L'ARS pubblica il secondo rapporto sui farmaci in Toscana

Risponde a dieci importanti domande, soprattutto riguardo i farmaci biologici


22/12/2017
farmaci workshop 2017
È online il secondo rapporto sui farmaci in Toscana, presentato durante il Workshop ARS del 19 dicembre e che risponde a dieci importanti domande, quasi tutte riguardanti i farmaci biologici. La differenza tra farmaci tradizionali e farmaci biologici è che un farmaco biologico contiene sostanze attive derivate da una fonte biologica, ed è sintetizzato mediante tecniche biotecnologiche.

Quanto si usano i farmaci biologici in Toscana, e per quali indicazioni?
Nel 2016, in Toscana, le molecole biologiche disponibili erano 115, contro le 1.374 molecole di farmaci tradizionali. Sono state dispensate 32 dosi giornaliere di farmaci biologici per 1.000 abitanti die, contro le 1.224 dosi di farmaci tradizionali. Le categorie farmaco-terapeutiche nelle quali i farmaci biologici sono risultati maggiormente utilizzati (sia in termini di numero di molecole, sia in termini di dosi giornaliere) sono state le malattie del sangue e del sistema emolinfopoietico, le malattie del metabolismo e del tratto gastro-intestinale, e le neoplasie e malattie autoimmuni.

Come sono utilizzati i farmaci anti angiogenici per le maculopatie?
La terapia anti angiogenica è costituita da iniezioni intravitreali con agenti biologici inibitori del fattore di crescita endoteliale. Negli ultimi dieci anni questa terapia ha giocato un ruolo importante nel trattamento delle patologie vascolari della coroide e della retina. Il numero di nuovi utilizzatori di farmaci anti angiogenici è cresciuto dal 2012 al 2015 e si è stabilizzato nel 2016.

Cosa accade ai pazienti con artrite reumatoide quando interrompono il primo farmaco biologico?
Tra il 2010 e il 2013, in Toscana, circa il 27% dei nuovi utilizzatori di un farmaco biologico per l'artrite reumatoide sono risultati persistenti al trattamento con il primo e unico farmaco ricevuto durante 3 anni di osservazione. Meno del 18% ha cambiato farmaco prima di un'interruzione della terapia. Infine, il 55% circa ha interrotto il trattamento. In particolare, tra questi ultimi, il 62% ha poi successivamente ripreso la terapia, ancora con un farmaco biologico, nella maggior parte dei casi con lo stesso farmaco iniziale.

Come sono stati utilizzati negli ultimi 10 anni i farmaci per la riduzione del colesterolo? E quali sono i pazienti che possono beneficiare dei nuovi farmaci biologici ipolipemizzanti?
Un'ampia fetta di popolazione toscana, almeno 80.000 persone nel 2016, utilizza in modo inadeguato la terapia ipolipemizzante, ed è raccomandabile approfondire questo quadro, come base per attuare degli interventi. Le nuove terapie biologiche, introdotte nel 2017, potrebbero aiutare coloro che, tra i quasi 33.000 pazienti che seguono in modo costante una terapia ad alta intensità, non raggiungono il target lipidico raccomandato per la propria classe di rischio.

Le altre domande: diabete
Altri approfondimenti riguardano i farmaci incretinici per il diabete di tipo 2, l'uso uno specifico farmaco per patologie oncoematologiche e un farmaco per la neutropenia, l'uso di alcuni antibiotici, l'uso degli antiinfiammatori più sicuri e di altri farmaci nei pazienti anziani con rischio cardiovascolari.

La farmaco-epidemiologia in ARS
Questi approfondimenti vanno a comporre quindi un quadro complessivo, sempre parziale ma tuttavia molto dettagliato. Sono i risultati più avanzati che l'ARS ha prodotto grazie al suo patrimonio di competenze e di dati, unito alla ricchezza della sua rete di collaborazioni: le Aziende sanitarie, le Università di Firenze, Pisa e Siena, l'Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle Ricerche, Fondazioni toscane, Università e Centri di ricerca nazionali e internazionali.



Per approfondire