita alla regione Toscana ed elaborata dal’Istituto regionale programmazione economica della Toscana (IRPET).
Rispetto all’andamento generale, nel
2010 in
Toscana la
mortalità per suicidio risulta
in linea con il
valore nazionale, con un tasso di 6,9 decessi su 100mila abitanti. Dagli anni ’90 ad oggi il trend si è fortemente ridotto, con un lieve incremento osservato nel 2009 ma che tende a ridimensionarsi nel 2010. Confrontando l’andamento negli anni del tasso di disoccupazione (che nella nostra regione nel 2010 era del 6,2%) con il fenomeno suicidario, assistiamo nel 2010 ad un
incremento della morte per suicidio nella fascia di età 15-64 anni, che è passata da un tasso grezzo di 5,0 su 100mila residenti al 6,6 su 100mila. Al contrario, assistiamo ad una
riduzione della mortalità per suicidio nella popolazione anziana, che passa dal valore di 16,8 su 100mila abitanti a 12,5 su 100mila abitanti. L'incremento osservato nella popolazione produttiva (15-64anni) sembra rispondere all’aumento della disoccupazione osservata, anche sul nostro territorio, a partire dall’anno 2010. Trattandosi di un argomento che può incorrere in facili strumentalizzazioni, è opportuno considerare questi risultati come elementi preliminari oggetto di futuri approfondimenti.
Per approfondire