29/11/2018
Secondo gli ultimi dati messi a dispozione dal report UNAIDS,
nel 2016 ci sono state in tutto il mondo circa
1.8 milioni di nuove diagnosi di infezione da HIV e sono circa
37 milioni le persone che vivono con l’infezione da HIV. Gli ultimi dati forniti dall’ECDC (Centro europeo per il controllo delle malattie), riferiti al 2016, riportano quasi
30.000 nuove diagnosi di infezione da HIV
nei 31 Paesi dell Unione europea.
L’
Italia, con un’
incidenza del 5,7 per 100.000 abitanti nel 2016, si posiziona al
13° posto, al pari della Grecia, rispetto ad altri Paesi dell’Europa occidentale. L’
incidenza delle
nuove diagnosi di infezione da HIV è
diminuita lievemente nelgi ultimi anni e nel 2016, le regioni con l’incidenza più alta sono state il Lazio, le Marche, la Toscana e la Lombardia. Negli anni si è osservato un
aumento dell’età mediana alla diagnosi, nonché un
cambiamento delle modalità di trasmissione: diminuisce la proporzione di consumatori di sostanze per via iniettiva, ma
aumenta la proporzione dei casi attribuibili a trasmissione sessuale, in particolare tra maschi che fanno sesso con maschi (MSM). Il
numero di decessi in persone con AIDS è
stabile dal 2010 mentre
aumenta progressivamente la
proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi. Questo è, in sintesi, il
panorama italiano all’interno del contesto europeo.
In Toscana il
Sistema di sorveglianza di entrambe le patologie è affidato all’Agenzia regionale di sanità (ARS) che, dal 2004, gestisce il Registro regionale AIDS (RRA) e dal 2009 la notifica delle nuove diagnosi di HIV. In questo report presentiamo per la Toscana i dati aggiornati al 31/12/2017, concentrandoci sull’
analisi dell’incidenza ai gruppi di popolazione più a rischio, dalle condizioni cliniche e immunologiche dei pazienti alla terapia antiretrovirale, fornendo ai clinici e alle persone coinvolte nell’assistenza di questi pazienti uno strumento che permetta una
lettura immediata dei dati e che permetta di
monitorare agilmente gli
interventi di prevenzione primaria e secondaria che la Regione e le AUSL portano avanti al’interno del Piano regionale di prevenzione..