Nel 2015, anno contrassegnato dalla riorganizzazione delle nostre aziende, il sistema sanitario toscano ha mantenuto livelli di esiti tra i migliori nel panorama nazionale.
Con riferimento al set di indicatori che la regione monitora da anni, relativi a importanti problemi di sanità pubblica e traccianti degli esiti dell’attività ospedaliera, la quota dei risultati in media o migliori rispetto alla media nazionale è salita nel 2015 al 93%.
L’
identificazione delle criticità 2015 era a disposizione delle aziende toscane già a partire dal marzo scorso. Infatti il
Programma di Osservazione degli esiti toscano (PrOsE)
garantisce informazioni tempestive e ciò consente il monitoraggio dell’andamento dei risultati in corso d’anno.
Gli ospedali toscani mostrano esiti per la cura delle
malattie cardiorespiratorie per lo più in media, e in 7 casi esiti non favorevoli. In particolare 5 ospedali presentano criticità negli esiti del trattamento della riacutizzazione di BPCO e di questi solo due hanno un trend in miglioramento nel 2016. Con riferimento invece ai pazienti con scompenso cardiaco congestizio gli esiti sono critici in due ospedali e tali permangono anche nel 2016. Gli esiti osservati suggeriscono la necessità di approfondire le modalità di cura e presa in carico, le aziende stanno già valutando l’effettivo percorso dei pazienti dal pronto soccorso al reparto di degenza (presenza di reti informali in alcuni territori).
Buoni sono gli esiti del trattamento delle
patologie tempo-dipendenti: la mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto e ictus sono basse in tutti gli ospedali toscani. L’indicatore relativo alla tempestività dell’accesso a PTCA nei pazienti con infarto è nel complesso elevato, anche tenendo conto della gestione in rete di questa patologia, che viene mal tracciata dagli indicatori del PNE. La Toscana è impegnata nella riorganizzazione delle reti tempo-dipendenti (DGR 145/2016 e Dec. Dir. 4193/2016 che definiscono le linee di indirizzo per la riorganizzazione della rete ospedaliera e in particolare delle reti tempo-dipendenti) e nell’ambito di queste attività verranno definiti indicatori per tracciarne il funzionamento.
Il trattamento della
frattura del femore anche nel 2015 presenta in generale una qualità ottima: l’organizzazione ospedaliera garantisce la tempestività dell’intervento per fratture di femore associata a bassa mortalità, a dimostrazione dell’attenzione verso la popolazione anziana fragile.
I percorsi di
chirurgia oncologica evidenziano buoni risultati per tutte le neoplasie considerate. Solo una struttura presenta criticità per tumore del colon e del polmone, in via di miglioramento nel 2016. Esistono inoltre alcune strutture non valutabili a causa dei bassi volumi di interventi: la nostra regione sta portando avanti una riorganizzazione dell’offerta che minimizzerà tale fenomeno (DGR 982/2014 e DGR 394/2016 per il riordino della rete chirurgica oncologica toscana).
Analogamente a quanto accade per la chirurgia oncologica nel suo complesso, anche per il
trattamento del tumore della mammella alcune strutture trattano ogni anno un numero di casi inferiore alla soglia posta dal DM 70/2015 (Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera). Nonostante questo, gli ospedali toscani hanno buoni esiti nel trattamento chirurgico del tumore della mammella. La Toscana sta gestendo questa problematica attraverso la riorganizzazione delle breast unit: con la delibera DGR 272/2014 ha istituito la rete dei Centri di senologia e stabilito i requisiti organizzativo-assistenziali che devono avere. Sempre per quanto riguarda la salute della donna il percorso nascita mostra complessivamente buoni esiti. Quattro centri presentano invece elevate complicanze post parto naturale.
Con riferimento alla
chirurgia generale l’attenzione è posta all’intervento di colecistectomia laparoscopica: cinque ospedali hanno un numero eccessivo di complicanze a 30 giorni dall’intervento e otto presentano volumi di attività bassi rispetto alle soglie poste dal DM 70. Interessante notare come in 3 casi su 5 il problema delle complicanze sia proprio in strutture con volumi sotto soglia.
Infine l’
assistenza cardiochirurgica in Toscana mostra un buon livello di cura, con uno dei migliori centri per l’intervento sulle valvole in Italia.